Libri di Teffi
Storia d’avventura
Teffi
Libro: Libro in brossura
editore: Leonida
anno edizione: 2022
pagine: 160
Con un saggio a cura di Tatsiana N. Zhuk "Prestiti e barbarismi dalla lingua francese in «Storia d’avventura» di Teffi: specchio socio-culturale dell’emigrazione russa a Parigi tra Otto e Novecento". Un fenomeno linguistico di particolare rilievo, che ha interessato l’evoluzione del russo moderno, manifestandosi pienamente nei primi decenni del Novecento, risulta rappresentato in modo esemplare dall’opera di Nadezda Aleksandrovna Lochvickaja, conosciuta con lo pseudonimo Teffi. L’autrice, che con particolare efficacia ha trattato temi della cultura popolare russa (T. Zhuk, «Strega» e altri racconti. Identità russa e questione interpretativa nell’opera di Teffi, 2012), con il suo unico romanzo, Storia d’avventura (Parigi, 1931), ha lasciato emergere una significativa evoluzione linguistica insita in un particolare momento di contatto tra due culture e modelli sociali apparentemente distanti, quelli russi e quelli francesi, nella tormentata temperie storica europea tra Otto e Novecento.
Da Mosca al Mar Nero
Teffi
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2017
pagine: 368
Mosca, autunno 1918. Nei caffè male in arnese, i poeti leggono versi ululando con voci affamate in mezzo ad avventori coi cappotti laceri e puzzolenti. Come numerosi altri scrittori e artisti, anche i poeti vogliono stare in mezzo alla gente perché da soli, a casa, c'è da avere paura. Ogni tanto qualcuno scompare, ed è impossibile sapere dove sia finito, se a Kiev o in un posto dal quale non si fa ritorno. «Parola Russa», la rivista, è stata chiusa per antibolscevismo, e Teffi, le cui storie su quel foglio, e su molti altri ancora, l'hanno resa una celebrità tale che caramelle e profumi portano il suo nome, non ha molte prospettive davanti a sé. Certo, gli esseri umani sono capaci di attaccarsi alla vita ovunque e comunque, come quel condannato a morte che, trascinato sul ghiaccio dai marinai verso il plotone d'esecuzione, saltellava per evitare le pozzanghere e non bagnarsi i piedi. «Oggi ha mangiato la pagnotta? Bene, domani non sarà così». Un impresario strabico odessita usa argomenti convincenti per portare la scrittrice in Ucraina: a Kiev splende il sole, Teffi farà la sua esibizione, leggerà questo o quel racconto, piglierà i soldi, si comprerà burro, prosciutto e, con la pancia piena, se ne starà seduta in un caffè. Che ha da perdere? Teffi accetta, in fondo è un semplice viaggio di lavoro da cui rientrerà a breve. Il suo viaggio, invece, durerà ben oltre il soggiorno a Kiev. Tra una fuga a sud di Odessa, la sosta al porto di Novorossijsk, un'avventurosa traversata in nave verso Costantinopoli, si concluderà ben quattro anni dopo, a Parigi, dove Teffi trascorrerà il resto della sua vita in esilio. Dietro di lei, città sequestrate dai bolscevichi, teatri, giornali e riviste chiusi, amici e colleghi assassinati e giustiziati. Il pericolo e la morte ovunque.