Libri di Alessandro Lanzetta
Il respiro delle città. Matrici mediterranee per abitare il futuro
Pepe Barbieri, Angela Fiorelli, Alessandro Lanzetta
Libro: Libro rilegato
editore: Libria
anno edizione: 2023
pagine: 252
La tesi sostenuta nel volume è che le matrici spaziali dell’abitare mediterraneo rappresentino una via immateriale che attraversa più tempi e luoghi. Percorribile sulla traccia di quei temi e di quelle organizzazioni dell’abitare presenti in una sequenza molteplice di opere, fino a numerosi esempi anche nell’architettura contemporanea. Quelle sono forme urbane che respirano. Composte da “alveoli” urbani che, in modo frattale a tutte le scale, si comprimono e dilatano. Dove si muovono e mescolano corpi e cose e la vita riscrive la città. La ricerca di un “respiro” nel costruire la città è rintracciabile in diverse opere dell’architettura contemporanea, dove è possibile leggere nuove declinazioni di quelle strutture. Sono frammenti di futuro che per mezzo della configurazione e del montaggio delle diverse componenti sono in grado di conferire al solo “funzionamento” i plusvalori dell’urbanità. Si possono, così, riconoscere come prototipi di una diversa tessitura del mondo che, in un’incessante trasformazione, secondo innumerevoli forme, attraverso condivisioni e conflitti, si offre ad un rinnovato colloquio tra soggetti e oggetti
#curacittà Roma. La Sapienza della cura urbana
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2021
pagine: 255
Negli ultimi anni il divario tra città vivibili, sane e sostenibili e città poco curate e insalubri si è fatto più ampio. La recente pandemia del Covid-19 ha mostrato quanto l'ambiente costruito incida sulla nostra salute: la densità abitativa, l'inquinamento, la collocazione dei servizi, la presenza di aree verdi sono tutti aspetti che hanno ricadute sul nostro modo di vivere e sul benessere psico-fisico. Roma, tra le grandi città europee, stenta ad adeguarsi a nuovi stili di vita e a un progetto di sostenibilità. L'inefficienza dei mezzi pubblici, la limitatezza della metropolitana e delle reti ciclabili, il degrado dei marciapiedi e delle strade invase dalle auto e il decadimento di molti spazi aperti sono sotto gli occhi di tutti. Nonostante la città possieda incredibili risorse, esse sono mal utilizzate e poco valorizzate. La capitale è inoltre ricca di risorse culturali, in particolare nei tre grandi atenei pubblici: le università sono un importante sostegno per lo sviluppo economico e fisico delle città, e interessano una vasta popolazione. Per queste ragioni sono spesso motori di rigenerazione urbana, capaci di rivitalizzare interi quartieri. La Sapienza, nello specifico, è un interessante caso di studio, utile a generare azioni sistemiche nel tessuto urbano romano e a ragionare sulle relazioni tra trama edilizia, strade e infrastrutture verdi, non solo a servizio della comunità dell'ateneo, ma dell'intera città. Le riflessioni che in questo libro presentiamo partono da queste semplici osservazioni e vogliono suggerire alcune risposte progettuali concrete e facilmente realizzabili per «curare Roma» e incoraggiare nuovi modi di vivere.
Roma informale. La città mediterranea del GRA
Alessandro Lanzetta
Libro: Copertina morbida
editore: Manifestolibri
anno edizione: 2018
pagine: 123
Nella Roma contemporanea della crisi, il centro storico è ormai un outlet per turisti e l'enorme periferia il vero luogo della cittadinanza. Il Grande Raccordo Anulare, un infinito tracciato regolatore impostato sul confine tra le vecchie periferie consolidate e i nuovi caotici quartieri della corona esterna, è ormai l'unica figura urbana territoriale con la forza di strutturare una forma della metropoli. Il GRA, infatti, è l'embrione di una città mediterranea «legale al di fuori della legalità», regolata esclusivamente dal mercato e da questa forma archetipica; è un teatro cinematico di paesaggi eterogenei, privi di qualità urbanistiche e architettoniche ma dotati d'inediti valori estetici, scaturiti proprio dalla fusione del particolare contesto fisico-culturale con il segno unificante della grande infrastruttura. Paesaggi che non sono abitati da soggetti deboli rinchiusi in ghetti o da élite asserragliate in enclave sorvegliate, ma da nuove antropologie ibride che, per diversi motivi, costruiscono case sull'unica fascia infrastrutturata del territorio.
Opaco Mediterraneo. Modernità informale
Alessandro Lanzetta
Libro: Libro in brossura
editore: Libria
anno edizione: 2016
pagine: 208
La "mediterraneità", che costituisce il filo rosso di questo libro, è considerata una condizione spaziale dell'architettura contemporanea, caratterizzata da una dimensione di "opacità" che discende, direttamente o indirettamente, dagli ambienti urbani e dalle architetture vernacolari dell'area mediterranea. La tesi proposta è che molte strategie operative della progettazione architettonica contemporanea abbiano origine dall'adozione, da parte di alcuni maestri del Movimento Moderno, dei processi di costruzione tipici dell'ambiente tradizionale mediterraneo. Esemplificativo è il lavoro di Le Corbusier che s'innamorò del paesaggio di quest'area proponendo una modernità ispirata alla sua architettura, sia a quella alta del classicismo che a quella bassa e ambigua dei contesti popolari. Un altro esempio è la figura di Bernard Rudofsky che introdusse ed esaltò l'edilizia vernacolare mediterranea come modello possibile di un'architettura astorica, basata sulle esigenze degli abitanti.