Libri di Teresa Simeone
Maddalena Cerasuolo. Lenuccia, storie di donne partigiane
Teresa Simeone
Libro: Libro in brossura
editore: De Nigris
anno edizione: 2025
pagine: 80
Che cosa rende Maddalena Cerasuolo, Lenuccia, così cara ai napoletani tanto da spingere tremila di loro a firmare una petizione per sollecitare le istituzioni a intitolarle un ponte? È stata la giovane età, la fierezza dell'animo, il legame che aveva con il padre, antifascista irriducibile, o l'amore per la sua Napoli? Il coraggio mostrato nelle Quattro giornate meritava un riconoscimento collettivo, un topos che la ricordasse e che richiamasse, nel suo esempio, la forza morale di una città che si muove eternamente tra eros e thanatos, solidarietà e violenza, apollineo e dionisiaco, anarchia e ordine, indolenza e impegno, ma capace, quando viene ferita e umiliata, di scoprire un'anima condivisa e plurale che attraversa quartieri alti e bassi, corsi e vicoli, intellettuali e popolani. Ciascuno di noi teme se stesso, quell'ora buia in cui, soli con le nostre fragilità, siamo bloccati dalla paura di non riuscire a superare la prova del coraggio, di scoprire quel fondo grigio di opportunismo e di viltà in cui si radica l'attaccamento alla vita. C'è qualcuno, invece, che quella prova l'ha affrontata e, come Maddalena e le altre partigiane napoletana, l'ha addirittura vinta. Prefazione di Luigi De Magistris.
Papa Francesco. Uno straniero in Vaticano
Teresa Simeone
Libro: Copertina morbida
editore: Dissensi
anno edizione: 2016
pagine: 106
Perché un altro libro su papa Francesco? Perché l'attenzione del mondo è quotidianamente centrata su ciò che fa e dice? Perché è così amato da credenti, atei e agnostici? Il libro, nel ripercorrerne le tappe del pontificato dall'elezione fino all'inizio del Giubileo, sottolinea la singolarità e la rivoluzionarietà della sua posizione antisistema, sovvertitrice dell'ordine, immobile e custode della forma, tipico del protocollo vaticano. Bergoglio appare estraneo alle tradizionali logiche politiche, alla ragion di Stato anche se è, in realtà, soltanto più sottile nell'interpretare la fine di una prassi stantia, ormai superata da una realtà che si deve confrontare con la complessità della contemporaneità. Egli non si pone come "il principe, luminoso nella gloria del trono, ma come il pastore che si sporca per il suo gregge; il dotto che vuole guidare, in una missione sociale, etica e spirituale, l'umanità; lo psicanalista che intende riportare alla coscienza ciò che è stato rimosso da un clero lassista e mondano". Ha il coraggio della franchezza, la spietatezza dell'onestà, l'inquietudine della consapevolezza: sa bene che in ognuno di noi c'è Hitler, ma anche Kolbe; Stalin ma anche Trockij; Hide ma anche Jekyll. Papa Francesco è il testimone del terzo millennio: coerente nella fede in Dio ma, soprattutto, tenace nell'accogliere e dare voce all'umanità sofferente, spesso dimenticata e invisibile.