Libri di Pier Andrea De Rosa
Joseph Anton Koch nel 250º anniversario della nascita. Catalogo della mostra (Olevano Romano, 27 luglio-4 novembre 2018)
Libro: Libro in brossura
editore: Artemide
anno edizione: 2018
pagine: 140
"Immediata e spontanea l'empatia di Koch con l'arroccato borgo degli Equi dove egli innalza la natura del luogo a categoria sacrale ed eroica che non è quella di Hackert, prodotto dell'illuminismo pittorico, né quella di Turner troppo anticipatrice per i tempi. Con Olevano e la sua gente si avvera l'epifania dell'arte di Koch favorita dalla sintonia con le comuni origini, la sposa olevanese, l'indole morale: una pastorale olevanese a prezioso suggello di un'arte, a suo modo, unica ed originale. Ad Olevano Koch rinnova l'incontro con la natura che aveva segnato i primordi della sua esistenza ma qui muta il contesto naturale, qui il dialogo si compie e si fa più serrato fino a proporsi quale dimora privilegiata dei propri miti, dei propri sogni. Ad Olevano, rustico autentico luogo dell'anima, Joseph Anton Koch darà l'avvio ad una piccola repubblica dell'arte dove tuttora, in virtù delle iniziative di un nucleo di cittadini illuminati che si riconoscono nel segno dell'AMO, aleggia lo spirito e il messaggio che hanno motivato nei secoli la presenza costante e numerosa di artisti, tedeschi in prima linea". Contributi di: Alberto Barsi, Silvano De Giusti, Pier Andrea De Rosa, Jörg Garms, Kira Kofoed, Marco Lodoli, Serafino Mampieri, Claudia Nordhoff, Domenico Riccardi, Valentina Rocchi.
Napoli com'era nelle gouaches del Sette e Ottocento
Giancarlo Alisio, Pier Andrea De Rosa, Paolo E. Trastulli
Libro: Copertina rigida
editore: Newton Compton Editori
anno edizione: 2015
pagine: 274
Famosa in Europa per lo splendore della corte e della nobiltà, per la ricchezza delle opere d'arte, la bellezza del golfo e dei suoi dintorni, e l'importanza delle zone archeologiche, la città diviene nel Settecento una delle tappe fondamentali del grand tour. Gli aristocratici stranieri e, più tardi, i ricchi borghesi saranno i principali acquirenti e, talvolta, i committenti di questo genere di pittura, che con i suoi colori netti e brillanti costituiva un immediato e accattivante riferimento ideale al soggiorno nella capitale partenopea. Grande rilievo assumono anche le immagini dei dintorni, delle isole, delle rovine archeologiche, delle feste, dei costumi dei suoi abitanti e, soprattutto, delle eruzioni del Vesuvio, fenomeni di grande interesse e di sinistra bellezza che esaltavano la fantasia dei visitatori.
Disegni del secolo XIX del fondo Ashby nella Biblioteca Apostolica Vaticana
Pier Andrea De Rosa, Barbara Jatta
Libro: Libro con legatura in pelle o di pregio
editore: Biblioteca Apostolica Vaticana
anno edizione: 2014
pagine: 343
La Via Appia nei disegni di Carlo Labruzzi alla Biblioteca Apostolica Vaticana
Pier Andrea De Rosa, Barbara Jatta
Libro: Copertina rigida
editore: Biblioteca Apostolica Vaticana
anno edizione: 2013
pagine: 587
Simone Pomardi (1757-1830) e la Roma del suo tempo
Pier Andrea De Rosa
Libro: Copertina morbida
editore: Artemide
anno edizione: 2011
pagine: 207
Simone Pomardi, pittore romano, è stato finora ignorato dagli studi sebbene sempre ben apprezzato dal mercato dell'antiquariato. Con quest'opera l'autore ha inteso riscoprirne e valutarne il ruolo nella storia della pittura di veduta così fiorente a Roma tra Sette e Ottocento, incrociando la ricostruzione analitica, finora inedita, della biografia, insieme a quella della Roma coeva, con le varie fasi della sua vicenda artistica: quest'ultima imperniata soprattutto sulle intriganti vedute di Roma all'acquarello e l'intensa produzione di disegni per i più celebri bulini del tempo. Personalità versatile, negli anni 1805-1806 Pomardi compie un viaggio in Grecia al seguito del noto archeologo ed erudito inglese Edward Dodwell per commissione del quale esegue oltre seicento vedute della Grecia che saranno poi utilizzate per illustrare i due volumi del Tour di Dodwell (1819) così come quelli del Viaggio nella Grecia dello stesso Pomardi (1820). Si può dunque affermare che Pomardi fu, insieme a Giovanni Battista Lusieri, il primo pittore italiano a dipingere i luoghi della Grecia classica oltre che descriverli nel suo Viaggio.