Libri di R. Quarta
Il mito dell'identità. Apologia della dissociazione
Patrick Boumard, Georges Lapassade, Michel Lobrot
Libro: Libro in brossura
editore: Sensibili alle Foglie
anno edizione: 2018
pagine: 136
Questo libro propone una lettura non patologica della dissociazione identitaria, che viene presentata da molte angolazioni disciplinari come un comportamento universale e ordinario. Patrick Boumard colloca in questa prospettiva generale e con un taglio micro-sociologico l’analisi dell’esperienza pedagogica. Insegnanti ed educatori si trovano molto spesso di fronte a comportamenti di allievi che potrebbero dirsi “dissociati” (distrazione, chiacchiericcio, ecc) ma che non presentano alcuna patologia. Rifiutando di racchiuderli nelle etichette della “devianza”, Boumard mostra come queste pratiche siano al contrario strategie di sopravvivenza o vere e proprie risorse. Georges Lapassade propone uno sguardo antropologico sulla dissociazione e illustra, discutendo molte pratiche sciamaniche, la loro analogia con le fenomenologie dissociative degli Stati Modificati di Coscienza messi in luce da Mesmer e Puységur nel XVIII secolo. Michel Lobrot infine propone una teoria della coscienza in termini psicologici e argomenta la tesi secondo cui la dissociazione psicologica, ben lungi dall'essere un fenomeno straordinario, è il regime normale della nostra vita psichica, il nostro pane quotidiano.
Kossovo. Alle radici del conflitto
Shkëlzen Maliqi
Libro
editore: Besa muci
anno edizione: 2001
pagine: 113
L'autore, filosofo e pubblicista kossovaro, delinea un articolato panorama del Kossovo prima dell'esplosione della guerra e delle tensioni interne al disfacimento della ex Jugoslavia, senza dimenticare il più ampio contesto dell'Europa orientale. Scritto poco prima dello scoppio della guerra, il libro si propone di dare dignità politica e storica a un processo di individuazione di un'area del mondo da secoli in lotta contro straordinarie pressioni e contraddizioni, pur privilegiando la necessità di una soluzione al problema del Kossovo in chiave non violenta, cercando di attutire il contrasto sanguinario e frontale.