Libri di Vito De Bellis
Oltre la terra, il mare
Vito De Bellis
Libro
editore: Progedit
anno edizione: 2017
pagine: 224
Pietro è un cafone meridionale attaccato alla terra che, all’inizio del Novecento, stanco della miseria e delle umiliazioni dei “caporali” e dei “galantuomini”, decide a malincuore di emigrare nella Merica. Vuole essere un uomo libero dal bisogno e cercare un mondo nuovo dove trovare lavoro, pane, dignità e progresso. A New York si inserisce nella Little Italy lavorando in un cantiere edile. Conosce Cecco, un socialista toscano, che lo sprona a imparare a leggere e scrivere e a formarsi una coscienza di classe. Tornato al suo paese compra l’agognato pezzo di terra e ritorna contadino. Ma, deluso dal tentativo di fondare una lega di braccianti, emigra di nuovo in America, a Chicago. Al suo ritorno gli eventi storici incalzano, la guerra di Libia pone inquietanti interrogativi politici a Pietro, che non condivide più tanti aspetti della mentalità del suo paese, anche se ama il mondo in cui è nato. Il benessere è stato raggiunto, ma Pietro, non più contadino sprovveduto, è a disagio, si sente “né carne né pesce”, ma ha compreso che c’è un altro mondo: oltre la terra c’è il mare.
Mondo contadino ed emigrazione a Bitritto tra '800 e '900
Vito De Bellis
Libro: Libro rilegato
editore: Wip Edizioni
anno edizione: 2014
pagine: 240
Studio del flusso migratorio legato alla questione agraria che ha interessato Bitritto tra la fine dell'Ottocento e gli anni Settanta attraverso l'analisi storica del fenomeno e le testimonianze dirette dei protagonisti, arricchite da fotografie, documenti e interviste, lo spaccato di una realtà misconosciuta, che ha ancora i suoi effetti visibili nelle nuove generazioni.
Il fucile di Garibaldi
Rosa Colonna, Vito De Bellis
Libro
editore: Progedit
anno edizione: 2010
pagine: 224
Questa è la storia di un commerciante che vive la fine dell'Ottocento in una città del sud. Il suo sguardo è bifronte: da un lato un Risorgimento che non c'è più, dall'altro un futuro pieno di incognite. La narrazione, in forma di diario, si sviluppa tra il 1887 e il 1900 su due livelli: da una parte il protagonista, Paolo Diana, l'anziano commerciante, commenta e riferisce fatti legati al presente (e quindi emergono le vicende della storia italiana di fine Ottocento, come la guerra d'Africa e i moti del pane del 1898), dall'altra rievoca e ricostruisce avvenimenti accaduti nell'intero corso della sua vita, dall'infanzia alla maturità, descrivendo anche dialoghi e testimonianze ricevute dai propri nonni e genitori. Incontrandosi con gli amici al caffè Risorgimento (storico locale ottocentesco effettivamente esistito, come tutti i luoghi citati nel diario), Paolo riflette e chiacchiera sui tempi nuovi che arrivano, sul nuovo secolo - il Novecento - che sta per nascere, e si chiede se il Risorgimento è stato veramente quello che lui e i suoi coetanei si aspettavano nei sogni entusiasti della prima giovinezza. Si snodano così, inframmezzati a vicende familiari e personali, tutti gli eventi del Risorgimento nazionale, in particolar modo quelli della Carboneria e del '48, con salti temporali che arrivano al 1799, come limite a quo, e all'unità d'Italia.
Bitritto nella storia della Terra di Bari. Dall'età peuceta all'area metropolitana
Vito De Bellis, Rosa Colonna
Libro: Copertina rigida
editore: Wip Edizioni
anno edizione: 2007
pagine: 464
Una antica vocazione agricola che ha originato il toponimo "Vitaritum"; una profonda religiosità ma anche una plurisecolare conflittualità con il suo vescovo-barone; un legame antichissimo con il mondo greco e con l'oriente bizantino.