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Libri di Rosa Pedalino

Scium halim

Scium halim

Rosa Pedalino

Libro

editore: Prova d'Autore

anno edizione: 2014

pagine: 104

10,00

Le cose hanno i piedi

Le cose hanno i piedi

Rosa Pedalino

Libro

editore: Prova d'Autore

anno edizione: 2014

pagine: 104

10,00

Agli àgli m'incipollo (La forma)

Agli àgli m'incipollo (La forma)

Rosa Pedalino

Libro: Libro in brossura

editore: Prova d'Autore

anno edizione: 2011

pagine: 104

"Si prenda una donna, bella, sfacciata, sfaccettata, curiosa, complessa, quella che gli psicologi definirebbero problematica. Le si dia un passato siciliano d'infanzia misera di denari e affetti, d'adolescenza ribelle, di gioventù assetata di saperi e sapori, e un presente in terra straniera, dove alla soddisfazione del desiderio si aggiunge e mescola il dolore della perdita e la riflessione sulla separazione, con risultati al limite della nevrosi. (...) Scrivendo delle lettere a un uomo malato terminale di cancro, la donna tenta di recuperare qualunque evento passato, anche il più lontano, che possa aiutarla a comprendere la natura della "liverate" che appare e scompare nel suo presente...". (Dalla prefazione di Daniela Saitta)
10,00

Di me mi prendo e di me mi lascio (Il colore)

Di me mi prendo e di me mi lascio (Il colore)

Rosa Pedalino

Libro: Copertina morbida

editore: Prova d'Autore

anno edizione: 2011

pagine: 170

"In quest'opera narrativa strettamente legata alla precedente della Pedalino "Agli àgli m'incipollo", il personaggio principale, narratrice una e trina (o forse quadrupla), tenta di sbrogliare la matassa delle cause della sua separazione dal mondo, dal marito, dalla terra natia, di se stessa. E il nodo non è facile da sciogliere se la personalità narrante soffre di sdoppiamento, anzi per dirla con le parole del personaggio, è "come un'arancia sicula e sanguigna a quattro spicchi". (...) È nel ricordo, e nel ricordo di una lingua dimenticata, che la voce narrante tenta di recuperare la verità, la causa della sua nevrosi. Giacché l'italiano della sua scrittura non può renderla perché lingua del conscio e quindi menzogna, e il francese è lingua di sopravvivenza incapace di trasmettere e tradurre tutto ciò che sente. Resta allora il dialetto, linguaggio del corpo, lingua della madre, del mondo in cui è nata. Ed è sul corpo che lei dovrà leggere il passato, sulla sua pelle è scritta la verità, sempre sotto gli occhi. Ma a volte è più facile spogliarsi in sogno che davanti a un uomo reale...". (Daniela Saitta)
15,00

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