Libri di Adriano Viola

"Avevo in mente un'idea che mi martellava. Ho da poco pubblicato una raccolta di circa 270 pagine. Ma ero dispiaciuto per alcune mie composizioni che non sono materialmente riuscito ad incorporare nel volume già eccessivamente corposo. "Pensieri a Raccolta" voleva, nel mio intento, essere un esaustivo resoconto dei miei pensieri scritti in 33 anni, però è incentrato solo sulla mia produzione poetica, infatti ho dovuto escludere dal volume altre forme di scrittura come racconti, filastrocche, la serie di dialoghi improbabili ecc. Mi dispiaceva lasciarle nel cassetto. e poi volevo fare un qualcosa di diverso, così seguendo il consiglio di una mia carissima amica Maria Rosaria Sinatra che mi disse che era un peccato non pubblicare i miei disordinati skizzi, ho incorporato anche alcuni dei fogli in cui riversavo con la penna i miei pensieri. Così è nato questo progetto dal nome "Skizzi ed Abbozzi, pensieri fuori raccolta" Dove esprimo considerazioni, tra poesie, racconti e schizzi appunto. Tutto il materiale qui presente non era mai stato pubblicato prima su un mio libro e molti degli scritti a mano non sono, e probabilmente non saranno, mai digitalizzati ma ritengo che siano la più fedele e naturale vera forma dei miei scritti. " (l'autrice)

"Scrivo da oltre trent'anni, dopo 17 libri ed un centinaio di partecipazioni in varie antologie assieme ad altri autori, ho deciso di selezionare tra circa 6000 mie composizioni, quelle che più di tutte hanno ottenuto riconoscimenti a concorsi oppure semplicemente riscontri positivi sui vari gruppi letterari, sui blog e sui social, a questa selezione ho aggiunto alcune mie nuove composizioni inedite, scritte principalmente negli ultimi mesi ed alcune che erano rimaste nei cassetti, oltre ad una mia personale selezione di "preferite" e le ho quindi raccolte assieme, come se fossero una sorta di resoconto di viaggio delle mie sensazioni vissute o sognate, ma che trovavo doveroso fare per ringraziare chi di me ha letto e chi con me ha condiviso determinate emozioni, poi in fondo una canzone, un racconto, una poesia o qualsiasi altra forma di comunicazione una volta partorita ha un vita propria e non appartiene più all'autore ma a chi nelle sue parole si riconosce" (l'autore)

Credo che nascere in un piccolo paese sia un privilegio di pochi, è quasi come vincere ad una lotteria, è infatti altamente probabile nascere in città più grosse, ma su oltre sette miliardi di persone essere tra i poco più di mille sorteggiati per Roccanova non è una fortuna da tutti. Mannaggë a mòrtë nòn putía ièssë cchiù sfurtunètë e naššë nda: Mèrëchë.

Poesia

Una raccolta di poesie ispirate dai sentimenti e dalle mille sfaccettature della vita. L'intensità con cui l'autore tratta gli argomenti presi in considerazione dalla sua poetica ci illustra il profondo del suo animo, il suo pensiero raccontando ciò che la sua sensibilità di poeta ha saputo cogliere. Il suo stile è semplice, colloquiale e privo di fronzoli, pur conservando un originale freschezza: l'uso delle figure retoriche, i giochi di parole, fanno sì che si possa capire e figurarsi nella mente ciò che le sue parole vogliono intendere, in questo modo ogni riga di ogni poesia ci racconta una storia, ci descrive uno stato d'animo, un momento indelebile. Leggere questo testo significa scoprire una poetica profonda e delicata, che sa esprimere sensazioni e punti di vista in modo puntuale, che sa prendersi il tempo di dilungarsi in dettagli e descrizioni, Trasformando in poesia sensazioni e stati d'animo per mostrare la determinazione e contemporaneamente la fragilità di un uomo.

"Travolti, da foreste di visi incontrati, scordati, sfiorati, amati, con quanti volti abbiamo diviso o incrociato la stessa strada? Forse tanti li abbiamo elevati più del dovuto, altri magari li abbiamo sottovalutati perpetuando un gioco di ruoli che spesso dà per scontata una valenza a seconda del momento che stiamo respirando. Spesso ci fermiamo allo stereotipo, al luogo comune, al valore aggiunto, ma forse il dilemma vero è capire non cosa, ma a che cosa quel valore viene aggiunto, chi ha stabilito che un uomo possa amare ed una formica invece no? Chi può affermare che un boscaiolo non versi più lacrime per il sacrificio di un albero abbattuto, di quante un poeta ne racchiuda in un intero libro di poesie? Nessuno può affermarlo con certezza assoluta, per parlare di qualcuno dovresti essere quel qualcuno, ho quindi provato ad entrare in occhi diversi dai miei per cercare di descrivere la loro prospettiva, che sia di un rospo, uno scrittore od una volpe, una pittrice od un ragno, che sia una statua od un personaggio letterario creato dall'emozione di qualcun altro la realtà non è mai quella che sembra, la realtà non è sempre l'unica isola in un oceano di ipotesi." (Adriano Viola)

L'amore "dipinto" in questa raccolta è straordinariamente "universale": è donna, è figlia, è speranza, è fiore, cielo, luna, stella; ma anche terra e fuoco che consuma l'animo. È dimensione onirica in cui troviamo svelati i sentimenti più profondi della natura umana. In questa multi-dimensione fuori dal tempo emerge la singolare forza espressiva dell'opera di Adriano Viola. Una forza che tocca il cuore e la mente e ci predispone ad una percezione più chiara ed "essenziale" della vita e dell'amore.

Una descrizione in versi di universi poetici ed astronomici, di spazi personali e fisici, di tempi contemporanei e astratti dove il lettore può perdersi e spaziare nello corso di pochi versi o di molteplici descrizioni che l'autore sa trasmettere lasciando incrociare percezioni e sentimenti in uno spazio letterario senza tempo e senza confini. Una raccolta di versi contenuta all'interno di una sofisticata sfera sentimentale fatta di dialoghi con figure reali ed immaginarie e di descrizioni mitologiche e quotidiane: è un viaggio letterario esclusivo lungo quel percorso interiore chiamato universo che, ancora una volta, Adriano Viola ha voluto offrirci per elevarci verso quella purezza dell'anima che non sempre riusciamo a vedere.

Poesie.

Spesso una finestra cela all’interno più universo di quanto possa essercene al di fuori di essa. Da dietro i vetri si può immaginare di tutto. Chi c’è? Chi c’è stato? Chi ci sarà? Le storie nascoste, forse protette, forse imprigionate come fantasmi che compiono azioni perpetue all’infinito, o come uccelli in gabbia che sognano di scappare, ma allo stesso tempo hanno paura di quello che c’è fuori. Forse l’eterno conflitto tra l’essere e l’apparire, come lo specchio. Chi sono realmente io? Sono me stesso o il mio riflesso nello specchio? Il mondo reale è questo o quello dietro ai vetri? O ancora vivo in un sogno, o vivo nel sogno? Se smettessi di sognare o se lo facesse il mio ipotetico sognatore, smetterei di essere o diverrei? Tutte domande le cui risposte sono nascoste dietro i vetri di una finestra, confuse da tende colorate e profumo di fiori, nel grande condominio della nostra esistenza.

Credo che il mare rappresenti l’infinito, la forza della natura, forse è la più tangibile prova dell’esistenza stessa di Dio e la più vera e fedele testimonianza del nostro piccolo e fragile attimo di eternità. Le orme ed i falò sulla spiaggia, tra i canti spesso confusi fra alcolica salsedine e vento nei capelli, mentre ostinatamente noi attendiamo una nuova alba. Esiste poi un mare di gente, di pensieri, di problemi, di sogni e di speranze, a volte di lacrime… Un altro mare, un oceano nero di abissale tristezza e di rassegnazione, di silenzio o di introspezione. Comunque il mare da sempre pizzica le corde della fantasia, le ambizioni dei sognatori, dei grandi viaggiatori, rappresenta il porto, la meta, nasconde relitti e tesori, segreti e storie. Può racchiudere un’isola accogliente o uno scoglio che resiste alle onde, un faro che lede il buio, un ancora… diciamo che rappresenta il viaggio per eccellenza, fisico ed interiore e che, come tutti i viaggi, spesso è soltanto una nuova occasione per riprendere il volo.

L'anima spesso si sporca, si deterge, muore e rinasce attraversando con passi a volte incerti ed insicuri, a volte con incedere deciso e mirato, infinite stagioni, non solo metereologiche ma di stadi del nostro essere e del suo inconsapevole divenire. Così molte emozioni, possono essere racchiuse in periodi spesso transitori, vere e proprie fasi, tappe che come stagioni scandiscono i nostri tempi. Stadi che passano dal ghiaccio invernale al fuoco estivo, dalle fugaci promesse primaverili ai sogni di estati spesso troppo brevi, fino ai serali resoconti autunnali, ritornando poi agli scuri inverni introspettivi. Il tutto ciclicamente vissuto e subito, tutto inevitabilmente coi frutti del passato ed i semi per il futuro, nell'incerto incedere di passi che, ostinati, attraversano le nostre stagioni dell'anima.