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Libri di Alessandra Iadicicco

Il castello

Il castello

Franz Kafka

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2023

pagine: 392

“Il castello” è l’ultimo romanzo scritto da Franz Kafka, che torna ora in una nuova traduzione. Nel 1917 Kafka si prese una lunga licenza dal lavoro e parti per Zurau, dove abitava la sorella Ottla, nelle campagne della Boemia. Era un tentativo di lasciarsi alle spalle l’ufficio, il padre, Praga. Anni dopo, preso dalle sue vicende sentimentali e con la tubercolosi che iniziava ad aggravarsi, dovette ripensare a quel luogo dove, su una collinetta, c’era un imponente edificio, presumibilmente un granaio, che sembrava chiedere il rispetto di abitanti e contadini. Una simile dinamica – una grande costruzione che domina un piccolo villaggio – e il cuore di questo romanzo. K., il protagonista, giunto presso un castello per rivestire il ruolo di agrimensore, si muove in queste pagine come perso in un labirinto. Già solo essere ricevuto dal datore di lavoro, il signor Klamm, gli sembra impossibile: l’incontro viene infatti sempre ostacolato, posticipato, deliberatamente evitato. Nel frattempo K. troverà un amore, verrà vessato dai suoi aiutanti e consumerà le forze battendosi per qualcosa che continuerà a sfuggirgli; fino – nella conclusione riferita da Max Brod, amico di Kafka e curatore postumo dell’opera – all’esaurimento totale e alla morte. Interpretato come metafora della divinità imperscrutabile, del capitale che schiaccia i sottoposti, di una burocrazia che tutto regola e tutto confonde, il castello al centro di questa storia resta a oltre un secolo di distanza un simbolo aperto. Nella parabola di K. ognuno di noi può vedere qualcosa della propria, perché la lotta per il senso è qualcosa di universale: una chimera grottesca e tragica, che nessuno ha saputo descrivere come Kafka.
21,00

Traversata atlantica

Traversata atlantica

Ernst Jünger

Libro: Libro in brossura

editore: Guanda

anno edizione: 2017

pagine: 240

Nel 1936, il quarantunenne Ernst Jünger si imbarca sul Monte Rosa, storico piroscafo che collegava Amburgo al Sud America, e approda in Brasile. Il suo resoconto delle otto settimane di viaggio, pubblicato solo dopo la guerra, seduce pagina dopo pagina: per le preziose descrizioni di paesaggi esotici e di piante incontrate finalmente nel loro habitat naturale, come accade alle Azzorre, e poi di pesci volanti, serpenti velenosi, cacce agli insetti... La flora e la fauna delle foreste tropicali catturano il suo sguardo più di ogni altra cosa, ma non mancano le annotazioni sulla vita di bordo, che dà spunto a ritratti di personaggi singolari, né le osservazioni sugli abitanti del posto, con il loro lavoro e la loro stratificazione sociale, e sull'impronta lasciata dalla vecchia Europa nel nuovo mondo; la curiosità per i prodigi della meccanica, poi, spinge Jünger fin dentro il ventre del piroscafo, dove lavorano nell'aria rovente i grandi motori diesel. Non una parola sulle minacce di guerra che ormai si colgono in quegli anni, ma l'atmosfera serena e a tratti perfino felice che si respira in queste pagine è turbata verso la fine del viaggio dalle fiamme che, preludio di catastrofi, «già guizzano all'orizzonte». Questo diario è arricchito delle lettere confidenziali, aneddotiche, a tratti divertenti, che l'autore scrisse al fratello Friedrich Georg durante la traversata.
22,00

Sulla questione degli ostaggi. Parigi, 1941-1942

Sulla questione degli ostaggi. Parigi, 1941-1942

Ernst Jünger

Libro: Libro in brossura

editore: Guanda

anno edizione: 2012

pagine: 189

Nell'agosto del 1941, a seguito di alcuni attentati contro gli occupanti tedeschi, tutti i francesi loro prigionieri vengono dichiarati ostaggi: in caso di ulteriori attacchi, saranno fucilati. È l'inizio di un'inaudita spirale di violenza che culmina nell'ottobre dello stesso anno in vere e proprie esecuzioni di massa, suscitando indignazione nell'opinione pubblica francese e crescenti riserve anche tra i responsabili del comando militare tedesco a Parigi, in conflitto con Berlino. Incaricato dal comando di documentare fatti e responsabilità a futura memoria, il capitano Ernst Jünger stila un resoconto degli eventi asciutto e puntuale. Al documento accosta però la traduzione delle ultime lettere degli ostaggi condannati a morte dopo l'attentato di Nantes del 20 ottobre 1941, strazianti eppure composte e coraggiose. Tanto basta per sublimare la cronaca trasformandola in un omaggio commosso alla dignità delle vittime, per rivelare, dietro il soldato, l'uomo e lo scrittore.
14,00

Fama tardiva

Fama tardiva

Arthur Schnitzler

Libro: Libro in brossura

editore: Guanda

anno edizione: 2015

pagine: 168

Un riconoscimento postumo: ecco quello che si annuncia per questo testo di Arthur Schnitzler, da lui scritto a trentadue anni e finora inedito. E una fama tardiva, ironicamente, sembra toccare in sorte all'attempato protagonista, Eduard Saxberger. Borghese abitudinario, impiegato modello, assiduo frequentatore del solito caffè, Saxberger durante la solitaria giovinezza aveva accarezzato qualche ambizione letteraria e pubblicato una raccolta di poesie dall'inflazionato titolo di Wanderungen, "Passeggiate". Ma il tempo trascorso, o la tacita presa di coscienza della propria mediocrità, gli ha fatto quasi dimenticare quella prova giovanile. Se non che, con una copia del libro tra le mani, si presenta al "vecchio poeta" un giovane che si dichiara suo estimatore e, insieme alla vivace cerchia di amici, tutti sedicenti artisti, lo convince a tornare alla ribalta. Saxberger non resiste alla narcisistica tentazione e, a dispetto della sua totale estraneità alla bohème della "Giovane Vienna", accetta di farsi chiamare "maestro", di tenere letture pubbliche, di partecipare a dibattiti, di cimentarsi nella creazione di nuovi versi. Divertita denuncia della fatuità del mondo letterario dell'epoca, ritratto di grande finezza psicologica dei dubbi e delle paure che accompagnano la tensione creativa, questo testo colpisce e conquista per la sua straordinaria modernità e verità.
15,00

Boschetto 125. Una cronaca delle battaglie in trincea nel 1918

Boschetto 125. Una cronaca delle battaglie in trincea nel 1918

Ernst Jünger

Libro: Libro in brossura

editore: Guanda

anno edizione: 2015

pagine: 160

Sul fronte francese, nel 1918, l'ultimo anno della prima guerra mondiale, il ventitreenne Ernst Jünger è tenente nella compagnia assegnata al «Boschetto 125». In trincea, infilato nel tascapane, ha sempre con sé uno di quegli esili quadernetti sui quali annota i propri appunti: la scrittura accompagna costantemente l'esperienza in campo. In seguito l'autore riprenderà questo diario di guerra per farne un racconto: Boschetto 125. Il giovane ufficiale, che verrà decorato con la croce «pour le mérite», massima onorificenza militare tedesca, narra episodi di combattimento e vita di trincea, descrive la campagna francese sul confine tra Piccardia e Artois attraversata dai reticolati, i villaggi distrutti e abbandonati, i giardini inselvatichiti; dipinge i volti dei combattenti come le figure di un quadro di Bruegel. Snodo decisivo del racconto è lo scontro per la difesa del boschetto, che sarà alla fine conquistato dagli inglesi. È la storia di una sconfitta, dunque. Ma, con ancora nelle orecchie i fischi degli spari, Jünger commenta la perdita del boschetto come un episodio irrilevante sul cui «terribile sfondo si erge il combattente, uomo semplice senza nome; su di lui poggiano il peso e il destino del mondo».
14,50

Fama tardiva

Fama tardiva

Arthur Schnitzler

Libro: Libro in brossura

editore: Guanda

anno edizione: 2017

pagine: 168

Un riconoscimento postumo: ecco quello che si annuncia per questo testo di Arthur Schnitzler, da lui scritto a trentadue anni e finora inedito. E una fama tardiva, ironicamente, sembra toccare in sorte all'attempato protagonista, Eduard Saxberger. Borghese abitudinario, impiegato modello, assiduo frequentatore del solito caffè, Saxberger durante la solitaria giovinezza aveva accarezzato qualche ambizione letteraria e pubblicato una raccolta di poesie dall'inflazionato titolo di Wanderungen, "Passeggiate". Ma il tempo trascorso, o la tacita presa di coscienza della propria mediocrità, gli ha fatto quasi dimenticare quella prova giovanile. Se non che, con una copia del libro tra le mani, si presenta al "vecchio poeta" un giovane che si dichiara suo estimatore e, insieme alla vivace cerchia di amici, tutti sedicenti artisti, lo convince a tornare alla ribalta. Saxberger non resiste alla narcisistica tentazione e, a dispetto della sua totale estraneità alla bohème della "Giovane Vienna", accetta di farsi chiamare "maestro", di tenere letture pubbliche, di partecipare a dibattiti, di cimentarsi nella creazione di nuovi versi. Divertita denuncia della fatuità del mondo letterario dell'epoca, ritratto di grande finezza psicologica dei dubbi e delle paure che accompagnano la tensione creativa, questo testo colpisce e conquista per la sua straordinaria modernità e verità.
11,00

I giorni e le opere

I giorni e le opere

Peter Handke

Libro: Libro in brossura

editore: Guanda

anno edizione: 2018

pagine: 304

Peter Handke ha celebrato una sorta di giubileo professionale: più di cinquant'anni dedicati alla scrittura e, inevitabilmente, alla lettura. In queste pagine in cui si racconta e si mette a nudo, alle opere si intrecciano i giorni - come vuole il titolo del poema di Esiodo - e ai giorni le opere, perché per Handke scrivere e leggere sono l'essenza stessa del vivere. Questo libro ci fa conoscere non solo uno scrittore e un lettore raffinato, lo sfondo culturale entro cui si è formata la sua vena artistica, le sue origini di autore austriaco carinziano profondamente vicino alla cultura slava, ma anche il suo profilo di autore internazionale, flâneur parigino e giramondo, cinefilo appassionato di western, intellettuale che prende posizioni politiche a volte anche scomode, e ne dà conto, facendo chiarezza su episodi che hanno fatto scalpore. Libri, letture, passioni, episodi di vita vissuta ma soprattutto una straordinaria fenomenologia dell'esperienza del leggere, che significa per Handke ascoltare, origliare, sussurrare, rallentare il passo, studiare, imparare, mettersi in viaggio, esplorare se stessi e il mondo... Sempre nel segno di un'idea molto precisa di letteratura «seria», che è quella classica, antica ed eternamente nuova, capace di pervadere di bellezza e di trasfigurare il lettore.
19,00

Bracconieri

Bracconieri

Reinhard Kaiser-Mühlecker

Libro: Libro in brossura

editore: Carbonio Editore

anno edizione: 2025

Jakob è un giovane agricoltore schivo e votato alla vita di campagna. Disinteressato alle lusinghe del mondo, il suo unico obiettivo è mandare avanti la fattoria di famiglia. Ma quando conosce l'artista Katja, giunta lì per sfuggire alle nevrosi cittadine, sembra profilarsi per lui un'insperata possibilità di sfuggire alla solitudine: insieme avviano un allevamento biologico, si sposano e hanno un figlio. Tuttavia la ritrovata serenità è messa a dura prova dalle difficoltà quotidiane della vita rurale e dalle profonde lacerazioni che da tempo segnano la vita di Jakob. I tratti oscuri del suo carattere riaffiorano senza sosta, mentre i dubbi sulla sincerità di Katja non gli danno tregua. Con una prosa nitida e cruda, che scandaglia i moti più intimi e l'aspra natura che fa da sfondo alle vicende umane, Reinhard Kaiser-Mühlecker ci guida con maestria attraverso le distese solitarie dell'Austria, mostrandoci l'animo tormentato dei suoi personaggi e la loro lotta silenziosa per resistere alla disillusione e rimanere fedeli a se stessi in un mondo che cambia vertiginosamente.
21,00

Fuoco e sangue. Breve episodio di una grande battaglia

Fuoco e sangue. Breve episodio di una grande battaglia

Ernst Jünger

Libro: Libro in brossura

editore: Guanda

anno edizione: 2018

pagine: 160

Il 21 marzo del 1918 l'esercito tedesco sferra la prima delle grandi offensive di primavera sul fronte occidentale, con l'obiettivo di sfondare le linee alleate e penetrare in profondità. Dopo l'estenuante guerra di trincea, la prospettiva della battaglia in campo aperto esalta e atterrisce soldati e ufficiali, consapevoli di giocarsi il tutto per tutto in un inaudito dispiegamento di truppe e mezzi, che sembra assegnare alla tecnica un ruolo decisivo. È un'esperienza unica, «che coinvolge la carne e il sangue» e forgia destini individuali e collettivi. In questo romanzo del 1925, Ernst Jünger, pluridecorato sottotenente della Wehrmacht, rielabora i propri ricordi in una prosa nitida e solenne, prestando la propria voce all'io narrante e dando modo al lettore di ripercorrere quei tremendi istanti in tutta la loro drammatica fatalità. Sebbene l'entusiasmo del 1914 sia ormai irrimediabilmente perduto, cresce in prossimità dell'attacco la consapevolezza della superiorità dell'uomo sul «materiale» e della sua sorprendente capacità di resistenza. Così, alla vigilia della battaglia, si può ancora assaporare un momento di perfetta solitudine nella natura, incantevole per l'imminente risveglio stagionale, ma anche un ultimo brindisi con i camerati, «nella fratellanza del sangue». E dopo aver combattuto, regna la sensazione di un «pieno compimento», come al «cospetto di una morte indolore dopo una lunga vita».
12,00

Filemone e Bauci. La morte nel mondo mitico e nel mondo tecnico

Filemone e Bauci. La morte nel mondo mitico e nel mondo tecnico

Ernst Jünger

Libro: Libro in brossura

editore: Guanda

anno edizione: 2018

pagine: 96

Il 2 ottobre del 1971, René Marcic, studioso di diritto e caro amico di Ernst Jünger, muore con la moglie Blanka e altri sessantuno passeggeri in un disastro aereo. Un fatto di cronaca, questo, che incarna all'apparenza la «morte banale» del nostro tempo, frutto del mondo tecnico e della sua accelerazione: l'incidente insensato, che non bada ai meriti, alle colpe, e dunque neanche alla singolarità delle vittime e al loro rango spirituale. Se a esserne colpiti sono degli amici, però, si impone la necessità di tentare una lettura diversa, di «affrontare l'evento liberandolo dalla casualità e dagli inganni dell'epoca». La via scelta dall'autore è il ricorso a un mito dai toni sommessi, eppure di grande e inalterata potenza – la storia di Filemone e Bauci narrata da Ovidio nell'VIII libro delle Metamorfosi –, in cui la morte condivisa e simultanea dei due coniugi è un premio concesso loro dagli dèi in cambio della generosa ospitalità ricevuta, e il morire un fatale momento di passaggio e trasformazione. Divenuti rispettivamente quercia e tiglio, nel racconto ovidiano Filemone e Bauci, simbolo dell’amore duraturo, che con i loro fiori e frutti rappresentano non più «la vita di un singolo bensì l'intera stirpe», sono oggetto di venerazione per le generazioni future. Ma è un privilegio di cui, non a caso, verranno privati per sempre, con cieca ferocia, nel Faust di Goethe, da uno «spirito pianificatore» che vede nel loro appagamento per una vita modesta e senza pretese un fastidioso intralcio.
14,00

Memorie di un'orsa polare

Memorie di un'orsa polare

Yoko Tawada

Libro: Libro in brossura

editore: TEA

anno edizione: 2019

pagine: 288

Tre talentuosi orsi bianchi sono gli inusitati protagonisti di un romanzo che racconta le loro travagliate esistenze attraversando un secolo di storia. La prima è la matriarca, stella del circo sovietico, che dopo il ritiro dalle scene scopre il piacere di ritrovarsi sola con la sua penna stilografica: la sua autobiografia farà di lei una scrittrice di successo. Sua figlia Tosca, nata in Canada, si trasferisce nella Germania orientale, dove dà spettacolo come provetta ballerina di tango nei circhi. La sua storia ci giunge attraverso la voce dell'addestratrice Barbara, con cui ha stabilito un legame viscerale che dai sogni arriva fino al palco. Infine Knut, il figlio che Tosca abbandona per seguire la sua vena artistica, si ritrova affidato a un altro mammifero, il custode dello zoo di Berlino, e cresce assediato da giornalisti e visitatori, diventando, suo malgrado, il simbolo delle ansie per il destino del pianeta. Orsi polari che non hanno mai messo piede al Polo Nord, cresciuti in simbiosi con chi li ha irrimediabilmente snaturati, Knut, la madre e la nonna si aggrappano al ricordo per inseguire la propria identità e osservano gli umani con sguardo stranito e insieme profondamente curioso, scovando una comune radice animale che annulla ogni barriera linguistica, politica o sociale.
12,00

La ladra di frutta

La ladra di frutta

Peter Handke

Libro: Libro in brossura

editore: Guanda

anno edizione: 2019

pagine: 432

Ad aprire questo libro di Peter Handke, definito dall'autore stesso «Ultimo Epos», è una puntura d’ape, la prima dell’anno, che in una giornata di mezza estate rappresenta per lui un segnale. È il momento di lasciare la «baia di nessuno», la casa nei pressi di Parigi, per mettersi in cammino verso la regione quasi disabitata della Piccardia, ripercorrendo l’itinerario compiuto, in un passato non meglio definito, dalla ladra di frutta. La ragazza – un personaggio sfuggente, dai tratti leggendari – «afflitta dalla smania di vagare» e incline a scartare dalla strada maestra per «sgraffignare» e assaporare i frutti di orti e frutteti, è partita invece con un intento preciso: ritrovare la madre, scomparsa da circa un anno dopo aver lasciato senza preavviso il suo posto di dirigente in una banca. Il viaggio della ladra di frutta e quello del narratore finiscono per sovrapporsi, per confondersi, per specchiarsi l’uno nell'altro: una serie di peripezie, incontri, folgorazioni ispirate dal contatto con la natura, che culminano in una grande festa. E questa sarà un approdo e un ricongiungimento, ma anche l’occasione per celebrare il vagare, l’erranza fine a se stessa, tutte quelle deviazioni dal tracciato che regalano visuali e doni inaspettati, come i frutti presi di soppiatto dai frutteti altrui. Il «semplice viaggio nell'entroterra» è ricco di rivelazioni e scoperte, e diventa, o forse è sempre stato, anche un percorso interiore.
20,00

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