Libri di Sestino Macaro
Aluwasio. 8 canti africani a 1 e 2 voci con accompagnamento di pianoforte, body percussion e strumenti ritmici
Sestino Macaro
Libro
editore: Edikit
anno edizione: 2012
pagine: 112
La questione dei repertori musicali per la scuola viene affrontata in ogni diversa situazione in modo diverso a seconda della formazione musicale e didattica e delle scelte preferenziali operate dall'insegnante specifico. Ne risulta un panorama assai variegato del quale è anche specchio la discreta ampiezza della relativa offerta editoriale. Non sempre tale offerta, e anche quella autonomamente elaborata da quegli insegnanti che possiedono la capacità di arrangiare in proprio e di coordinare il gruppo scolastico in un lavoro collettivo di elaborazione, risponde purtroppo ai requisiti di qualità, sia estetica che di genere, ai quali sarebbe opportuno attenersi nel percorso di formazione e di esperienza che si offre a bambini e giovani. Molto diffuso, ad esempio, è il ricorso a materiali provenienti dai repertori della canzone, delle colonne sonore o anche della musica classica - nella logica del ricorso ai "temi celebri" - oltre che di un tipo di materiale popolare a volte troppo antiquato. Certo, la risposta adeguata all'esigenza didattica sta sempre nel "come" poi tali materiali vengano rimanipolati: e in questo è determinante appunto la complessiva formazione musicale, didattica ed estetica dell'insegnante. Tuttavia, spesso, all'origine di prodotti che finiscono per risultare piuttosto spoetizzanti c'è anche una interpretazione riduttiva di un principio pedagogico che pure, qualche decennio fa, produsse una grande svolta didattica: e cioè che nelle pratiche di tipo attivo si dovesse partire dalla esperienza degli stessi bambini, piuttosto che imporre loro qualcosa di ancora estraneo al loro vissuto (come si usò dire con un neologismo generato ad hoc). Se questo principio pedagogico resta più che mai sacrosanto, tuttavia, una volta sviluppato un approccio avviato in questi termini non ci si può fermare ad esso: si cadrebbe nello stesso equivoco al quale si è ridotta la televisione per il fatto di voler dare all'utenza solo ciò che essa chiede. La scuola deve essere sì il luogo di un approccio misurato sul vissuto e sullo stadio evolutivo del bambino, ma, immediatamente dopo, non può non diventare luogo di nuove proposte, luogo di sorprese, di provocazioni, di stimoli sempre nuovi e più avanzati. Tornando ai repertori musicali, una delle possibili aree di reperimento di materiali è quella etnica extraeuropea, spesso - ma, attenzione: non sempre, non è mai bene assolutizzare - ben rispondente alla sensibilità e ai gusti di bambini e giovani. Esistono esperienze eccellenti, in questo senso, soprattutto ad opera di insegnanti abili ed espertissimi nella elaborazione collettiva di prodotti musicali scolastici. Il volume di Sestino Macaro si inserisce in questo filone, con dei brani già pronti, nei quali riversa le sue capacità e le sue esperienze in ambito compositivo, jazzistico, didattico. Un materiale senz'altro utile e stimolante per chi ci si sa riconoscere. (dalla prefazione di Giovanni Piazza)
Pentajazz. Diversi usi delle pentafonie per un approccio didattico al jazz immediato e creativo
Giovanni Piazza, Sestino Macaro
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Edikit
anno edizione: 2003
pagine: 68
Non è questa, certo, la prima proposta didattica che mira all'introduzione dell'esperienza jazzistica nell'ambito dell'educazione musicale, ai diversi livelli scolari. È tuttavia una proposta che ambisce a una propria originalità di approccio. Non consiste in un repertorio, più o meno semplificato e già pronto e neppure in un percorso da svolgere attraverso l'acquisizione progressiva di sia pur minime competenze tecnico-teoriche. Obiettivo e senso della proposta è invece quello di consentire un approccio elementare ma diretto, una "immersione" immediata nel linguaggio e nello stile jazzistico, garantita dalla scelta di campi di azione ben delineati e - per così dire - a "portata di intuito". I mezzi tecnici e pratici attraverso cui passa e si sviluppa questo diverso approccio sono le pentafonie, scale di cinque suoni che offrono una grande praticabilità melodica e armonica, e lo strumentario Orff intonato: glockenspiele, metallofoni e xilofoni didattici che, grazie alla estraibilità delle loro barre, possono essere facilmente predisposti sulle sole note dell'una o dell'altra pentafonia. Con la impareggiabile conseguenza di offrire all'esecutore (bambino, ragazzo o adulto che sia) un campo di note che "non consente errori". Chi suona potrà cercare di volta in volta la propria formula ritmico-melodica, il proprio pattern, unirlo agli altri e con loro ripeterlo in ostinato senza problemi di "scelta oggettiva" fra nota e nota, ma solo seguendo il proprio intuito, il proprio senso e il caso. Ricavando via via dallo strumento (che in questo modo insegna) esperienza e competenza rispetto alle potenzialità melodiche e armoniche del materiale scalare che sta usando. A monte di questa scelta di "empirismo garantito" sta l'intenzione di dare a bambini e ragazzi una esperienza jazzistica immediata e stilisticamente credibile, che vada al di là di ciò che loro stessi potrebbero aspettarsi dal proprio limitato bagaglio tecnico. Questa proposta didattica offre, nel suo complesso, diversi tipi di approccio, qui di seguito elencati, via via adeguati a diverse età e gradi di esperienza: 1) Esecuzione o improvvisazione pentatonica su basi di un solo accordo o di due accordi, eseguite al pianoforte o in playback. 2) Improvvisazione pentatonica su tipiche basi "esperte" eseguite al pianoforte o in playback (I-II,I-II-V, I-VI-II-V e il giro blues), avvalendosi di scale pentatoniche cinesi prescelte secondo determinati criteri di relazione tonale. a) su giro di una sola tonalità b) su giro alternato fra due tonalità c) su giro alternato fra più di due tonalità 3) Facsimile pentatonico di giro boogie realizzato con lo strumentario a barre come base per esecuzioni o improvvisazioni elementari cantate o suonate. 4) Esecuzione solistica di semplici blues su giro pentafonico realizzato con lo strumentario a barre. 5) Improvvisazioni pentafoniche con strumenti a barre su giro pentafonico realizzato o improvvisato con lo strumentario a barre su schema prestabilito. La strumentazione non si limita ovviamente al solo strumentario Orff, ma integra tutti quegli strumenti d'arte eventualmente disponibili (ad esempio nella Scuola media a indirizzo musicale) che siano adatti allo scopo: pianoforte o tastiera, chitarra, sassofono, clarinetto, flauto, o altro. Ciò risponde ad un corretto utilizzo didattico dello strumentario Orff a barre che non vuole essere esaustivo e autosufficiente ma, al contrario, funge da corpus intonato di facile utilizzo per un ensemble scolastico che include tutta la strumentazione disponibile e consente di integrare diverse abilità e competenze.