Libri di Alessandro Bicci
Prato: storia di un ospedale mai inaugurato. Progetto e costruzione del nosocomia di via Roma (1936-1952)
Alessandro Bicci, Claudio Sarti
Libro: Libro in brossura
editore: Polistampa
anno edizione: 2019
pagine: 88
Nel 1938, dopo un dibattito durato decenni, la città di Prato decise di dotarsi di un nuovo ospedale oltre a quello del “Misericordia e Dolce”, al fine di fornire ai cittadini un luogo di ricovero adeguato ai tempi. I lavori per la struttura, che doveva essere edificata nella zona del Soccorso, iniziarono nel 1939 e si interruppero nel 1944. Nel dopoguerra venne poi deciso di non proseguire con il completamento del presidio: si scelse anzi di ampliare il “Misericordia e Dolce” con il progetto che molti pratesi hanno conosciuto e che ebbe il momento saliente con l’inaugurazione del primo lotto nel 1970. Il volume documenta l’iter che portò al concepimento dell’Ospedale del Soccorso – un percorso il cui focus principale è fra il 1936 e il 1952 – con l’ambizione di far conoscere episodi rilevanti del passato di Prato, contribuendo a inserire un nuovo elemento nell’illustrazione della storia della sanità toscana.
Prato 1918-1922. Nascita e avvento del fascismo
Alessandro Bicci
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Medicea
anno edizione: 2014
pagine: 224
Il «premio letterario Prato» 1948-1990. Storia di un'iniziativa culturale
Alessandro Bicci
Libro: Libro rilegato
editore: Pentalinea
anno edizione: 2017
pagine: 160
Che cosa è stato il premio Prato? Certamente una delle manifestazioni culturali di maggiore risalto per la città. Nacque nel 1948, soprattutto a opera di Lemno Vannini che fu segretario della rassegna letteraria fino al 1976, curando aspetti come la formulazione del bando di concorso e la composizione di una giuria di alto livello. Fu così che Sibilla Aleramo, Franco Antonicelli, Piero Jahier, Piero Calamandrei, Geno Pampaloni, Mario Tobino, Arrigo Benedetti, Salvatore Quasimodo, Luigi Baldacci furono fra i prestigiosi nomi che ne fecero parte. La notorietà dell’iniziativa arrivò con i primi anni sessanta, con riconoscimenti attribuiti a scrittori allora emergenti come Beppe Fenoglio e Leonardo Sciascia. Il “Prato” cominciò a caratterizzarsi anche come una specie di “premio di riabilitazione” di fine stagione per libri di narrativa e saggistica di grande interesse che erano stati ignorati da altre rassegne letterarie più famose, come lo “Strega”, il “Viareggio” e il “Campiello”. Risaltarono così volumi come "Il maestro di Vigevano" di Lucio Mastronardi, la traduzione di Silvano Ceccherini e soprattutto "Lettera a una professoressa".