Libri di Ubaldo De Robertis
C'è Rembrandt fuori le mura di San Paolo
Ubaldo De Robertis
Libro: Libro in brossura
editore: Istos Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 100
Cassino 1978. Paolo, un sessantenne sulla sedia a rotelle, ha perso la memoria in seguito a un evento legato alla guerra. È ora tormentato da un uomo vestito di bianco che in sogno lo chiama Carlo e lo invita a compiere un viaggio alla scoperta di sé. Paolo parte con la compagna Teresa e il nipote di lei, Lorenzo, prima alla volta di Roma, poi per la provincia di Brescia, dove, di fronte a un tempietto dedicato a san Carlo, il misterioso uomo del sogno permetterà al protagonista di riappropriarsi della sua identità. Al lettore il compito di scoprire chi è storicamente l'uomo vestito di bianco... Prefazione di Renzo Zucchini.
Se la luna fosse... un aquilone
Ubaldo De Robertis
Libro: Copertina rigida
editore: Limina Mentis
anno edizione: 2012
pagine: 117
"Il percorso poetico di Ubaldo de Robertis 'non è un viaggio lineare volto unicamente a sciorinare la sequenza degli umani fallimenti; bensì, e fino all'ultimo, un altalenare tra divergenti impulsi ed intime contraddizioni: un viaggiare meandrico di chi si sa alle corde e tuttavia non si decide a gettare la spugna. Ed è in questa irrisolta dicotomia, nell'oscillare tra "due cibi distanti e moventi d'un modo': tra la spinta al superamento e la convinzione dell'inutilità di ogni proposito di metamorfosi, la scaturigine della poesia del de Robertis: una poesia introspettiva, riflessiva, filosofica; e, tuttavia, all'improvviso tenera, amicale, docile all'impeto visionario e ai richiami dell'irrazionale inteso come pascaliano 'esprit de finesse' e perfino come sciamanica tentazione." (Emilio Sidoti)
Parti del discorso (poetico)
Ubaldo De Robertis
Libro
editore: Del Bucchia
anno edizione: 2014
pagine: 104
"Poesia chiara, densa, netta quella del de Robertis. C'è la vita, tutto l'esistere coi suoi interrogativi e coi suoi slanci verso l'oltre. Ma quello che più convince è la sua parola: un verbo che s'intreccia in nessi disposti a abbracciare i polisemici input emotivi. Quel lessico della quotidianità che, di memoria sabiana, sa adornarsi di cospirazioni allusive di rara metaforicità" (Nazario Pardini).