Libri di M. Paino
Sublime e antisublime nella modernità
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2014
pagine: 928
Dal secondo Settecento, il tema del sublime è ben presente nella cultura letteraria e figurativa. Una tragedia, sia reale sia finzionale, infligge di massima tormenti e lacrime. Tuttavia può procurare pure "godimenti" (Vergnügens). Non sempre rubricati come tali, la cultura antica da Aristotele a Lucrezio non li ignorò. Del tutto anomali, sono i godimenti del dolore: secondo i moderni, frutti dell'Erhabene, del "sublime". La "Philosophical Enquiry into the Origin of our Ideas of the Sublime and the Beautiful" di Burke, uscita nel 1757, fu tradotta anche in italiano fin dal 1804. Di quella Enquiry si individua qualche traccia nella "Kritik der Urteilskraft" di Kant e nell'estetica di Croce. Sono queste, le radici filosofiche del tema che gli atti del presente convegno hanno articolato: com'è ovvio in chiave prevalentemente letteraria e in ambito prevalentemente italiano, ma senza escludere escursioni extra moenia.
«La fedeltà che non muta». Studi per Giuseppe Savoca
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2014
pagine: 150
L'orbita 'poetica' di Giuseppe Savoca ruota attorno a diversi fuochi. Il suo ritratto di filologo, lessicografo e critico a tutto tondo prende le mosse dagli anni trascorsi accanto a Carlo Muscetta, con l'esemplare edizione einaudiana della Crestomazia poetica leopardiana; si snoda poi (coerentemente) con i decisivi sondaggi laterziani su Parini e sulla poesia del Settecento; si mostra sensibile per un verso ai nuovi fermenti culturali, Savoca è uno specialista di primordine del sapere psicoanalitico e della sua applicazione in termini di teoria retorico-letteraria (si pensi all'Introduzione allo studio della metafora), per l'altro alle nuove risorse della scienza informatica e filologico-linguistica: i suoi numerosissimi progetti di ricerca e la sua Collana di "Strumenti di lessicografia letteraria" presso Olschki lo hanno consacrato nel tempo quale autorità indiscussa in computer and humanities; il suo discorso critico si è allargato nei decenni a tutta la lirica otto-novecentesca (pensiamo solo alla dedizione inesausta a Leopardi o a Ungaretti), mentre la sua passione filologica ha raggiunto il proprio culmine con la fondamentale edizione critica del Canzoniere di Petrarca (già tradotta in francese e in corso di edizione inglese). Eppure, a chi lo ha conosciuto da vicino, a chi ha ascoltato le sue lezioni, resta, crediamo, la sensazione forte che, qualora se ne dovesse dire uno solo, sia Eugenio Montale in fin dei conti il 'suo' poeta.