Libri di Martin Shaw
L'Occidente alla guerra. La tentazione dell'interventismo
Martin Shaw
Libro: Libro in brossura
editore: Università Bocconi Editore
anno edizione: 2006
pagine: VIII-232
La sociologia della guerra di Shaw analizza i tratti politici e strategici del nuovo militarismo occidentale, scaturito dalla sconfitta del Vietnam, e di quel tipo di guerra fondato su bombardamenti indiscriminati e massiccia presenza a terra delle proprie truppe. Il nuovo modo con cui l'occidente va alla guerra si fonda su criteri assai diversi. In primo luogo, è politicamente imperativo che le guerre siano brevi e le perdite militari contenute, anche a costo di fare molte vittime civili. Sono i caduti occidentali a determinare consenso politico ed esiti elettorali, non altro. Le guerre occidentali sono quindi fondate sul trasferimento del rischio di morte su altri attori militari e, in ultima analisi, sui civili non combattenti. Mentre i suoi nemici teorizzano la strage indiscriminata o la pulizia etnica, l'occidente compie sforzi per ridurre le vittime civili. Shaw ritiene che l'invasione angloamericana dell'Iraq - di cui analizza in dettaglio economia e rappresentazione dei rischi militari - abbia violato le regole chiave del nuovo modo occidentale di fare guerra e che ciò abbia precipitato la sua crisi. Anche l'insuccesso israeliano nella guerra in Libano illustra come sia sempre più difficile vincere militarmente contro nemici tanto ideologicamente motivati quanto tatticamente avveduti.
La rivoluzione incompiuta. Democrazia e Stato nell'era della globalità
Martin Shaw
Libro: Libro in brossura
editore: Università Bocconi Editore
anno edizione: 2004
pagine: XXVIII-290
La tesi di partenza è che la rivoluzione del 1989 fu l'esito finale della successione di movimenti democratici che dopo il 1945 agitarono le società ai due lati della cortina di ferro. È dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica che si scatena la controrivoluzione: vecchi dittatori ed etnie dominanti, mafie e trafficanti di ogni genere scatenano guerre spesso genocide, dalla Bosnia alla Cecenia. Il nuovo status quo si consolida a guida americana, dando vita a una nuova forma statuale, lo stato occidentale globale, che sostituisce il sistema dei blocchi. Ma dopo il 2001, al multilateralismo occidentale a guida USA si sostituisce il tentativo americano di piena egemonia sul mondo che Shaw definisce manifestazione di "globalismo regressivo".