Libri di Anarkikka
Non chiamatelo raptus
Anarkikka
Libro: Libro in brossura
editore: People
anno edizione: 2024
pagine: 136
Uomini che uccidono donne, uomini incapaci di elaborare i propri fallimenti, uomini che agiscono violenze piccole e grandi in virtù di una presunta superiorità che li assolve. Siamo stanch*? Sì. Possiamo farcela? Sì, ma sarà un processo lungo e laborioso. Perché il cambiamento passa per l’educazione: insegnare il rispetto e una sana affettività è la sola strada percorribile. Quella che dobbiamo costruire. A cominciare dai bambini e dalle bambine, dalle giovani generazioni, nelle scuole e fuori dalle scuole, per le strade, in casa, in tutti i luoghi di comunità. Ne va della vita delle nostre figlie, delle nostre nipoti, delle nostre sorelle, delle nostre amiche, delle nostre colleghe. E anche dei nostri figli. Perché ogni femminicidio, oltre a essere una tragedia per la vittima e per la sua famiglia, è una sconfitta della società e dello Stato. Prefazione di Vera Gheno.
Smettetela di farci la festa. Di discriminazioni in genere
Anarkikka
Libro: Libro in brossura
editore: People
anno edizione: 2021
pagine: 144
"Smettetela di farci la festa" racconta di donne per parlare di società e della cultura in cui ognun* di noi cresce, ingabbiat* in ruoli stereotipati funzionali a quel sistema di potere alla base delle relazioni umane che alimenta discriminazioni, disparità e violenza. Maschilismo, sessismo, molestie sono riflesso di uno stesso squilibrio che pone gli uomini in posizione di privilegio e le donne in condizione di perenne affanno nella lotta per la parità. Uno squilibrio che è manifesto nell'educazione che riceviamo, nelle discriminazioni sul lavoro e negli studi, nella differenza di retribuzione, nel linguaggio, nelle violenze di genere, nei femminicidi. "Smettetela di farci la festa" approfondisce quindi il tema della violenza e del linguaggio che usiamo nel raccontarla. Linguaggio che si fa complice perché veicola e rafforza una narrazione sbagliata della sopraffazione, che abbiamo tutt* interiorizzato. Un linguaggio assolutorio, che nell'assolvere il criminale minimizza il crimine, nel relegare alla follia individuale deresponsabilizza una comunità che non fa i conti con la propria identità e i propri valori, con il proprio sistema di significati.