Libri di Angelo Pietro Desole
Nulla osta. La censura cinematografica in Italia
Angelo Pietro Desole
Libro: Libro in brossura
editore: Milano University Press
anno edizione: 2025
pagine: 183
Fotogrammi. Dai fotografi registi ai registi fotografi
Libro: Libro in brossura
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2025
pagine: 228
Il cinema è figlio della fotografia ma, scrive Roland Barthes, nel corso del tempo è diventato «un’altra fenomenologia e di conseguenza è un’altra Arte». Il divario tra le due arti è davvero così netto? Appena si è reso autosufficiente dalla fotografia, il cinema ha seguito un percorso singolare che ha per certi versi superato e offuscato la matrice originaria. Tuttavia, il loro legame è profondo e non si risolve in un semplice rapporto di filiazione o di funzionamento tecnologico. È venuto il momento che il mondo della ricerca si apra a un pieno riconoscimento non solo della profonda identità delle immagini tecniche (come definite da Vilém Flusser), ma anche delle pratiche registiche che hanno accomunato fotografi e filmmaker. È venuto il momento che gli studiosi indaghino il doppio mestiere che caratterizza molti grandi artisti della modernità: in tale ottica, i saggi di questo volume indagano alcuni fotografi/registi o registi/fotografi per riscoprire i molteplici legami tra la fotografia e il cinema dall’epoca analogica all’epoca digitale.
Obiettivo industria
Grazia Savina Palmieri
Libro: Libro in brossura
editore: Quinlan
anno edizione: 2022
pagine: 100
In questo libro si parla di una collezione di libri, quella che Grazia Palmieri ha messo insieme nell’arco di molti anni, una raccolta di libri sull’industria illustrati con fotografie. Scorrono qui le immagini di un pezzo importante della nostra storia fotografica, spesso misconosciuto a causa di una visione snobistica della fotografia che esalta l’arte e degrada il mestiere, come se l’una potesse vivere senza l’altro. Si parte dall’anonimato degli studi locali fino alla Grande guerra, con la nascita della prima vera macchina di propaganda industriale; si passa poi all’era modernista, segnata da una generazione di fotografi che verrà spazzata via nel secondo dopoguerra da una nuova sensibilità e da nuove esigenze comunicative. È l’epoca del boom economico, da celebrare attraverso la magnificazione della ricchezza a portata di mano. Ma col benessere avanzano anche le ingiustizie e le disuglianze, ed ecco allora una generazione di autori che useranno la fotografia per contrastare l’industria, per denunciarne il lato oppressivo. Per arrivare all’epoca dei grandi autori contemporanei protesi ad attingere all’industria come a un bacino di idee rappresentativo del proprio tempo.