Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Libri di Marco Tronchetti Provera

Leonor Antunes. The last days in Galliate. Ediz. italiana e inglese

Leonor Antunes. The last days in Galliate. Ediz. italiana e inglese

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2020

pagine: 186

Con le sue sculture Leonor Antunes (Lisbona, 1972) reinterpreta la storia dell’arte, del design e dell’architettura del XX secolo, e in particolare la tradizione del Modernismo, nelle sue istanze più radicali e di sperimentazione. Ispirandosi al lavoro di artisti, architetti e designer, Antunes conduce un’attenta ricerca sui loro progetti, ne studia le proporzioni e misure e, selezionati alcuni dettagli e frammenti, li trasforma in nuove forme ed eleganti opere d’arte. Create in materiali naturali e organici su cui restano visibili i segni del passare del tempo (come corda, legno, cuoio, ottone, gomma e sughero), le sue sculture fanno ricorso esclusivamente a tecniche di lavorazione artigianali e vernacolari, in netta contrapposizione alla produzione di massa, e nel tentativo continuo di preservare e tramandare saperi e conoscenze tradizionali. Milano e la sua ricca tradizione modernista, in particolare il lavoro degli architetti Franca Helg (1920-1989) e Franco Albini (1905-1977), costituiscono una fonte di grande ispirazione per l’artista che intreccia le loro storie al retaggio culturale di aziende come Pirelli e Olivetti e ai progetti realizzati in collaborazione con la casa manifatturiera Bonacina, tutt’oggi attiva nella produzione di mobili ed elementi di arredo in giunco e midollino. Leonor Antunes, interrogandosi sul significato degli oggetti di uso quotidiano e sul ruolo sociale dell’arte e del design come mezzi di emancipazione e di miglioramento della qualità della vita, crea un complesso e stratificato racconto visivo che guida il visitatore all’interno di un’inedita coreografia. Già protagonista della scorsa edizione, Leonor Antunes rappresenta il Portogallo alla Biennale d’Arte di Venezia 2019 con un progetto sulla storia dell’architettura veneziana del Novecento. Prefazione Marco Tronchetti Provera.
30,00

Il canto della fabbrica

Il canto della fabbrica

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Mondadori

anno edizione: 2018

pagine: 323

Il volume è una riflessione attraverso la voce di intellettuali, musicisti e industriali su come sia possibile raccontare la fabbrica di oggi a partire proprio dalla musica. Il titolo del libro si rifà al brano “Il canto della fabbrica”, commissionato dalla Fondazione Pirelli al compositore Francesco Fiore per il violino del maestro Salvatore Accardo, ed eseguito in prima assoluta proprio all'interno del Polo Industriale Pirelli di Settimo Torinese durante il Festival Mito Settembre Musica 2017. Ieri, i "quattro colpi di sirena" della Seconda sinfonia di Dmitrij Šostakovic per la fabbrica di primi Novecento: acciaio, rumore, fumo, fatica pesante della produzione in serie. Oggi, il violino di Salvatore Accardo e gli archi dell'Orchestra da Camera Italiana che interpreta i ritmi della manifattura digitale degli anni Duemila, con computer e robot. Tutta un'altra «civiltà delle macchine» e delle persone che vi lavorano. Cambia, nel corso del tempo, la fabbrica, nei rapidi mutamenti hi-tech del predominio dell'"economia della conoscenza". Cambia, radicalmente, anche la musica per raccontarla. In questo libro c'è l'analisi di questi mutamenti e delle loro rappresentazioni contemporanee. La musica, appunto. Ma anche le immagini e la letteratura, le relazioni industriali, le dinamiche produttive, la cultura d'impresa. La fabbrica del Novecento ha rappresentato una forma della razionalità dominante nel secolo appena concluso, applicata alle logiche della produzione e del consumo di massa, con tutto il carico di conflitti e di mediazioni messe in atto per attenuarli. Ma quella razionalità ha avuto una sua cadenza storica, e da tempo cambia e trasforma gran parte delle regole e delle ricadute produttive in conseguenza delle profonde innovazioni scientifiche e tecnologiche. La fabbrica digitale ne è dunque metamorfosi, innovando radicalmente produzioni e prodotti, materiali, mestieri e professioni, linguaggi, radicamenti sui territori e adattamenti ai mercati globali, con masse di consumatori sempre più ampie ma anche con nicchie sempre più definite. Con un corpus iconografico di oltre 120 immagini sul Polo Industriale Pirelli di Settimo Torinese, ieri e oggi, e sul concerto dell'Orchestra da Camera Italiana diretta da Salvatore Accardo, tenutosi all'interno dello stabilimento, con l'esecuzione del Canto della fabbrica, brano inedito appositamente composto ispirandosi ai suoni della fabbrica Pirelli. Prefazione di Marco Tronchetti Provera.
67,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.