Libri di Angela Mengoni
Pensiero in immagine. Forme, metodi, oggetti teorici per un italian visual thought
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2022
pagine: 352
Nel corso dell’ultimo decennio, con l’affermazione internazionale dell’Italian Theory o Italian Thought, si è riflettuto sui tratti costitutivi di una “via italiana” del pensiero che non trova il suo fondamento nel legame con un’identità nazionale, bensì nel nucleo che il suo situarsi storico-politico instabile consente di mettere a fuoco, ovvero la possibilità di esplorare, in modo originale e sperimentale, i nessi tra storia, vita e politica. Se, in questa prospettiva, il pensiero è immanente alle forme di vita e dell’esperienza estetica, appare allora cruciale riconoscere il ruolo della dimensione visuale e i modi in cui le arti, il cinema, il design, il paesaggio abbiano incarnato e pensato le forme dell’esperienza storica attraverso le logiche del sensibile che sono loro proprie. I saggi di questo volume propongono una riflessione intorno all’idea di Italian Visual Thought: non solo un’indagine sui modi in cui le forme artistiche e del progetto “pensano” alcuni tratti caratterizzanti la storia e la cultura italiana; ma anche l’ipotesi che proprio questo pensiero immanente alle forme sensibili costituisca il contributo originale di una via italiana alla cultura visuale.
Laboratorio Italia. Canoni e contraddizioni del Made in Italy
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2019
pagine: 384
Come tutte le etichette identitarie anche quella di Made in Italy riflette, sin dalla sua formulazione in una lingua straniera, la prospettiva di uno sguardo esterno che coglie e condensa i tratti di un’identità non immune da stereotipie nazionalistiche e da definizioni illusoriamente autoevidenti. Il volume raccoglie una pluralità di contributi che riconoscono, oggi, nelle forme del progetto italiano un’idea peculiare di modernità e un legame specifico con le forme dell’esperienza storica. Particolare attenzione è rivolta sia agli orizzonti di riflessione che hanno recentemente problematizzato la questione dei tratti identitari del pensiero e del patrimonio culturale e umanistico “italiano”, sia ai modi di produzione e ai modelli di sviluppo che il Made in Italy ha implementato, e alle contraddizioni e conseguenze economiche, politiche e culturali di tali modelli. Questa indagine non trova la sua pertinenza e coerenza in una definizione esclusivamente territoriale, settoriale o nazionale del Made in Italy, ma intende scardinare questa definizione aproblematica per interrogarsi sui tratti paradigmatici che i diversi ambiti del progetto inteso nella pluralità delle sue culture – dalla moda alle arti, dall’architettura e dal design alla riflessione filosofica, dalle arti performative alla gestione del patrimonio – hanno elaborato in ambito italiano. Il laboratorio Italia, nutrito dalla pluralità delle sue culture del progetto, ribadisce così la non separazione delle pratiche e delle teorie e afferma anzi la loro costitutiva coalescenza, nella convinzione che gli oggetti, i progetti, le opere “pensino” attraverso la specificità delle proprie forme e che le elaborazioni teoriche siano inseparabili dall’immanenza dei propri oggetti di riflessione, dei propri modelli e delle proprie procedure di pensiero.
Immaginari e progetto
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 166
La collana Nella ricerca raccoglie le ricerche e i progetti sviluppati da giovani ricercatori e assegnisti del Dipartimento di Culture del Progetto dell’Università Iuav di Venezia. L’intento è valorizzare e condividere gli studi che si compiono nel Dipartimento con il mondo scientifico nazionale e internazionale, con gli enti di governo e di tutela del territorio, con i professionisti che operano nel campo dell’architettura, della pianificazione, del design, delle arti visive e della moda. Attraverso le ricerche, ancora in fieri, dei giovani ricercatori, i volumi si propongono di dar forma al Dipartimento come luogo di confronto fra culture e di integrazione fra saperi, fra didattica e ricerca, promuovendo una discussione tra le diverse discipline a partire da alcuni grandi temi del progetto che attraversano la società e i territori contemporanei. I processi di elaborazione del progetto mobilitano quelle sedimentazioni di valori, figure, memorie, concrezioni visive e narrative che costituiscono immaginari plurali e sempre culturalmente situati. La pratica progettuale – negli ambiti più diversi – non si limita ad attingere al grande bacino dell’immaginario, ma lo mobilita a partire dall’immagine e dall’immaginazione come campi di esercizio di forze e forme nei quali le articolazioni del sensibile sono modi peculiari di produzione di senso, vere e proprie forme di pensiero visuale. I contributi del volume si confrontano con la mobilitazione di immaginari costitutiva di ogni fare progettuale, a partire da prospettive disciplinari, metodologiche e progettuali eterogenee: dalla progettazione di supporti che si confrontano con la memoria storica della Grande Guerra o con la questione del riciclo e del riuso in architettura, allo studio dei materiali, sino alla forza immaginativa e figurale all’opera nei progetti di alcuni grandi architetti.
Sul mostrare. Teorie e forme del displaying contemporaneo
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 126
Nell’attuale “condizione postmediale” in cui la concezione progettuale di immaginari, saperi, idee è all’apparenza infinitamente malleabile e svincolata da limitazioni materiali e in cui i media digitali sembrano accelerare questo processo, una parte degli studi sull’immagine si interroga con sempre maggior urgenza sulle operazioni di displaying insite nella progettazione, ovvero sull’investimento percettivo costitutivo di queste operazioni e sull’apporto epistemologico legato ad una “logica del sensibile”. Questa questione – che attraversa vari campi disciplinari, metodologie e tradizioni di ricerca – da una parte è al centro di una riflessione teorica il cui focus è la dimensione di immanenza e di materialità degli oggetti culturali, dall’altra chiama in causa il confronto con casi di studio specifici. La raccolta dà forma a un campo discorsivo in cui le varie tradizioni metodologiche e disciplinari si misurano con la questione del mostrare: le forme degli allestimenti espositivi; gli artefatti immateriali come strumenti di progettazione; la produzione di senso legata a specifiche strategie di visualizzazione nell’ambito del disegno, della rappresentazione architettonica, nei diversi stadi dell’immagine scientifica; le forme di rimediazione che investono l’opacità di sostanze mediali eterogenee tra fotografi a, cinema e arti. La collana dà forma e riconoscibilità alle attività di ricerca del Dipartimento di Culture del Progetto dell’Università Iuav di Venezia. Le tematiche affrontate sono riconducibili a diversi gruppi di studio pluridisciplinari. Il progetto come ipotesi di trasformazione del mondo, attraverso lo sviluppo e l’approfondimento delle conoscenze verificate da pratiche sperimentali, è il terreno privilegiato di dibattito. I quaderni fanno riferimento a quattro parole-chiave che indicano possibili luoghi di confronto collettivo. Al Veneto, come ambito territoriale privilegiato, rimandano le prove su campo delle attività di sperimentazione progettuale. Al patrimonio, in rapporto alle sensibilità emergenti nel campo delle risorse non rinnovabili e del paesaggio in una visione ampia e problematica della patrimonializzazione. All’immaginario, riferito a quei processi di elaborazione del progetto che nel mobilitare necessariamente sedimentazioni di valori, fi gure, memorie, concrezioni visive e narrative, costituiscono ‘immaginari’ plurali e sempre culturalmente situati. Ai territori altri, come dialogo, in una dimensione internazionale, di luoghi e situazioni esito di storie, concezioni antropologiche e culturali anche molto dissimili dalle nostre.
L'identità turistica on line in Toscana e il caso Costa degli Etruschi
Angela Mengoni, C. Mantellassi
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2006
pagine: 192
Ferite. Il corpo e la carne nell'arte della tarda modernità
Angela Mengoni
Libro: Libro in brossura
editore: SeB Editori
anno edizione: 2012
pagine: 312
Nel novembre 1971, in una galleria d'arte californiana, un collaboratore imbraccia un fucile e spara sul braccio di Chris Burden durante un'azione che dura pochi secondi. Quell'opera sembra annunciare il ritorno della ferita nell'arte della modernità avanzata come mera figura somatica, ormai svincolata dalla solida economia narrativa che l'ha accompagnata lungo la storia dell'immagine cristiana e persino dalle proiezioni simboliche tipiche della body art o dell'azionismo. Come in quel colpo di fucile, così in una parte delle arti visive dagli anni Novanta e oltre, una ferita sempre più isolata, ostentata ed autonoma delinea un cortocircuito tra corpo-involucro - luogo di intellegibilità collettiva e di possibile messa in comune, sul cui volto e nei cui gesti si articolano forme passionali offerte alla condivisione - e quel sostrato biologico che chiamiamo carne, fondo in cui si dispiegano le dinamiche opache del vivente, i ritmi e le scansioni della vita nella sua mera tenuta biologica. Mentre una crisi profonda sembra investire le potenzialità espressive di un volto e di un corpo sempre più apatici, gli accidenti della carne accedono via via all'orizzonte del visibile. Si affermano così, in una regione dell'arte, figure di un corpo ancora capace di sperimentare la non-coincidenza che lo attraversa, dichiarando la disgiunzione tra il corpo come deposito identitario e luogo di intellegibilità collettiva ed il suo sostrato biologico.

