Libri di Camilla Boemio
Bruno Lisi. Opere 1958-2012. Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro rilegato
editore: Cambiaunavirgola
anno edizione: 2022
pagine: 104
Il catalogo, pubblicato in occasione della mostra di Bruno Lisi promossa dal Polo Museale della Sapienza nel decennale della scomparsa dell'artista, propone uno sguardo d'insieme su oltre cinque decenni di attività. La ricerca di Lisi — sempre aggiornata, ma leggermente fuori sincrono rispetto alle mode del momento, autonoma e solitaria — può essere letta come un continuum di rimandi e rielaborazioni che dai particolari naturalistici passa per la figura umana sempre più dissezionata e osservata in maniera talmente ravvicinata da diventare talvolta indecifrabile (Francesca Gallo). Dagli anni Ottanta, senza abbandonare il lavoro pittorico, Lisi si allontana progressivamente dalla figurazione: dai monocromi blu, in cui permane un’eco ancora naturalistica, alle variazioni sul segno lineare, lungo un percorso che, come scrive Marisa Volpi nell’intervista del 1984, è sinonimo di libertà e azzeramento. I testi in catalogo sono di Camilla Boemio, Patrizia Ferri, Francesca Gallo, Francesco Moschini, Marcello Venturoli, Marisa Volpi.
The edge of equilibrium
Camilla Boemio
Libro: Libro in brossura
editore: Vanillaedizioni
anno edizione: 2021
pagine: 160
Cunauta. Sculture. Ediz. italiana, inglese e portoghese
Alessandro D'Ercole, Nuno Ribeiro, Camilla Boemio
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2015
pagine: 32
"Ogni esperienza ritorna nella vita di un artista, ma filtrata sempre più dalla sua crescita e dalla sua ricerca. Tutto questo nel lavoro e nella mostra appare chiaro a chi sappia leggere poco oltre lo sguardo, e fornisce uno spunto di riflessione: se la vita è un filo al quale siamo legati, un filo che le Parche tessono e al quale l'umanità è sottoposta, essa umanità dovrà riunire attraverso il filo che la mente umana può tessere, ogni forma, ogni apparenza, ogni simbolo, ogni realtà che sia o che non sia visibile: solo così potrà prolungare la sua evoluzione e la sua permanenza, delegando all'arte un poco della sua eternità". (Alessandro D'Ercole).