Libri di Mariaida Cristarella Oristano

"Sol chi non lascia eredità d'affetti, poca gioia ha dell'urna". Samuel Merrick non conosce cosa esprima realmente una simile asserzione: gli affetti non sussistono e i sentimenti sono ormai fossilizzati da sin troppo tempo, un tempo perverso, infinito, tedioso. Come esigere che qualcuno commemori un uomo impercettibile, dedito soltanto a se stesso, egocentrico, individualista e, forse, persino scostante? Eppure, l'uomo non era sempre stato così fazioso: aveva imparato a volere bene, un tempo, a fidarsi e a credere in un mondo sleale e insincero. Poi, trecentosettantuno giorni. Samuel conosce bene questo numero torbido di malattia, un termine, la sua caduta o, forse, proprio la sua salvezza; il riparo mai incontrato, l'unica speranza di cambiare, una volta per tutte, un'esistenza empia e priva di senso alcuno, vissuta senza fine, senza la presenza di chi, come per ogni uomo, possa ricordarlo per sempre.

È un romanzo ambientato in epoca medievale, in cui si eleva la personalità atipica, rispetto al tempo, della protagonista Eirene. In una società robotica, dedita soltanto a eseguire le cosiddette leggi di Dio, la ragazza si ritrova in una vita che tutto potrebbe essere tranne tale. Quando Eirene comprende che non tutto ciò che gli uomini ritengono giusto lo è necessariamente, la donna non sopporta più ogni angheria e finalmente comprende che il sole spesso tramonta, si nasconde dietro alle nubi e timido si rifugia dentro al mare, ma non ci abbandona mai, sorge ogni giorno e illumina sempre i fiori, senza privarci delle bellezze che la Natura un giorno decise di donarci.