Libri di P. Gibellini (cur.)
Poesie
Carlo Porta
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2021
pagine: 560
A lungo ritenuta "minore" per il linguaggio dialettale adottato e per l'impianto spesso comico, la lirica di Carlo Porta è tutt'altro che ingenua e rappresenta uno dei momenti più significativi della poesia dell'età romantica. Il suo milanese, già nobilitato da una robusta tradizione, è lingua pienamente letteraria, mentre la sua Milano dimostra di essere una città fervida, crogiolo di esperienze e di idee stimolanti. Questa sostanziosa antologia riporta i principali componimenti dell'autore meneghino, corredando ogni testo dell'indispensabile traduzione in italiano corrente e di un ricco apparato di note che ricreano l'atmosfera della vivace Milano a cavallo tra Sette e Ottocento.
Alcyone
Gabriele D'Annunzio
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2019
pagine: 925
Il terzo libro delle «Laudi» non è solo la raccolta di splendidi gioielli isolati, ma un vero "poema": sotto il velame del diario verseggiato di una vacanza marina, «Alcyone» narra di un viaggio nel mito, in cui la Versilia si trasforma in un'Ellade leggendaria e senza tempo, popolata di ninfe seducenti. Un viaggio che, dopo l'epifania di un'estate favolosa, all'approssimarsi dell'autunno ci riconduce nel mondo malinconico della modernità, dove l'Antico si fa archeologia e l'Altrove sfuggente e struggente nostalgia. Commento di Giulia Belletti, Sara Campardo ed Enrica Gambin, scheda metrica di Gianfranca Lavezzi.
Oratori per la tera d'Albenga
Ettore Baraldi
Libro: Copertina rigida
editore: San Marco dei Giustiniani
anno edizione: 2001
pagine: 64
Foscolo e la cultura bresciana del primo Ottocento
Libro
editore: Grafo
anno edizione: 1979
pagine: 316
Novelle bresciane
Matteo Bandello
Libro: Copertina morbida
editore: Serra Tarantola
anno edizione: 2014
pagine: 184
Matteo Bandello (1485-1561) non fu solo il miglior narratore settentrionale del nostro Rinascimento. La sua fama volò in tutta Europa: fu da lui che Shakespeare attinse la storia di Giulietta e Romeo, ed altre sue novelle, comiche, tragiche o grottesche, furono riprese da Lope de Vega, Webster, Cervantes, D'Annunzio. Lo scrittore amò dirsi lombardo, ma questo libro ci rivela un insospettato Bandello bresciano. Un gruppo di novelle ambientate nella nostra città o nel suo territorio, dedicate ad amici bresciani o raccolte nella loro cerchia, in un salotto aristocratico o in una scampagnata a Mompiano, forma questa sorprendente antologia. Che trucco usa il curato valsabbino per farsi la bella montanara? E quel matto di un valtrumplino che si spaccia per medico nella città assediata non si merita i cazzotti che piglia al Carmine? Sapevate che Pia de' Tolomei aveva un amante? Come finisce quel duello mortale tra un frate e un signore veneziano che si contendono una sgualdrina? Quanto alle corna, ci sono quelle che finiscono in letizia e quelle che il coniuge geloso lava nel sangue... Questo maestro del racconto ci strappa risa irresistibili e brividi di orrore.
Tutte le poesie
Giosuè Carducci
Libro: Copertina rigida
editore: Newton Compton Editori
anno edizione: 2007
pagine: 875
Sono qui raccolte in edizione completa tutte le poesie di Carducci, comprese le giovanili e le disperse. Esaltato a suo tempo e poi dimenticato, Carducci si presenta con i suoi versi ricchi di contenuti, caldi di passione e classicamente limpidi nella forma. La battaglia politica, la rievocazione della storia, i trasporti amorosi, i dolori familiari, l'attrazione per la bellezza, il senso del paesaggio e della natura animano una poesia che ha il colore del suo tempo, ma ripropone anche valori attuali di cui si torna a sentire il peso: la chiarezza del linguaggio, la forza delle idee.
La beata riva. Trattato dell'oblio
Angelo Conti
Libro
editore: Marsilio
anno edizione: 2001
pagine: 186
"La beata riva" è un breve trattato di estetica sul valore della meraviglia, sull'arte come svelamento della natura e sul ruolo del critico come continuatore dell'opera dell'artista. Scritto nel 1900 e pubblicato da Treves con dedica dell'autore a Mariano Fortuny e prefazione di D'Annunzio, il testo è oggi riproposto con un commento e un saggio introduttivo, a cura di Pietro Gibellini, in cui si da conto dei rapporti tra Conti e D'Annunzio, dell'ambiente intellettuale e della critica d'arte del primo Novecento.