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Libri di Massimiliano Papini

Fidia. L'uomo che scolpì gli dei

Fidia. L'uomo che scolpì gli dei

Massimiliano Papini

Libro: Libro in brossura

editore: Laterza

anno edizione: 2023

pagine: 296

«Venne il dio sulla terra dal cielo a mostrarti l’effigie, o tu andasti a mirarlo, Fidia, in cielo». Questo si diceva del colosso di Zeus a Olimpia, una delle sette meraviglie del mondo, opera di Fidia, insuperabile nel rappresentare la maestà e la bellezza degli dei. Peccato che l’unica testimonianza personale rimasta dello scultore sia un piccolo vaso a Olimpia con l’iscrizione parlante: «Io sono di Fidia». E le tante statue in oro e avorio, in bronzo e in marmo, che fine hanno fatto? Tutte scomparse. E tutte le nuove opere sull’acropoli di Atene, «fatte in breve tempo per durare a lungo», furono veramente sotto la sua sovrintendenza? Anche il sodalizio con Pericle, inscindibile per gli autori antichi, quanto fu vero? E dov’è la sua mano nella decorazione del Partenone? La biografia di Fidia, lo scultore ateniese del secolo di Pericle, il più ‘classico’ del passato ‘classico’: un racconto tra arte e potere.
18,00

Il riposo dell'imperatore. L’«otium »da Augusto alla tarda antichità

Il riposo dell'imperatore. L’«otium »da Augusto alla tarda antichità

Massimiliano Papini

Libro: Libro in brossura

editore: Laterza

anno edizione: 2023

pagine: 448

A prima vista, l’otium, il riposo, non si confà a un imperatore: la sua è una carica che non prevede interruzioni; su di lui grava il peso del mondo; la sua veglia protegge il sonno di tutti e la sua operosità assicura l’otium degli altri. Eppure, per molti imperatori la routine quotidiana era ordinatamente scandita da riposi, letture e pratiche ludiche. Anzi, l’otium era così importante che finiva per diventare un metro di giudizio: Plinio elogiava Traiano come cacciatore e timoniere perché nel suo ritemprarsi rivelava il suo vero carattere. Al contrario, le giornate dei cattivi imperatori, come Nerone, erano invase dai bagordi, al punto da fagocitare tutto il loro operato. Seguiremo la vita quotidiana degli imperatori nelle loro proprietà nella cintura verde che circondava Roma (gli horti) o mentre si muovevano tra le ville del Lazio e della Campania, anche se neanche lì incombenze e preoccupazioni cessavano di perseguitarli. Augusto, dopo il pasto di mezzogiorno, con indosso vestiti e scarpe, si riposava un po’ con una mano sugli occhi. Se la notte si svegliava per colpa delle preoccupazioni, chiamava i novellieri a leggere e ad allietarlo. Vespasiano, invece, dopo aver letto la corrispondenza e i rapporti dei funzionari, faceva entrare gli amici, andava a passeggio in lettiga o si concedeva il riposo con una concubina.
25,00

Arte romana

Arte romana

Massimiliano Papini

Libro

editore: Mondadori Università

anno edizione: 2021

pagine: X-630

«Foggeranno altri con maggiore eleganza spiranti bronzi, credo di certo, e trarranno dal marmo vivi volti, patrocineranno meglio le cause e seguiranno con il compasso i percorsi del cielo e prediranno il corso degli astri: tu, ricorda, o romano, di dominare le genti; queste saranno le tue arti, stabilire norme alla pace, risparmiare i sottomessi e debellare i superbi». Queste le parole profetiche di Anchise al figlio Enea al termine della discesa agli inferi nel VI libro dell’Eneide. Quelle che chiamiamo oggi «opere d’arte» non furono dunque sentite come una consuetudine ancestrale dai Romani, tanto da fare dubitare che un’arte «romana» sia mai esistita. Eppure, le loro produzioni figurative sono state grandiose e immense, nei tempi e nei territori dell’Impero. Il manuale, concepito da Massimiliano Papini e scritto con la collaborazione di diversi esperti di archeologia romana, intende offrirne una sintesi, con attenzione a committenti, artefici e destinatari nelle differenti situazioni storiche, culturali e sociali. Dopo una panoramica sulle principali componenti degli spazi pubblici e privati dell’Urbe, i capitoli si articolano prima per periodi (dal secolo X a.C. al secolo VI d.C.) e poi per approfondimenti su soggetti, produzioni e contesti d’uso: rappresentazioni storiche, ritrattistica, ornamenti greci, copie e rielaborazioni di opere originali greche, arti «decorative» e «suntuarie», ceramica, vetro, pittura, mosaico e manufatti legati all’ambito funerario.
62,00

I reperti scultorei dalle «Terme di Elagabalo». Il ritrovamento. Il restauro

I reperti scultorei dalle «Terme di Elagabalo». Il ritrovamento. Il restauro

Massimiliano Papini

Libro: Copertina morbida

editore: Quasar

anno edizione: 2019

pagine: 328

Il volume offre l'edizione e lo studio approfondito di una serie di reperti scultorei, recupero prezioso dalle fondazioni di un edificio costruito nel VI-VII sec. d.C. nelle "Terme di Elagabalo".
38,00

Un nuovo Efesto per il IV sec. a.C. e la villa romana di Palombara Sabina

Un nuovo Efesto per il IV sec. a.C. e la villa romana di Palombara Sabina

Mari Zaccaria, Massimiliano Papini

Libro: Libro in brossura

editore: Scienze e Lettere

anno edizione: 2015

pagine: 80

Una villa a Palombara Sabina, scavata dal 2009 dalla Sovrintendenza per i Beni Archeologici del Lazio e costruita intorno al 50 a.C. per un proprietario ancora anonimo, si articola in due settori ben distinti: il corpo residenziale e il peristilio racchiudente il giardino con un'esedra ad arco di cerchio interrotta al centro da un edificio quadrangolare. Dall'indagine del complesso è emerso molto materiale, tra cui alcune copie eccellenti di nobilia opera, parte della sua decorazione forse proprio nell'area del giardino, il cui possibile significato è indagato dagli autori. Se è molto preziosa la copia dell'Eirene di Cefisodoto anche grazie al recente rinvenimento del braccio destro (l'unico caso in cui si sia preservato), la riconsiderazione di una statua nota sin dal 1986 consente il recupero di una copia di un'opera del terzo quarto del IV sec. a.C. con alta probabilità raffigurante Efesto. Sono rare le immagini a tutto tondo di quel dio e ristrette all'Attica, e chissà che stavolta per l'originale sottostante non si possa quindi persino rischiare il nome di un grande scultore. È poi vero da tempo che non è possibile immaginare storia dell'arte migliore di quella in cui la parola "bello" non sia contemplata; ciononostante, è bellissimo (e pieno di decor), questo "nuovo" Efesto da Palombara.
20,00

Fidia. L'uomo che scolpì gli dei

Fidia. L'uomo che scolpì gli dei

Massimiliano Papini

Libro: Libro in brossura

editore: Laterza

anno edizione: 2014

pagine: XX-270

"Venne il dio sulla terra dal cielo a mostrarti l'effigie, o tu andasti a mirarlo, Fidia, in cielo". Questo si diceva del colosso di Zeus a Olimpia, una delle sette meraviglie del mondo, opera di Fidia, insuperabile nel rappresentare la maestà e la bellezza degli dei. Peccato che l'unica testimonianza personale rimasta dello scultore sia un piccolo vaso a Olimpia con l'iscrizione parlante: "Io sono di Fidia". E le tante statue in oro e avorio, in bronzo e in marmo, che fine hanno fatto? Tutte scomparse. E tutte le nuove opere sull'acropoli di Atene, "realizzate in breve tempo per durare a lungo", furono veramente sotto la sua sovrintendenza? Anche il sodalizio con Pericle, inscindibile per gli autori antichi, quanto fu vero? E dov'è la sua mano nella decorazione del Partenone? Lì di certo Fidia realizzò una magnifica statua in avorio con 1.000 chili d'oro che costò più del tempio: l'Atena Parthénos. Ma non tutto filò liscio. Le invidie all'interno della bottega e la voglia degli oppositori di Pericle di testare il giudizio del popolo sullo statista per interposta persona portarono a sospetti e accuse. Anche altri nella cerchia di Pericle, come la bella etera Aspasia e il filosofo Anassagora, furono presi di mira, ma senza troppe conseguenze. Per Fidia, no, il processo non finì bene.
19,00

Città sepolte e rovine nel mondo greco e romano

Città sepolte e rovine nel mondo greco e romano

Massimiliano Papini

Libro: Libro in brossura

editore: Laterza

anno edizione: 2011

pagine: 280

L'archeologia, più delle testimonianze scritte, ci dice che in Grecia, ad Atene, Troia, Roma c'erano paesaggi pieni di resti di epoche precedenti con cui le popolazioni convivevano: ad esempio, tra l'VIII e il VII sec. a.C., l"età di Omero', i greci con i vecchissimi avanzi e specie con i monumenti funerari da tempo abbandonati e riletti in chiave 'eroica' instaurarono un rapporto di distanza e, al contempo, di familiarità. Massimiliano Papini si interroga sul valore e il senso che avevano le rovine o i monumenti antichi già nel mondo greco e romano. Ci accompagna in un viaggio indietro nel tempo e indaga su momenti e luoghi in cui queste macerie hanno avuto un significato particolare, come nell'estate del 479 a.C., quando i persiani distrussero Atene. Tornati a casa, gli ateniesi trovarono uno scenario da incubo e si tramanda di un giuramento dei greci sul campo della battaglia finale, a Platea, che prevedeva di non ricostruire i templi per lasciarli a reminescenza delle distruzioni persiane. Quanto il rapporto con i luoghi e le rovine del passato storico ed eroico sia stato stretto ha una viva testimonianza nella città di Troia, che comprendeva in sé due città, la reale e l'immaginaria. Nell'antica letteratura il confronto tra stato antico e attuale dei luoghi risulta sbilanciato: la storia del paesaggio scomparso e delle grandiose memorie eroiche prevale sulla descrizione oggettiva della città. Non diversamente dai greci, i romani convivono con le tracce del passato.
32,00

L'Apollo di Mantova

L'Apollo di Mantova

Massimiliano Papini

Libro: Copertina morbida

editore: Palombi Editori

anno edizione: 2008

pagine: 48

6,00

Palazzo Braschi. La collezione di sculture antiche

Palazzo Braschi. La collezione di sculture antiche

Massimiliano Papini

Libro

editore: L'Erma di Bretschneider

anno edizione: 2000

pagine: VII-290

Dall'indice: la famiglia Braschi; papa Pio VI e l'archeologia nel XVIII sec.; il nepotismo di papa Pio VI: il Duca e il cardinal Braschi; Palazzo Braschi: storia dell'edificio; la collezione di antichità della famiglia Braschi; notizie sulle antichità della collezione; la collezione Braschi nelle guide del tempo e l'inventario del 1816; rassegna topografica dei monumenti del palazzo; la collezione Braschi al Louvre; la Glyptothek di Monaco di Baviera e l'acquisto della collezione Braschi; le sculture di Palazzo Braschi: "Antonino Pio", "Cerere", "Achille", "Pallade", "Demetra", "Igea", rilievi dello scalone.
216,00

Arte romana

Arte romana

Massimiliano Papini

Libro

editore: Mondadori Università

anno edizione: 2016

pagine: VIII-568

"Foggeranno altri con maggiore eleganza spiranti bronzi, credo di certo, e trarranno dal marmo vivi volti, patrocineranno meglio le cause e seguiranno con il compasso i percorsi del cielo e prediranno il corso degli astri: tu, ricorda, o romano, di dominare le genti; queste saranno le tue arti, stabilire norme alla pace, risparmiare i sottomessi e debellare i superbi". Queste le parole profetiche di Anchise al figlio Enea al termine della discesa agli inferi nel VI libro dell'Eneide. Quelle che chiamiamo oggi "opere d'arte" non furono dunque sentite come una consuetudine ancestrale dai Romani, tanto da fare dubitare che un'arte "romana" sia mai esistita. Eppure, le loro produzioni figurative sono state grandiose e immense, nei tempi e nei territori dell'Impero, e il manuale, concepito da Massimiliano Papini e scritto insieme a diversi esperti di archeologia romana, intende offrirne una sintesi, con attenzione a committenti, artefici e destinatari nelle differenti situazioni storiche, culturali e sociali. Dopo una panoramica sulle principali componenti degli spazi pubblici e privati dell'Urbe, i capitoli si articolano prima per periodi (dal X secolo a.C. al VI-VII secolo d.C.) e poi per approfondimenti su soggetti, materiali e contesti d'uso: rappresentazioni storiche, ritrattistica, ornamenti greci, copie e rielaborazioni di opere originali greche, arti "decorative" e "suntuarie", ceramica, vetro, pittura, mosaico e manufatti legati all'ambito funerario.
56,70

Munera gladiatoria e venationes nel mondo delle immagini
20,00

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