Libri di S. Malfatti
Il vaccino che ha cambiato il mondo. La nostra battaglia per sconfiggere la pandemia
Ugur Sahin, Joe Miller, Özlem Türeci
Libro: Copertina rigida
editore: Mondadori
anno edizione: 2021
pagine: 336
Il 24 gennaio 2020, quando lesse di una nuova malattia respiratoria che si stava pericolosamente diffondendo a Wuhan, in Cina, l'immunologo Ugur Sahin non immaginava che la notizia, relegata nelle pagine scientifiche dello «Spiegel», avrebbe cambiato la sua vita e quella della moglie e collega Özlem Türeci. Nati entrambi da genitori turchi trasferitisi in Germania Ovest, si erano conosciuti nelle corsie dell'ospedale in cui lavoravano e ben presto avevano iniziato a condividere la passione per la ricerca. Praticamente ignorati dalla comunità scientifica internazionale, nella piccola azienda che avevano fondato, la BioNTech, stavano conducendo da anni studi su una molecola che fino ad allora non aveva destato l'interesse dei ricercatori, chiamata «RNA messaggero» o mRNA, per svilupparne le potenzialità: se fossero riusciti a trovare un modo per portare l'mRNA nelle giuste cellule del sistema immunitario umano e a mantenerlo stabile e attivo abbastanza a lungo, forse i pazienti malati di cancro avrebbero potuto evitare di assumere farmaci potenzialmente dannosi, perché il loro corpo avrebbe prodotto da solo le «medicine» necessarie. Quando il Covid-19 divenne una tragica realtà per il mondo intero, Ugur e Özlem ebbero la straordinaria intuizione di applicare le loro ricerche alla costruzione di un vaccino efficace. Un'impresa quasi impossibile, vista l'urgenza di rispondere a un'emergenza che mal si conciliava con i tempi normalmente richiesti dalla ricerca scientifica. Attraverso la voce dei tanti protagonisti, "Il vaccino che ha cambiato il mondo" ricostruisce le tappe del faticoso e impervio cammino che in nove mesi ha portato alla realizzazione, in sodalizio con Pfizer, del primo vaccino approvato contro il coronavirus. Ed esplora i retroscena scientifici, economici e personali di questa scoperta epocale, in un momento in cui la fiducia del pubblico nella sicurezza e nell'efficacia dei vaccini si sta rivelando l'ingrediente fondamentale per porre fine a questa pandemia. Una lezione di scienza, e di vita.
Uno spettro si aggira per l'Europa. Il mito del bolscevismo giudaico
Paul Hanebrink
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2019
pagine: 328
Per gran parte del XX secolo, l'Europa è stata perseguitata da una minaccia scaturita dalla propria immaginazione: il bolscevismo giudaico. Questo mito - che riteneva il comunismo un complotto ebraico volto a distruggere le nazioni d'Europa - era una fantasia paranoica, eppure i timori di una cospirazione giudaico-bolscevica si affermarono dopo la Rivoluzione russa e si diffusero in tutta Europa. E durante la Seconda guerra mondiale tali paure contribuirono a seminare la morte, l'odio e l'orrore. Il racconto di Paul Hanebrink inizia con i movimenti controrivoluzionari che turbavano l'Europa alla fine della Prima guerra mondiale. Fascisti, nazisti, cristiani conservatori e molti altri europei, terrorizzati dal comunismo, immaginavano i bolscevichi ebrei come nemici sul punto di varcare i confini per sovvertire l'ordine dall'interno con le loro idee devastanti. Negli anni che seguirono, il bolscevismo giudaico fu un'arma politica potente e facile da usare. Dopo l'Olocausto, quello spettro, lungi dal morire, semplicemente si modificò, diventando uno dei componenti della guerra fredda. Dopo un'ennesima trasformazione, persiste ancora oggi su entrambe le sponde dell'Atlantico nella politica tossica del nazionalismo di destra rivitalizzato.
Il grande incendio. Come la Rivoluzione americana conquistò il mondo 1775-1848
Jonathan Israel
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2018
pagine: 870
Jonathan Israel, uno dei maggiori storici mondiali dell'Illuminismo, ci spiega come le idee radicali dei fondatori americani come Paine, Jefferson, Franklin, Madison e Monroe abbiano impostato il modello per le rivoluzioni democratiche, i movimenti e le costituzioni in Francia, Gran Bretagna, Irlanda, Paesi Bassi, Belgio, Polonia, Grecia, Canada, Haiti, Brasile e America spagnola. Perché la Rivoluzione americana fu un evento sorprendentemente radicale, che non si concluse con la trasformazione e l'indipendenza degli Stati Uniti, ma continuò a riverberare in Europa e nelle Americhe per i successivi tre quarti di secolo. Furono proprio le idee dell'Illuminismo radicale - con la distruzione dei tre pilastri della società europea di ancien régime (monarchia, aristocrazia e autorità religiosa) e la promozione del repubblicanesimo democratico, dell'autogoverno e della libertà - a ispirare le rivoluzioni in molte nazioni, dove i vari leader sposarono i valori democratici americani, seguendo esplicitamente l'esempio proposto dal Nuovo Continente.