Libri di Martina Massaro
Guido Costante Sullam e il suo archivio. Architettura a Venezia nel primo Novecento
Martina Massaro
Libro: Libro in brossura
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2025
pagine: 336
Guido Costante Sullam nel corso della sua lunga carriera raccolse e ordinò carte, fotografie, disegni capaci di restituire i diversi ambiti dei suoi molteplici interessi: dall’attività professionale come ingegnere e architetto all’attività accademica presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia e l’Accademia di Belle Arti della città lagunare, per approdare infine all’attività istituzionale come membro di commissioni. Inaugurando un nuovo progetto editoriale volto a riproporre gli archivi conservati presso i Musei Civici di Venezia, il presente volume restituisce il maggiore tra gli archivi di architetti pervenuti all’istituzione veneziana per quantità ed eterogeneità della documentazione. L’edizione del regesto è accompagnata da un’analisi storico-critica che contribuisce a ricucire lo strappo causato dagli oltre settant’anni che separano l’inventariazione delle carte dalla morte dell’architetto. Un primo passo per ricostruire l’effettivo contributo di Sullam e così le trasformazioni che nel Novecento hanno modificato il tessuto urbano della città lagunare.
Marghera. Città giardino
Libro: Libro in brossura
editore: Ist. Veneto di Scienze
anno edizione: 2022
pagine: 202
Il 2019 è l’anno del centenario della realizzazione di un nuovo "quartiere urbano" per circa 30.000 abitanti a Marghera, progettato dall’ingegner Pietro Emilio Emmer. Il programma era quello di una "città-giardino" costituita da ville nel verde, destinate in primis agli operai della vicina zona industriale. Questo esempio merita di essere analizzato nel quadro dei primi cinquant’anni del Novecento, gli ultimi nei quali Venezia ha davvero pianificato le sue trasformazioni alla grande scala e ha stabilito relazioni internazionali. Proprio nel 1919 sir Ebenezer Howard (celebre promotore del movimento sulle Garden Cities in Inghilterra) aveva dato inizio a Welwyn, a circa 20 miglia dal centro di Londra. L’anno dopo, Louis de Soisson realizzava un insediamento che ha costituito un modello di organizzazione della residenza per l’intera Europa. I due sobborghi sono non solo contemporanei, ma confrontabili sul piano del disegno. Nel 2018 il MIBACT dichiara la città-giardino di Marghera «area di notevole interesse pubblico», per questo da «sottoporre a tutela».
Palazzo Treves dei Bonfili e il suo giardino
Martina Massaro
Libro: Libro in brossura
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2019
pagine: 248
Sino a poco più di un secolo fa Padova era una città straordinariamente ricca di aree verdi. Edifici pubblici e privati, conventi e palazzi dominicali di grandi e piccole dimensioni erano tutti dotati di magnifici giardini, mentre vaste aree erano ancora destinate alla coltivazione. Nel corso dell’Ottocento molte di queste residenze vengono riammodernate secondo le nuove esigenze abitative, e così i parchi e i giardini. Da qui nascono il palazzo e il giardino Treves dei Bonfili a Ponte Corvo, proprietà di una famiglia di ricchi mercanti e banchieri ebrei trapiantati da Venezia a Padova. Si può dunque scrivere di un palazzo che non esiste più? Sì, perché ne rimane il magnifico giardino a suggerirci la bellezza dell’edificio progettato da Giuseppe Jappelli e perché possiamo entrare nella storia dei suoi committenti. La ricorrenza del nome di questi munifici mecenati nelle cronache dell’epoca e la fitta rete di relazioni e connessioni che sistematicamente riconducono alla loro influenza in contesti diversi offrono un vivace spaccato di storia cittadina ottocentesca.