Libri di Antonio De Ruggiero
«Settù voi vienire ora è il tempo». L'emigrazione toscana in Brasile (1875-1914)
Antonio De Ruggiero
Libro: Libro in brossura
editore: Pacini Editore
anno edizione: 2021
pagine: 352
La ricerca rappresenta un contributo alla comprensione del fenomeno migratorio toscano negli stati meridionali del Brasile nel periodo della «grande emigrazione» italiana, ed individua il ruolo che esso svolse soprattutto nei principali centri urbani coinvolti, a fine Ottocento, da un processo massiccio di espansione demografica e di modernizzazione. Le dinamiche migratorie riguardarono in gran parte l'area appenninica e sub appenninica nord-occidentale della Toscana, territorio caratterizzato da un'antica tradizione di mobilità stagionale, poiché rimasto escluso dal sistema di mezzadria o comunque contraddistinto da un'eccessiva frammentazione della proprietà terriera. Sebbene nelle statistiche generali per il periodo di riferimento la regione risulti solamente al sesto posto tra quelle italiane che contribuirono ad alimentare flussi verso il Paese sudamericano, il ruolo di questi immigrati nei contesti prettamente urbani non fu certo marginale. Una analisi di questo tipo ha cercato, attraverso l'utilizzo di numerose fonti reperite sulle due sponde dell'oceano, di evidenziare la soggettività culturale e sociale di una comunità relativamente omogenea, che si distinse in determinati settori commerciali e artigianali con un'incisività ben maggiore, rispetto al peso numerico totale espresso.
Leopoldo II granduca di Toscana. I viaggi, i documenti e la bonifica della Maremma
Antonio De Ruggiero
Libro: Copertina morbida
editore: Aska Edizioni
anno edizione: 2016
pagine: 216
Oggetto di questo studio è principalmente un'analisi della personalità dell'ultimo granduca di Toscana Leopoldo II, dei suoi viaggi vissuti con intensa partecipazione e dell'impegno continuo per risanare le insalubri e paludose terre della Maremma toscana. Durante il suo governo (1824-1859), il sovrano lorenese riscontrando personalmente e in maniera regolare le condizioni di degrado ambientale e sociale di questo territorio, si impegnò ad avviare un grande processo di bonifica territoriale. L'impresa, cominciata ufficialmente con il Motuproprio del 1828, fu da lui stesso definita come una "missione civilizzatrice", compiuta nei confronti del suo Stato in una terra considerata come "figlia malata", meritevole di cure affettuose ed attenzioni particolari.