Libri di Alberto Galanti

Il contributo, tramite l'analisi della normativa nazionale e sovranazionale e di un'ampia casistica giurisprudenziale e dottrinale, esamina le fattispecie delittuose introdotte nel diritto penale dell'ambiente, indagandone la natura e i confini. L'Autore si sofferma sul fatto che i tipi delittuosi in parola, al di là dell'esistenza o meno di un richiamo formale contenuto nel precetto penale, sono influenzati dagli istituti disciplinati dalla normativa sulla tutela dell'ambiente, i cui profili di principale rilevanza analizza approfonditamente. Il contributo esplora poi i profili investigativi e processuali sottesi alla disciplina sostanziale dei delitti in esame. L'analisi si sofferma infine sulle ricadute in tema di reati di pubblica amministrazione, sulla responsabilità degli enti nei delitti contro l'ambiente e sugli aspetti del contrasto patrimoniale alla criminalità ambientale.

Il volume espone gli strumenti approntati dal codice di procedura penale e dalla legislazione penale speciale a tutela delle ragioni “civili” di quei soggetti che possono subire un pregiudizio dalla commissione del reato e dal suo accertamento offrendo: un'illustrazione critica e ragionata degli istituti analizzati; numerosi richiami agli orientamenti giurisprudenziali e dottrinali. Il volume analizza distintamente e compiutamente le ragioni e gli strumenti a disposizione di: soggetti danneggiati, terzi coinvolti nel processo penale, creditori. Vengono illustrati anche i differenti esiti definitori dell’azione civile nel processo penale, tematica che raramente viene fatta oggetto di studio sistematico. Consente all’operatore e allo studioso di orizzontarsi compiutamente in un settore, quello della tutela civile nel processo penale, poco esplorato nella prassi giudiziaria. Il volume costituisce pertanto un contributo scientifico che, anche in ragione della provenienza diversificata degli Autori (magistrati di legittimità e di merito, avvocati, studiosi del diritto) restituisce una panoramica poliedrica e completa all’operatore del diritto che intenda far valere le sue pretese civili nel processo penale.

Il contributo, tramite l’analisi della normativa nazionale e sovranazionale e di un’ampia casistica giurisprudenziale e dottrinale, esamina le fattispecie delittuose introdotte nel diritto penale dell’ambiente, indagandone la natura e i confini. L’autore si sofferma sul fatto che i tipi delittuosi in parola, al di là dell’esistenza o meno di un richiamo formale contenuto nel precetto penale, sono influenzati dagli istituti disciplinati dalla normativa sulla tutela dell’ambiente, i cui profili di principale rilevanza analizza approfonditamente. Il contributo esplora poi i profili investigativi e processuali sottesi alla disciplina sostanziale dei delitti in esame. L’analisi si sofferma infine sulle ricadute in tema di reati di pubblica amministrazione, sulla responsabilità degli enti nei delitti contro l’ambiente e sugli aspetti del contrasto patrimoniale alla criminalità ambientale.

La monografia intende offrire un contributo di chiarezza su una materia, quella della manipolazione del mercato, oggetto di una lunga stratificazione normativa. L'analisi si dipana dalle origini storiche dell'istituto, per poi passare ad una compiuta disamina della vigente normativa, nazionale e sovranazionale (ambito e oggetto di tutela), toccando, infine, alcuni dei più spinosi problemi sul tappeto: il ruolo della Consob nel processo penale, la determinazione della competenza per territorio nella manipolazione operativa e informativa, la nozione degli "altri artifici", i rapporti tra illecito penale e illecito amministrativo, la confisca, diretta e per equivalente, nei confronti delle persone fisiche che delle persone giuridiche ai sensi del decreto legislativo n. 231/2001.