Libri di Paolo Vettore
Duo. Testo originale a fronte
Colette
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 256
Qual è il male peggiore? Un tradimento per amicizia o per sensualità? Questo l’interrogativo posto da Michel, impresario teatrale protagonista di Duo, al quale un riflesso di luce viola ha svelato l’adulterio commesso dalla moglie Alice, «fiera dei suoi trentasette anni giovanissimi e indolenti». Michel, che è uno di quegli uomini superficiali capaci di profonde passioni segrete, non sa darsi pace e rifiuta, assieme alle ragioni della moglie, la possibilità di tornare a essere felice. Pubblicato nel 1934 da una Colette sessantunenne, che per critica e pubblico è ormai «la grande Colette», Duo è un testo ambiguo fin dal titolo, che rinvia non tanto a una fusione di voci, quanto a un’irrimediabile stonatura, insita non solo nelle relazioni tra i due personaggi, ma anche all’interno di ognuno di essi. Il finale, inatteso e stridente, si chiude sul suicidio di Michel, e suggella così l’impossibile armonia della vita.
Duo
Colette
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2002
pagine: 134
Qual è il male peggiore? Un tradimento per amicizia o per sensualità? Questo è l'interrogativo posto da Michel, impresario teatrale protagonista di "Duo", al quale un riflesso di luce viola ha svelato l'adulterio commesso dalla moglie Alice. "Duo" è un testo ambiguo fin dal titolo, che rinvia non tanto a una fusione di voci, quanto ad una irrimediabile stonatura, insita non solo nelle relazioni tra i personaggi, ma anche in ogni essere rispetto a se stesso.
Duo
Colette
Libro
editore: Marsilio
anno edizione: 1994
pagine: 256
Qual è il male peggiore? Un tradimento per amicizia o per sensualità? Questo è l'interrogativo posto da Michel, impresario teatrale protagonista di Duo, al quale un riflesso di luce viola ha svelato l'adulterio commesso dalla moglie Alice, "fiera dei suoi trentasette anni giovanissimi e indolenti". Pubblicato nel 1934 da una Colette sessantunenne, Duo è un testo ambiguo fin dal titolo, che rinvia non tanto a una fusione di voci, quanto ad una irrimediabile stonatura, insita non solo nelle relazioni tra i personaggi, ma anche in ogni essere rispetto a se stesso.