Libri di A. Arslan
Donne-poeta lungo i secoli fra Italia e Armenia
Libro: Libro in brossura
editore: Biblos
anno edizione: 2015
pagine: 80
Vite di Van Loon
Hendrik Willem Van Loon
Libro
editore: Skira
anno edizione: 2015
pagine: 160
"I personaggi invitati alle tre cene che abbiamo scelto sono grandi protagonisti dell'arte e della storia, e il loro stare insieme fa scattare misteriose, profonde ma anche divertenti affinità, che riempiono il cuore e la mente del lettore. Così si esibiscono tre pesi massimi della letteratura come Shakespeare, Molière e Cervantes, costretto a gestire l'ingombrante presenza del suo hidalgo che scambia innocue galline per nemici da infilzare. E poi, quando si confrontano due grandi regine, Elisabetta d'Inghilterra e Teodora di Bisanzio, è affascinante seguirle dall'iniziale diffidente alterigia alla complicità allegra che arriva fino alle mutande di lana che Elisabetta ahimè non possiede e invidia a Teodora. Infine, la combinazione più imprevedibile: il tenero incontro fra Emily Dickinson e Chopin, che con la seduzione della sua musica la irretisce nel calore della presenza umana e la persuade a unirsi alla cena". (Dalla prefazione di Antonia Arslan)
Lontano da casa
David Kherdian
Libro: Libro in brossura
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2010
pagine: 190
Lontano da casa: ma quanto lontano? E dov'è la casa sulle colline dell'Anatolia da cui Veron, la ragazzina protagonista di questo libro, si è separata per sempre? Quale carico immenso di nostalgia e quale febbrile senso di perdita, irrimediabile, inconcepibile, la perseguita? Durante il calvario degli armeni negli anni della prima guerra mondiale, attraverso la sua personale odissea, la bambina diventa adolescente, diventa donna, e forma il suo carattere e il suo destino affrontando la fatica insensata di continuare a percorrerla, quella strada infinita che porta verso il nulla , verso un destino ignoto che non è più nelle sue mani: eppure resiste, chiude nel fondo del cuore le ferite e i ricordi che più fanno male, e riesce a misurarsi con ogni disavventura. Questo coraggio di vivere è presente in ogni pagina del libro, testimonianza straordinaria della tragedia del popolo armeno, vista attraverso gli occhi di Veron e la parola di suo figlio.
La galassia sommersa. Suggestioni sulla scrittura femminile italiana
Libro: Libro in brossura
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2008
pagine: 112
Storia degli armeni
Libro: Libro in brossura
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2007
pagine: 597
"Un antico paese dal cuore nuovo" era l'Armenia per Pablo Neruda, "Terra di pietre urlanti" per Osip Mandel'stam, "ponte lanciato tra l'Oriente e l'Occidente" per Giancarlo Bolognesi. Gli Armeni rappresentano, nella loro polimorfa storia, uno dei casi più straordinari per la pluralità di esperienze attraversate. Conosciuti per la loro diffusione a livello di ecumene, fin dai tempi più antichi, in innumerevoli colonie e diaspore, svilupparono regni e principati di notevole durata, arrivando a costruire un sia pur effimero impero e, fenomeno molto raro, un fiorente regno in terra di emigrazione, la Cilicia. Popolo fortemente aggrappato alle lettere, gli Armeni non persero mai il senso viscerale dell'oralità e degli elementi più arcaici e ctonici nel modulare la propria cultura; dotati di un innato senso della mercanzia e del pragma, diedero prova di un'adesione granitica agli ideali di vita che considerarono inalienabili e irrinunciabili; travolti dalla voragine della catastrofe genocidaria, si ricomposero in forme di vita nuove senza rompere con le proprie radici. Un'esperienza di storia cosi multiforme può senza dubbio offrire anche spunti di riflessione e modelli di meditazione per tanti altri popoli. La stesura dei singoli capitoli è stata affidata ai più insigni storici mondiali, esperti dell'argomento.
Storia del genocidio armeno. Conflitti nazionali dai Balcani al Caucaso
Vahakn N. Dadrian
Libro: Libro in brossura
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2007
pagine: 491
Lo sterminio degli armeni rispondeva alla volontà degli uomini al potere nell'impero ottomano di risolvere in modo definitivo la questione armena: con questa chiave di lettura, Dadrian propone un volume fondamentale per la comprensione e la ricostruzione del primo genocidio del Novecento. Analizzando per decenni, tra le varie fonti, i documenti ufficiali coevi turchi ottomani, e quelli della Germania e dell'Austria, alleate dell'impero durante la Grande Guerra, l'autore lega a doppio filo l'evoluzione della questione armena allo sterminio, inchiodando alle proprie responsabilità politiche, militari e morali i fautori delle persecuzioni. Ciò che accadde durante il primo conflitto mondiale fu infatti il risultato di un lungo e progressivo processo di soffocamento, provocazione e distruzione di una minoranza assoggettata e vulnerabile ad opera di un ancor grande e potente impero. Fu l'esito di una politica genocidiaria di lento e ampio respiro, scelta, pianificata e attuata deliberatamente: eliminare le popolazioni armene nei confini dell'impero equivaleva a risolvere in via definitiva la questione armena. Una tragedia di enormi dimensioni resa ancor più dolorosa dall'ostinato silenzio e dalla sostanziale indifferenza interna e internazionale che l'accompagnarono, un modus operandi che, nel colpevole oblio generale, fu d'esplicito esempio per altre terribili sciagure umane durante la seconda guerra mondiale.
Nazionalismo turco e genocidio armeno. Dall'Impero ottomano alla Repubblica
Taner Akçam
Libro: Libro in brossura
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2006
pagine: 300
La Turchia è in pace con il proprio passato? Il sentimento nazionalistico nato con il crollo dell'impero, intrecciato al risentimento verso l'occidente che determinò tale crollo; il genocidio armeno dichiarato argomento tabù dai padri fondatori della Repubblica, gli stessi che furono responsabili della deportazione di massa e dei massacri degli armeni; la permanenza al potere dell'élite burocratico-militare ottomana nel passaggio dall'impero alla Repubblica; sono questi i principali nodi irrisolti, i fardelli storici che ostacolano il cammino politico del paese verso una democrazia fondata sulla libertà di pensiero, espressione e dissenso.
Il concetto che ne informa. Benedetto Croce e Neera. Corrispondenza (1903-1917)
Libro
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 1989
pagine: 148
Uabaia freccia
Giorgio Tosi
Libro: Copertina morbida
editore: Ibiskos Editrice Risolo
anno edizione: 2012
pagine: 100
Survivors. Il genocidio degli armeni raccontato da chi allora era bambino
Donald E. Miller, Lorna Touryan Miller
Libro: Libro in brossura
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2007
pagine: 244
Le voci dei bambini sopravvissuti al genocidio armeno raccontano storie di una tragedia dimenticata, la prima di un secolo attraversato da una lunga scia di atrocità. "Il variopinto tessuto dei ricordi", scrive Antonia Arsian nella sua prefazione, è quello di chi all'epoca era soltanto un bambino. I protagonisti della memoria ritrovata sono i fanciulli le cui straziate verità riaffiorano nelle faticose, dolenti confessioni dei vecchi che - più di sessant'anni dopo - finalmente raccontano la storia della loro sopravvivenza, usando le parole spezzate e la terribile solitudine della loro infanzia martoriata". Orrori e violenze si mescolano a sapori, luoghi, culture e tradizioni radicate da secoli e che l'irrompere della tragedia ha cancellato improvvisamente. Il ricordo dei sopravvissuti, lucido e spietato, aiuta a ricostruire il volto di una civiltà, lontana e magica, perduta per sempre. Le storie dei bambini scampati conducono per mano il lettore in un mondo dove il confine tra giusti e malvagi riserva qualche sorpresa: "se non vi fossero stati dei turchi buoni non sarebbe sopravvissuto nessun armeno". Tema oggi essenziale per "riconoscere il bene come si cerca di riconoscere il male, riportando alla luce i giusti, coloro che non guardarono altrove, coloro che salvando almeno una vita, un documento, un'informazione contribuirono a impedire la totale distruzione della civiltà di questo popolo oppresso e dimenticato".
Il canto del pane. Testo armeno a fronte
Daniel Varujan
Libro: Libro in brossura
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2007
pagine: 137
Le ballate popolari non vengono cantate più. Oggi non sappiamo più bene cosa sia la poesia: e quando la cerchiamo, definiamo come poesia qualsiasi cosa che non sia tecnica, pratica o scientifica. Ma dall'Oriente, dall'Oriente prossimo - dalla penna di Varujan, assassinato nel 1915, agli inizi dell'olocausto armeno - viene un "canto" che ridà alla poesia tutta la sua identità e la sua folgorante differenza dagli altri studi umanistici e dalle altre arti: Il Canto del pane. L'opera del grande poeta armeno Daniel Varujan, qui tradotta integralmente per la prima volta in italiano, potrebbe essere chiamata il "Canto dell'uomo intero", dell'uomo in cui la semplicità terrestre e le potenzialità celesti fanno un tutto armonioso, anzi un tutto di armoniosa reciprocità. Nel Canto del pane queste due parti dell'uomo si richiamano vicendevolmente, e vicendevolmente si arricchiscono, facendo di lui una sorta di canone musicale, in cui l'individualità e l'eternità s'intrecciano in un canto polifonico. È in questa armonia - che ci può forse ricordare Dante, e il suo itinerario a Dio attraverso la creazione - che la poesia si distingue: l'occhio del poeta, infatti, non vede l'eternità distaccata, lontana, o scissa, ma scopre l'eternità come dimensione di ogni singola componente dell'universo, come sangue del misterioso palpitare della vita.