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Libri di Mimmo Sersante

Gli autonomi. I «padovani». Dagli anni Ottanta al G8 di Genova 2001. Volume Vol. 9

Gli autonomi. I «padovani». Dagli anni Ottanta al G8 di Genova 2001. Volume Vol. 9

Gian Marco De Pieri, Piero Despali, Max Gallob, Vilma Mazza

Libro: Libro in brossura

editore: DeriveApprodi

anno edizione: 2021

pagine: 208

Dopo il volume V della serie Gli autonomi, dedicato all'autonomia vicentina e il volume VI, concentrato sulle vicende dei collettivi politici veneti negli anni Settanta, questo è il racconto dell'evoluzione dei movimenti autonomi del Nord-Est dagli anni Ottanta agli anni Duemila, fino agli eventi delle giornate del G8 di Genova. La narrazione corale, da parte di alcuni dei protagonisti di questi decenni densi di lotte, racconta la vicenda politica di un movimento che dalla città di Padova arriva a diffondersi in Italia e in Europa, fino a intrecciarsi con il movimento zapatista del Chiapas messicano e con l'insieme delle lotte globali del nuovo millennio. Forti di una elaborazione teorica che ha le sue radici nella tradizione dell'«operaismo italiano» e dell'Autonomia operaia, gli autonomi «padovani» hanno assunto nel decennio Novanta le denominazione di «Tute bianche» prima e di «Disobbedienti» poi, arrivando alla mobilitazione internazionale del G8 di Genova con una presenza egemone nell'attivismo italiano. Gli autonomi del Veneto sono generalmente conosciuti come «i padovani». Una nominazione che qui viene orgogliosamente rivendicata, a sottolineare una storia e una tradizione rivoluzionarie che si è snodata per quarant'anni tra vittorie e sconfitte, fortunati percorsi di aggregazioni di massa e forti repressioni. Un pezzo importante della storia dei conflitti sociali del nostro paese. Con una storia a fumetti di Claudio Calia.
18,00

Gli autonomi. Storia dei collettivi politici veneti per il potere operaio. Volume Vol. 6

Gli autonomi. Storia dei collettivi politici veneti per il potere operaio. Volume Vol. 6

Giacomo Despali, Piero Despali

Libro: Libro in brossura

editore: DeriveApprodi

anno edizione: 2020

pagine: 259

La storia dei Collettivi politici veneti per il potere operaio narrata da due tra i suoi principali protagonisti. Una vicenda che prende avvio nell'autunno del 1974, dopo l'esaurimento dell'esperienza di Potere operaio. Un progetto fondato sui presupposti strategici di un forte radicamento territoriale, l'unità politico-militare della militanza e una direzione che poteva vantare una ricca e raffinata formazione teorico-culturale di provenienza operaista. Infatti, in quel laboratorio, che si poteva avvalere di un forte presenza in ambito universitario, di una radio (Sherwood) e di un periodico (Autonomia), furono elaborate inchieste e analisi sui processi della ristrutturazione produttiva in atto che coniarono il concetto della «fabbrica diffusa» produttrice dell'«operaio sociale», la figura del moderno precario destinato a occupare un ruolo centrale nei conflitti politici di classe. I Collettivi organizzarono in vaste aree della loro regione azioni politico-militari di massa contro fascisti, responsabili della gerarchia di fabbrica e della repressione potendo contare su una serie di sigle, ognuna corrispondente a un determinato livello d'organizzazione. L'accumularsi di quelle pratiche sfociò nelle famose «notti dei fuochi»: decine di attacchi in contemporanea in varie città della regione. L'operazione repressiva del 7 aprile 1979, e quelle degli anni successivi, ebbero a mira la distruzione anche di quella specifica rete organizzativa e del suo progetto rivoluzionario, tra i più forti, consolidati e intelligenti della galassia autonoma.
19,00

Pensare la rivolta. Un percorso storico e filosofico

Pensare la rivolta. Un percorso storico e filosofico

Mimmo Sersante, Willer Montefusco

Libro: Libro in brossura

editore: DeriveApprodi

anno edizione: 2019

pagine: 192

Rivolte sociali sempre più frequenti si diffondono per il pianeta con tratti «anonimi e tremendi». Anonimi perché non sono governati da alcuna direzione e rappresentanza politica univoca. Tremendi perché hanno per espressione una furia distruttrice dei poteri costituiti. Da Occupy Wall Street a Black Lives Matter, dalle insurrezioni arabe all'occupazione di Gezi Park in Turchia, dalle giornate indipendentiste barcellonesi ai gilet jaunes francesi si assiste a una sorta di globalizzazione anche delle rivolte. Nei loro confronti l'ambito teorico e politico marxista ha sempre risposto nello stesso modo: esse rappresentano l'irrazionale e il contingente nella storia che vanno superati con l'azione organizzata, razionalizzata e proiettata nel tempo. Ma è questo l'atteggiamento giusto? O non si dovrebbe invece cercare di mettere in dubbio questa valutazione e ripensare la rivolta per sottrarla a un'idea di pratica e di storia vincolate a uno sviluppo lineare?
16,00

Dall'operaio sociale alla moltitudine. La prospettiva ontologica di Antonio Negri (1980-2015)

Dall'operaio sociale alla moltitudine. La prospettiva ontologica di Antonio Negri (1980-2015)

Willer Montefusco, Mimmo Sersante

Libro: Libro in brossura

editore: DeriveApprodi

anno edizione: 2016

pagine: 136

"Cattivo maestro" è l'appellativo che ha sempre accompagnato Toni Negri. Perché non prenderlo sul serio? È quanto fanno gli autori di questa ricerca centrata sul pensiero di questo filosofo materialista. Se Negri è stato e continua a essere un "cattivo maestro", la ragione sta nel fatto che in primo luogo è un pensatore di un genere suo proprio: comunista. Attraverso la ricostruzione del percorso personale, politico e filosofico di Negri, il libro cerca di seguire lo sviluppo della sua riflessione dagli anni del carcere (1979-1983) e dell'esilio francese (1983-1997) fino a momenti più recenti. Emerge così che, tutt'altro che neutrale e innocente, la sua filosofia è reimpiantata "là dove doveva stare, nella vita e nelle lotte della gente comune". E il carattere perverso che non gli viene perdonato è proprio questo costante riferimento alle lotte. a anche e soprattutto la sua investigazione sul soggetto che le ha incarnate: ieri I'"operaio massa" della fabbrica fordista, oggi l'"operaio sociale" delle moltitudini. Punto centrale intorno al quale si decide la qualità della filosofia i Negri è perciò il problema della soggettività rivoluzionaria e della sua produzione.
15,00

Il ritmo delle lotte. La pratica teorica di Antonio Negri (1958-1979)

Il ritmo delle lotte. La pratica teorica di Antonio Negri (1958-1979)

Mimmo Sersante

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2012

pagine: 174

Il libro ricostruisce in modo minuzioso e documentato il lavoro teorico e politico di Antonio Negri, tra gli anni Sessanta e Settanta: dai "Quaderni rossi" a "Classe operaia", da Potere Operaio all'Autonomia operaia. Ne risulta un'opera assolutamente originale, che si muove su diversi piani, e nella quale l'esperienza personale del professore si intreccia indissolubilmente con quella del militante politico: dunque, con le vicende che hanno attraversato l'Italia, dal boom economico alla prima ristrutturazione capitalistica. Sono gli anni delle lotte dell'operaio massa" e della successiva contro-offensiva capitalistica, del declino della grande fabbrica e dell'affacciarsi dell'"operaio sociale": figura della nuova composizione di classe, in un contesto segnato da quella che poi verrà definita produzione biopolitica. L'idea di fondo dell'autore è che non si possa capire il percorso intellettuale e teorico di Negri senza sottolineare la sua fedeltà alle lotte operaie e, quel che più conta, alle sue forme. Ne emerge un pensiero le cui cadenze sono marcate dal ritmo stesso delle lotte che in quegli anni si sono sviluppate, nella prospettiva della liberazione dal giogo capitalistico e dalle sue istituzioni politiche. Il lavoro di Sersante è uno strumento per conoscere un pezzo rilevante della biografia politica e intellettuale di uno dei pensatori più importanti e originali del nostro tempo.
16,00

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