Libri di Silvia De Min
Leggere le didascalie. Narrazione, commento, immaginazione nella drammaturgia moderna
Silvia De Min
Libro: Libro in brossura
editore: Archetipo Libri
anno edizione: 2022
pagine: 306
Nell'ambito della scrittura didascalica non esistono regole precise ma possibilità, che gli autori teatrali hanno esplorato ed esplorano a modo loro. Questo volume individua alcune linee interpretative e alcuni modelli ipotetici di analisi, definiti soprattutto sulla drammaturgia novecentesca, italiana e non, applicabili, per somiglianza o differenza, anche a drammaturgie precedenti. Il tentativo è di definire i presupposti di una scrittura che ha visto incrementare progressivamente la propria letterarietà nel corso del Novecento, proponendo una sorta di teoria dello "sguardo temporalizzato" che rappresenta, sulla pagina, la durata di una visione presupposta o dedotta. Ma occuparsi di didascalie significa anche considerare le aperture e le intrusioni didascaliche sulla scena. L'idea di una "focalizzazione didascalica", sottesa a tutto il lavoro, rende evidente il contatto stretto con il mondo narrato, filo conduttore di uno studio che si dedica ad uno spazio testuale spesso trascurato e invece estremamente ricco di suggestioni.
Ékphrasis in scena. Per una teoria della figurazione teatrale
Silvia De Min
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2018
pagine: 217
Trattare del rapporto tra parola e immagine in ambito teatrale significa trattare della tensione tra i modi del rappresentativo, considerando i limiti espressivi del linguaggio e quelli della visione. Per capire come la scena teatrale abbia risposto, in epoche differenti, ai tentativi di dominio dell’uno o dell’altro polo, o come abbia trovato un equilibrio tra i due, il libro propone una teorizzazione della categoria dell’ékphrasis. Riflettere su questa forma del discorso che compone e scompone immagini consente di innescare un complesso ma lucido cortocircuito tra questioni all’apparenza distanti: i rapporti tra descrittivo e narrativo, tra didascalico e mimetico; le connessioni tra la creazione di immagini interiori e la realizzazione scenica attraverso i gesti; le oscillazioni tra percorsi dell’immaginazione e arte della memoria; infine le possibilità di dar forma all’immagine in scena per via linguistica, visiva o mista. L’ékphrasis diventa quindi uno strumento per comprendere i passaggi “di figurazione in figurazione” nel contesto spettacolare a partire dai testi o, viceversa, dalle scene.
Decapitare la Gorgone. Ostensione dell'immagine e della parola nel teatro di Anagoor
Silvia De Min
Libro: Libro in brossura
editore: Titivillus
anno edizione: 2016
pagine: 184
Anagoor nasce in Veneto nel 2000 come progetto teatrale che porta in scena interrogativi profondi sull'etica corrente. Lo fa immettendo forme memoriali nel flusso del pensiero contemporaneo; lo fa interrogando maschere, icone, opere. Questo libro non ripercorre la storia di Anagoor, ma insegue il filo di un pensiero teatrale che è poetico e politico: le riflessioni, entrando nei lavori della compagnia, tessono una tela di respiri intrecciati. Questo, infatti, è anche uno studio sull'"Eneide": il grande poema di Virgilio protagonista di uno dei lavori di Anagoor - suggerisce le questioni che fondano le teorie accolte in questo libro. La scena contemporanea guarda al classico per interrogare maschere di potere - esibito o subito - che occultano e che, allo stesso tempo, rivelano. Questo libro è infine una possibilità di riflessione sul compito accolto dal teatro di Anagoor: mostrare la fragilità degli idoli a cui ogni uomo aderisce, la fragilità di certezze ritenute inscalfibili. La tradizione e le sue immagini non sono mai qualcosa di definito o definitivo, imposto o imponibile.