Libri di Rosetta Gozzini
Francky Criquet. La fureur de vivre
Rosetta Gozzini
Libro: Copertina morbida
editore: Selective Art
anno edizione: 2011
pagine: 38
Esilio bianco. Manuela Sedmach. Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2008
pagine: 48
I dipinti della Sedmach sono luoghi in cui l'inizio dell'esistenza e la fine si compenetrano in un unisono assoluto. Visioni di mondi interiori e al contempo estatici: il silenzio è avvolto da una nebbia opalescente che a tratti si dirada estendendosi in face lattee che danno origine a molteplici corpi luminescenti. Dimore in cui l'animo si cheta e il tempo perde forma e sostanza, congiungendosi nell'unità di uno spazio senza limiti. Il tema dominante delle "distese vibranti", che l'artista manifesta nelle sue tele, può condurre a considerare uno stato dell'essere specifico che nella tradizione iniziatica essena viene chiamato "operal bianco". L'iniziato qui diventa osservatore silenzioso di se stesso e del mondo che contempla, abbandonando ogni tipo di giudizio a forma di individuazione di se stessi consegue la chiara visione delle cose, scevre da ogni struttura mentale e da ogni condizionamento sociale. I rumori del vivere contemporaneo sono lontani, così lontani che nella memoria emergono come un'illusione, una follia. Follia di un'umanità presa da un sé che si ostina ad identificarsi con l'ego che in realtà non gli appartiene.
Cecilia Paredes. The final garden
Libro: Libro rilegato
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2008
pagine: 48
L'opera di Cecilia Paredes che si articola in fotografie e installazioni scaturisce da performance che l'artista stessa mette in scena creando una fusione del proprio essere con il paesaggio che plasma. L'artista ritorna, attraverso il proprio corpo, ad un originario rapporto con la natura, in cui ciascun essere vivente non è isolato dal conte stoma anzi gli dà vita cambiando le proprie fattezze e manifestando un inscindibile legame tra il femminile e la diversità degli esseri viventi. La Paredes vuole costruire la propria identificazione con ciò che la circonda per sentirsi in unione con tutto quello che è visibile e con tutto quello che non è visibile.Trasmette nelle sue opere una nostalgia primordiale in cui la natura rimanda alla memoria della parte divina dell'umano. Le composizioni performatiche e fotografiche seguono le orme di due elementi fondamentali della composizione e della poetica dell'artista: la natura e la donna. La natura e il femminile vengono effigiate, nella propria sostanza, allo stato selvaggio. La parte selvaggia della figura femminile è esortata da ciò che la circonda a recuperare la sua vera costituzione, mettendola in connessione con i suoi territori spirituali che oltremodo sono stati seppelliti dalle macerie della paura e dalla persecuzione, quelle dell'ipocrisia culturale.