Libri di Vito Bianchi
Sud e Islam. Una storia reciproca
Vito Bianchi
Libro
editore: Capone Editore
anno edizione: 2003
pagine: 144
Castelli sul mare
Vito Bianchi
Libro: Libro rilegato
editore: Laterza
anno edizione: 2008
pagine: 181
È soprattutto nell'età medievale che in Italia si diffondono i castelli, sulla terraferma come sul mare. Inseriti in una organica rete difensiva, nella fase basso-medievale della cosiddetta "rivoluzione nautica" (XII-XIV secolo) e nei secoli che porteranno all'età moderna le fortezze acquatiche svolgeranno un duplice ruolo: protezione del territorio e, contemporaneamente, protezione delle navi alla rada nel porto, grazie alle ben equipaggiate flotte militari. Tra ricostruzione storica e repertorio di immagini, queste pagine ripercorrono l'evoluzione dei sistemi castellari legati a specifici contesti politico-economici (Venezia, Genova, Pisa e Amalfi, il Mezzogiorno italico con le dominazioni normanna, sveva, angioina, aragonese e spagnola, lo Stato Pontificio, gli Stati Sardi dei Savoia), a partire dai castelli di mare tuttora esistenti.
Marco Polo. Storia del mercante che capì la Cina
Vito Bianchi
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2009
pagine: VI-370
Nonostante la sua popolarità, di Marco Polo si sa poco o nulla. Mercante giramondo, autore del "Milione", avventuriero che raccontò la Cina all'Occidente, Marco Polo è stato certamente tutto questo, ma anche molto altro: la sua vita non si esaurisce nel romanzesco racconto delle sue peripezie di viaggio. Vito Bianchi ripercorre la storia di una grande uomo che visse in un delicato momento di passaggio per i destini dell'Oriente e dell'Occidente, e dell'abilità con cui riuscì a diventare l'eroe in un mondo di trasformazione.
Un tè con Marco Polo-A cup of tea with Marco Polo
Vito Bianchi
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Narratè
anno edizione: 2024
pagine: 24
Bari, la Puglia e Venezia
Vito Bianchi, Clara Gelao
Libro
editore: Adda
anno edizione: 2013
pagine: 332
Bari, la Puglia e l'Islam
Vito Bianchi, Silvia Sanjuan Ledesma
Libro: Libro in brossura
editore: Adda
anno edizione: 2014
pagine: 234
Bari, la Puglia e la Francia
Vito Bianchi
Libro: Libro rilegato
editore: Adda
anno edizione: 2015
pagine: 252
L'attenzione è stata rivolta all'approfondimento degli antichi legami fra Bari, la Puglia e la Francia: sin dall'età tardo-antica e per tutto il Medioevo, sulla via Francigena la Capitanata, la Terra di Bari e la Terra d'Otranto vennero battute da nugoli di pellegrini francesi in viaggio da o per la Terra Santa, che nel muoversi rendevano omaggio ai santuari di San Michele Arcangelo sul Gargano e di San Nicola a Bari. Le contrade pugliesi richiamarono Normanni e Angioini, che contribuirono all'innesto di nuovi modelli insediativi e politici d'Oltralpe, e l'età delle crociate portò sul suolo pugliese gli insediamenti dei Templari, membri di un ordine monastico-cavalleresco di tradizione francese. In epoca moderna, pressoché in contemporanea si intensificò l'uso dei trulli pugliesi e dei loro corrispondenti francesi, i bories di Provenza. I viaggiatori transalpini del Sei, Sette e Ottocento continuarono a ricondurre in patria suggestioni scritte e disegnate. Col XX secolo, infine, molti Pugliesi identificheranno nella Francia la salvezza: salvezza dalle persecuzioni del fascismo, salvezza dalla miseria e dalla fame nel Secondo Dopoguerra. Per tanti emigranti, a lungo andare, la Puglia e la Francia non potranno più essere concepite se non assieme. Come se Bari e Parigi, alla fine, fossero pure un po' sorelle.
Otranto 1480. Il sultano, la strage, la conquista
Vito Bianchi
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2018
pagine: 314
Nel 1480 l'impero ottomano era in prepotente espansione verso l'Europa e il Mediterraneo. Sulla sua traiettoria, l'Italia lacerata da congiure e lotte intestine fra le più splendide signorie rinascimentali. In questa storia c'è il sogno di un sultano affascinato dai fasti dell'antichità, che intende riunificare l'impero romano. Ci sono gli interessi della Repubblica di Venezia. Lorenzo il Magnifico, appena scampato alla congiura dei Pazzi. Un ex gran visir caduto in disgrazia. Le mire di dominio sulla Penisola del re di Napoli. Un pontefice che, mentre pensa alla decorazione della Cappella Sistina, briga per favorire i propri nipoti. Condottieri al servizio del miglior offerente, il coraggio dei Cavalieri di Rodi. Un grandioso mosaico che profetizza l'avvento del Male. Alla fine della guerra di Otranto non ci saranno vincitori, se non la peste. Si cercherà di recuperare gloria almeno dai resti delle vittime, facendone dei 'martiri della cristianità', contro ogni evidenza e testimonianza. Su tutto, l'indifferenza del potere nei confronti degli umili, degli ultimi, degli inermi, costretti a pagare il prezzo delle altrui ambizioni.
L'atlante parigino. Fortificazioni del Cinquecento alle frontiere della cristianità
Vito Bianchi
Libro: Libro in brossura
editore: Adda
anno edizione: 2018
pagine: 140
“... Per i viceregni spagnoli di Napoli e di Sicilia, strettamente connessi sul piano politico, economico e strategico con il possesso di Tunisi, erano anni di fermento. L’Italia meridionale e la Goletta vedevano intrecciati i loro destini in quanto estremi baluardi nella resistenza contro le folate turco-barbaresche. Tanto le fortificazioni italiche quanto quelle tunisine erano funzionali, evidentemente, a una medesima strategia di puro contenimento della pressione ottomana, coltivata a Madrid lungi da una politica aggressiva nei confronti della Sublime Porta (visti gli interessi spagnoli per il Mediterraneo occidentale e le nuove rotte transatlantiche). In questa logica, controllare l’avanzata della Mezzaluna in Occidente significava, innanzitutto, fortificare e tenere in efficienza le difese di città e coste… Gradualmente, il paesaggio litoraneo dovette mutare. Le conseguenze – dirette o indirette, comunque concretamente percepibili – della minaccia ottomana produssero fortezze cittadine alternate a decine di torri marittime… Il rosario di torrioni si amalgamava con roccaforti che occupavano spuntoni rocciosi allungati fra i flutti. Durante la seconda metà del XVI secolo, nel viceregno di Napoli, in Sicilia, a Malta e nei presidi maghrebini si delineava in tal modo un fronte terracqueo militarizzato, lungo il quale venivano strategicamente ad essere incastonate le piazzeforti di Pescara, Vieste, Manfredonia, Barletta, Trani, Bisceglie, Molfetta, Giovinazzo, Bari, Mola, Polignano a Mare, Monopoli, Brindisi, Otranto, Gallipoli, Taranto e la Goletta: proprio quelle che sono compendiate nell’Atlante Parigino…”. Con un contributo di Gregorio Angelini e Giuseppe Carlone.