Libri di Marco Pontoni

Appena arrivato in Umbria, il narratore intraprende un viaggio al tempo stesso sentimentale e geografico, incontrando sul suo cammino i fantasmi o gli emissari di chi ha lasciato un segno su questa terra. Il poeta latino Properzio, e i contemporanei Sandro Penna e Patrizia Cavalli, ma anche Suze Rotolo (e Bob Dylan), San Francesco, Jacopone da Todi, i Romani che si scontrarono con le truppe di Annibale al Trasimeno, un fauno alle fonti del Clitunno, passando per Alberto Burri, Byron, Carducci, il pittore Dottori, l’editore beat Lawrence Ferlinghetti: ognuno di loro racconta una storia, una parte di sé e un luogo dell’Umbria. Da questi incontri, intensi, onirici, a volte inquietanti, si generano riflessioni che vanno al di là del territorio e fanno di questo libro un romanzo sulla poesia, la storia, l’arte, l’amore, la spiritualità, la vita stessa.

Un romanzo di relazioni, dove nessuno è innocente e nessuno è del tutto colpevole: la storia di tre uomini che si perdono e si ritrovano, in un'amicizia che attraversa le età, i luoghi, i fraintendimenti, le relazioni con le donne. Tre uomini che diventano specchio di un'epoca difficile, dei conflitti irrisolti che l'attraversano, delle mediazioni faticosamente raggiunte. E di un malcelato bisogno d'amore.

Una dichiarazione d'amore al rock, la musica che fa muovere le gambe "nonostante ogni amputazione", come cantavano i Velvet Underground. Un racconto a volte ironico, a volte intriso di malinconia, sulla musica e il passare del tempo, su come il rock possa salvare la vita di chi è cresciuto "in una piccola città all'ombra delle Dolomiti", sulle sue infinite seduzioni e sul suo kitsch. Un romanzo di formazione i cui capitoli sono altrettanti titoli di canzoni, dai successi dei primi anni '70 ai giorni nostri. Music box mescola la pura invenzione narrativa alla cronaca e a frequenti divagazioni sul filo di una memoria "inquieta"; si colloca quindi a suo modo su di un confine, come quello più volte evocato dall'io narrante, che disserta liberamente di concerti, ma anche di libri, amore, viaggi, cultura di massa, globalizzazione. La sua voce filtra - attraverso la musica e i rock show quasi quarant'anni di storia: dai concerti "ideologici" specchio degli anni '70 a quelli punk e new wave, fino alla caduta del muro di Berlino, agli anni Novanta della guerra balcanica e di Internet, per arrivare al XXI secolo che si annuncia con l'attacco alle Twin Towers, la musica etnica, i ritmi africani.