Libri di A. Prota
Libro bianco sulla ricostruzione privata dei centri storici nei comuni colpiti dal sisma dell'Abruzzo del 6 aprile 2009
Libro: Copertina morbida
editore: Doppiavoce
anno edizione: 2022
pagine: 286
Al fine di fornire una chiave di lettura chiara e univoca dei dati relativi al processo di ricostruzione dei centri storici, ma senza alcuna volontà di orientare il parere di chi legge sull'efficacia dei diversi modelli e dell'efficacia degli stessi, nel presente volume si è, pertanto, proceduto non solo alla disamina dei diversi modelli ma anche alla descrizione dei dati raccolti attraverso una attenta catalogazione quanto più possibile omogenea degli stessi. Ciò per consentire a chiunque possa essere interessato di consultare in un unico volume dati ed esperienze che, sebbene abbiano coinvolto realtà caratterizzate da aspetti socio-economici del tutto peculiari e non sempre facilmente confrontabili, testimoniano l'enorme esperienza maturata in questi anni nel nostro paese nell'ambito della gestione dei processi di ricostruzione. Ciò assume una particolare valenza in un momento storico, come quello attuale, in cui il tema della messa a punto e adozione di un Codice della Ricostruzione volto a definire un quadro normativo uniforme per le attività di ricostruzione post sisma risulta di estrema attualità.
Angelica e le comete
Fabio Stassi
Libro: Copertina morbida
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2017
pagine: 136
Un libraio d'antiquariato nel quartiere di San Lorenzo a Roma che ricorda un vecchio angelo di Frank Capra. Un bibliotecario che soffre di uno strano malessere. Una lettera di Gesualdo Bufalino. E un libro magicamente ritrovato: il primo che Fabio Stassi avrebbe voluto scrivere, ma che ha sempre rimandato. Eppure sul frontespizio c'è il suo nome. Sotto a un titolo misterioso: Angelica e le comete. Vi si narra di una compagnia di marionette in viaggio che se ne va in giro lungo le coste della Sicilia su un carro zeppo di pupi, paladini e saraceni ma anche diavoli, ippogrifi, angeli, cinquanta attori di legno, tutti tenuti a lustro con scimitarre fiammanti ed elmi e pennacchi multicolori. Il padrone è Lo Spagnolo, scontroso ed esigente: conosce tante lingue ma non sa leggere. Lo aiuta Bruciavento, un gigante dal passato burrascoso. Ma la vera attrazione del teatro è una donnina dalle dimensioni di una marionetta, che le comari del suo paese pensavano fosse figlia del diavolo o della Luna. È «la sola Angelica in carne e ossa di tutto il Regno» e anche se il padrone la maltratta a lei basta ballare, mentre tutte le altre marionette la amano. Soprattutto una, un piccolo legno senza voce e senza armatura: Ardesio. Un giorno il carro dello Spagnolo arriva nel paese di Kalamet, proprio al tempo in cui un'altra carovana passa per l'Isola: Garibaldi e i suoi Mille. Questa storia ariostesca di donne cavalieri d'armi e d'amori, di cortesie e audaci imprese, è una favola triste, una pantomima di parole che sanno di infanzia e di tradizione, di malinconia e magia, quella che solo un teatro di marionette come l'opera dei pupi può dare. «In poco tempo, chi assisteva allo spettacolo non si sentì più in uno sconosciuto villaggio del Regno delle Due Sicilie, davanti all'opera dei pupi, ma si credette proprio lì, nei pressi dell'azione, a Roncisvalle, nei panni di un paladino».
Compagnia teatro popolare «Peppino Liuzzi». Intervista su tradizione, continuità e trasformazione
Libro: Libro in brossura
editore: Davide Ghaleb Editore
anno edizione: 2010
pagine: 64
È un andirivieni di voci che si rincorrono in cui si mescolano ricordi ed esperienze, riflessioni e valutazioni, bilanci e propositi, intenzioni e spiegazioni, giudizi e dubbi, riguardanti la vita di ieri e quella di oggi, dei singoli individui del gruppo e della collettività di riferimento.
Allora ero giovane pure io. Travagliata e poetica vita di Alfio Pannega
Alfio Pannega
Libro: Libro in brossura
editore: Davide Ghaleb Editore
anno edizione: 2010
Si sente l'ultimo dei Mohicani, Alfio Pannega, mentre racconta di quando si sveglia ogni mattina... Perle di saggezza popolare. Motti di spirito mordace, disincanto, umanità sincera. Siede. Poggia il mento sul bastone. Socchiude gli occhi. A tratti sembra da un'altra parte. E invece. Quel suo sorriso affilato, sornione, trabocca di carisma. Ti chiama per nome. Racconta. Uno scrigno. Tesori incalcolabili. Sotto i tuoi occhi sfilano storie, mestieri, cose, luoghi, saperi, parole di una Viterbo (di un mondo) che non c'è più. Lunghi quanto il secolo appena trascorso: il secolo breve e travagliato.