Libri di P. Karlsen
Un porto tra mille e mille. Scritti politici e civili di Giani Stuparich nel secondo dopoguerra
Giani Stuparich
Libro: Libro in brossura
editore: EUT
anno edizione: 2013
pagine: 140
Si presenta in questa antologia una selezione degli scritti politici che Giani Stuparich (1891-1961) pubblicò nel secondo dopoguerra su alcune fra le testate di maggior prestigio e di più larga diffusione sulla scena triestina e nazionale. Si intende così dare testimonianza dell'intensità dell'impegno civile profuso da Stuparich al momento in cui, ritrovata la libertà, si aprì per il Paese e per il confine orientale italiano una stagione densa di contraddizioni, capace di mescolare come poche altre angoscia e speranza, entusiasmo e disillusione. Per Giani fu l'occasione per riproporre nel discorso pubblico i valori a cui si ispirò nell'opera di tutta una vita, mai disposto a transigervi, sempre pronto a pagare in prima persona: la democrazia e la giustizia, il sentimento di una Patria aperta e inclusiva, la fiducia in un'Europa di nazioni libere e solidali. A mezzo secolo dalla scomparsa di Giani Stuparich, di questi ideali Trieste e l'Italia continuano a sentire il bisogno; della nobiltà d'animo che li ha sorretti, il riverbero ancora è vivo.
L'altra questione di Trieste. Voci italiane della cultura civile giuliana 1943-1955
Libro: Copertina morbida
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2014
pagine: 169
Per decenni, Trieste è stata avvolta nelle dense nebbie di un "passato che non passava". L'ombra lunga della Seconda guerra mondiale ha filtrato quasi ossessivamente la sua memoria collettiva, l'ha spezzata in narrazioni contrapposte e spesso inconciliabili: una divisione delle memorie che rispecchiava le lacerazioni nel tessuto civile della città e, al contempo, contribuiva ad alimentarle. A livello diplomatico la "questione di Trieste" si era chiusa negli anni Cinquanta; ma in realtà proseguiva sottilmente, con fastidiosi prolungamenti nelle coscienze dei suoi abitanti come nelle agende dei governi che si succedevano in Italia. La gestione del dopoguerra giuliano, insomma, ha rappresentato a lungo un problema dai molti risvolti: politici, economici, sociali, morali. Al quale si è risposto, non di rado, con la rimozione. Oggi diversi segnali fanno pensare che quel passato, a Trieste, sia davvero passato. Il collasso del sistema comunista, la dissoluzione della Jugoslavia, l'allargamento a Est dell'Unione Europea aprono uno scenario rinnovato e pongono il Paese davanti a un'altra questione di Trieste perché il problema, a più di mezzo secolo dal buco nero del conflitto mondiale, si può trasformare in risorsa per il nostro presente. Intendono raccontarlo i testi raccolti in questa antologia - composti tra il 1943 e il 1955 da alcuni fra i più celebri intellettuali giuliani di lingua italiana, i quali testimoniano l'esistenza di un patrimonio di valori civili più che mai attuale.
Ebrei di porto nella Trieste asburgica. Politica assolutista e cultura dell'Illuminismo
Lois C. Dubin
Libro: Libro rilegato
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2010
pagine: 407
Questo studio di Lois C. Dubin è ormai divenuto "un classico nella storia ebraica moderna", un brillante e dettagliato approfondimento della straordinaria cornice cosmopolita che ha rivelato Trieste quale elemento fondamentale per la comprensione della vita ebraica nell'Europa dell'Ancien Régime. Prima dell'uscita di quest'opera gli studi sulla cultura e la politica ebraiche si concentravano prevalentemente sulle questioni dell'Illuminismo a Berlino e sui temi dell'emancipazione a Parigi. L'autrice, invece, analizza la Monarchia asburgica - nei cui territori viveva la popolazione ebraica numericamente più consistente in Europa, se si esclude la Russia -, ponendo al centro della sua indagine il porto franco di Trieste nella seconda metà del Settecento, crocevia di mare e di terra tra le culture dell'Europa centrale, dell'Italia e dell'Oriente. Nella dinamica città portuale di Trieste, in età teresiana prima e in quella giuseppina poi, l'incontro tra assolutismo illuminato, varietà multiculturale e tradizione ebraica italiana, indica una strada unica verso l'integrazione, generalmente trascurata dalla storia ebraica moderna: la strada intrapresa da colti commercianti che operavano in città e negli empori mercantili. Il libro è uno studio sull'assolutismo illuminato e sulle pratiche messe in atto da legislatori e funzionari: sia Maria Teresa che Giuseppe II vi appaiono come monarchi e statisti pragmatici che diedero impulso a nuove politiche di tolleranza verso gli ebrei.

