Libri di Salvatore Gerace
Il viaggio che rifarei
Johnny Do, Salvatore Gerace
Libro: Copertina morbida
editore: PubMe
anno edizione: 2021
pagine: 368
Il primo viaggio in Kenya, ancora adolescente, è il punto di partenza per inseguire un sogno chiamato mondo. Il mal d'Africa dà inizio a una vita alla ricerca della libertà personale, delle latitudini più lontane, delle solitudini più profonde, del luogo perfetto dove vivere, della conoscenza di persone eccezionali, svolgendo un lavoro per certi aspetti sconosciuto ed esplorando i luoghi più suggestivi del pianeta. "Il viaggio che rifarei" è il libro di una vita. Una prima sintesi, più che il bilancio, di un percorso ancora vivo ma già ricco, del suo svolgersi tra il racconto di una professione, poetiche descrizioni di paesaggi unici, lussi e party esclusivi, piccole solitudini e grandi lontananze, suggerimenti di viaggio e grotteschi aneddoti sui turisti italiani. Brasile, Giordania, Egitto, Estremo Oriente, Santo Domingo, Tenerife, Mykonos, Bali, Cuba e Miami, sono alcune delle mete vissute da Johnny Do come tour leader e da residente. Il libro è stato scritto con la collaborazione di Salvatore Gerace, insegnante di lettere presso il liceo "Norberto Bobbio" di Carignano (TO) e scrittore di saggi, articoli di teatro e letteratura italiana e sportiva.
In cerca di un paese. I trent'anni del Progetto Cantoregi
Salvatore Gerace, Erika Monforte
Libro: Libro rilegato
editore: Seb27
anno edizione: 2006
pagine: 220
Il Progetto Cantoregi come tutte le espressioni radicate nell'espressività popolare, non si pone obiettivi estetici a priori, non intende riformare, non lavora all'interno d'un sistema professionistico, ma ha sempre voluto cercare il "suo" teatro: un teatro che non si imponga, che sia fuori dalla logica del mercato, che sia accadimento funzionale all'interno di un circuito vitale: celebrativo, rituale, di possibilità e di occasione. A muovere il lavoro della Cantoregi è una storia condivisa che, come tale, può trovare un substrato fecondo nella storia intima dei singoli. In una "perenne bohème di ricerca", tra la storia contadina, fonte d'ispirazione, e gli archivi abbandonati della cultura cosiddetta "alta", quali fonti antropologiche, prende corpo una storia lunghissima di spettacoli e l'avventura di una comunità ritrovata in se stessa.