Libri di Raffaele Milan
Pozzanghere di sangue
Raffaele Milan
Libro: Libro in brossura
editore: Susil Edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 192
Nell'animo umano, nulla è come appare e tutto varia in base all'esperienza di vita. Il nostro passato resta dentro di noi e, unitamente agli avvenimenti del presente, crea il nostro futuro. I segreti che ci portiamo dentro sono la nostra vera essenza. Un'inspiegabile serie di delitti turba la quiete di una piccola cittadina brianzola. Il capitano Storace e il maresciallo Introia indagheranno alacremente per trovare il colpevole. Durante l'arduo percorso vedranno, però, le loro vite cambiare. Un thriller in cui i retti verranno corrotti dalla loro parte oscura e gli assassini troveranno parziale giustificazione al loro agire. Il finale rimane parzialmente aperto (sta già nascendo un seguito) e il libero arbitrio permetterà ad alcuni dei protagonisti di proseguire il proprio cammino.
Sognatore di tuono
Raffaele Milan
Libro: Libro in brossura
editore: Parallelo45 Edizioni
anno edizione: 2013
pagine: 212
Cavallo pazzo, Tashunka Witko, è stato ucciso da mani bianche, ma il cuore del mistico guerriero era già stato demolito dai suoi fratelli Sioux. La sua vita è stata breve e scandita da numerosi lutti, eppure straordinaria e colma d'amore incondizionato per la sua terra e il suo popolo. Lo strano uomo dei Sioux, così lo chiamava la sua gente: Cavallo pazzo è stato un personaggio molto controverso anche tra gli stessi Lakota: da alcuni fu considerato un benefattore, un eroe e un martire, mentre altri lo considerarono un pazzo visionario e un ribelle, compreso il padre Bruco come riportano alcune cronache. Personalmente ritengo che la storia venga tramandata dai vivi e i Sioux che sopravvissero dopo la morte di Tashunka Witko erano quasi tutti appartenenti alle riserve. Uomini che avevano diffuso immonde menzogne quando era in vita non si sarebbero certo trattenuti ora che era morto. Di sicuro vi è che era divenuto un capo con troppo seguito e troppo scomodo, andava quindi eliminato. Dopo la morte del messia degli Oglala, le uniche speranze per i Lakota ancora bramosi di libertà furono riposte in Toro seduto.