Libri di Aldo Cibic
Microrealities. A project about places and people/Un progetto sui luoghi e sulle persone. Catalogo della mostra (Vicenza, 9 giugno-30 luglio 2006)
Aldo Cibic
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2006
pagine: 112
Lasciando da parte virtuosismi ingegneristici, effetti spettacolari e uso esasperatamente metaforico della forma, i quattro progetti di Microrealities si preoccupano di inserire spazi pubblici, servizi e forme di intrattenimento dove normalmente non sono previsti. L'obbiettivo è stravolgere la percezione comune di una stazione come luogo di puro transito, di un centro commerciale come tempio del consumo o di un parco come piccola oasi di bellezza dedicata solamente al passeggio: funzioni uniche che sono da tutelare nei tessuti urbani vitali, come quelli dei centri storici, ma che catalizzano il degrado nelle zone marginali. L'idea è che tante piccole storie messe insieme, tante microrealtà rappresentative delle interazioni delle persone con il loro ambiente, possono creare storie più grandi e significative. I luoghi come i centri commerciali o i nodi di interscambio nell'infrastruttura urbana sono il crogiolo di una miriade di storie individuali in un vortice di movimenti quotidiani. Sono proprio le azioni delle persone che determinano l'identità di uno spazio. Il progetto propone visioni in cui, attraverso la riorganizzazione di potenzialità ed energie, si favoriscono le condizioni per attivare occasioni di incontro, di scambio, di condivisione, che caratterizzano i momenti di vita collettiva. È la creatività nei processi radicati in luoghi reali all'interno delle aree metropolitane di queste due grandi città, che fa nascere realtà più stimolanti.
Rethinking happiness. Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te. Ediz. italiana e inglese
Aldo Cibic
Libro: Copertina morbida
editore: Corraini
anno edizione: 2010
pagine: 144
Questo volume raccoglie quattro esempi progettuali che affrontano il tema delle nuove comunità possibili. Quattro racconti per parole, immagini e suggestioni sulle potenzialità del progettare il quotidiano. L'esperienza di Rethinking Happiness si è infatti riproposta di "azzerare" l'osservazione di un modello di sviluppo urbano, ripartire da una situazione di "tabula rasa" e ridefinire bisogni, abitudini, attività e sogni rispetto alle nuove coordinate del presente. In altre parole, ragionare su un'aggiornata idea di contemporaneità in un laboratorio aperto al contributo di economisti, sociologi, architetti, designer, urbanisti, paesaggisti e semplici cittadini chiamati a collaborare alla progettazione dell'identità di uno spazio. Le singole discipline infatti, in mancanza di visioni generali a monte, non sembrano più in grado di fornire da sole delle risposte in grado di spiegare "come" e "a che condizioni" si possano operare delle trasformazioni sul tessuto del contemporaneo. Rethinking Happiness è un progetto presentato presso la 12° Mostra Internazionale di Architettura di Venezia a cura di Kazuyo Sejima.
Manifesto per la metropoli Nordest
Gigi Copiello, Aldo Cibic
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2007
pagine: 95
"Mi venne da dire che ero stato in cima al Summano e avevo visto l'America. L'America avevo visto, altro che Venezia! Avevo visto che era tutto un irradiarsi, un connettersi, un toccarsi, un riempire. Addio paesi, addio campagne. Come a Los Angeles, dissi, tra un po' di tempo. Era "ancora" presto. Probabilmente. Ma ormai era fatta: ancora fabbriche, ancora case, ancora negozi, ancora strade, ancora lavoro, ancora "schei". Chiese, no. Basta". Il Nordest è proteso verso questo modo di "vivere". Buttato giù da un mondo che non c'è più, da un piccolo mondo antico consegnato ad oblio e musei, scivola, corre verso la "città infinita". Eppure il Nordest è ancora in tempo a fermare la corsa, ad arrestare lo scivolamento. Il "policentrismo" è la bestia nera della grande livellatrice. Ha impedito la metropoli. Ha impedito ogni forma metropolitana qui a Nordest. Può essere, nel suo velleitarismo, seppellito nella "città infinita". Ma la può mettere in crisi e può disegnare un altro vivere.