Libri di M. Laurenzano
Privatizzare la democrazia. Il capitalismo globale e l'alienazione del Diritto nell'Unione Europea
Jule Goikoetxea Mentxaka
Libro: Copertina morbida
editore: Red Star Press
anno edizione: 2021
pagine: 286
Di cosa ha bisogno una comunità politica per potersi realmente dire democratica? La domanda è tutt'altro che "innocente" considerando che, per rispondere, è necessario partire esattamente da ciò che si pone in antitesi con il concetto di democrazia e, di conseguenza, procedere a una serrata analisi delle teorie e delle pratiche del capitalismo globale. Ed è esattamente questo il percorso seguito da Jule Goikoetxea Mentxaka: una ricerca votata alla scoperta delle modalità con cui, nella società contemporanea, si sta completando una totale alienazione del Diritto. A livello di Unione Europea e, con un particolare riferimento allo stato spagnolo, in territori come il Paese Basco e la Catalogna, dove l'esproprio della volontà popolare avviene sotto gli occhi di tutti, negando il presupposto stesso del vivere democratico: la possibilità di incidere collettivamente sul presente per determinare dal basso il proprio futuro. Ciononostante, avvisa la Goikoetxea, è esattamente nella natura incompiuta della democrazia la chiave di un possibile superamento dello stato di cose presente. Perché è una simile, tragica mancanza a generare il conflitto che, permanentemente, obbliga tutte le generazioni a lottare per la loro emancipazione.
Non è un quartiere per ricchi. Come il Raval di Barcellona ha fronteggiato la speculazione e affrontato l'espulsione dei suoi abitanti. Una storia esemplare
Miguel Fernández
Libro: Copertina morbida
editore: Red Star Press
anno edizione: 2019
pagine: 326
Il Raval, già noto per aver incluso nei suoi confini meridionali la storica Chinatown di Barcellona, non è soltanto uno dei quartieri-simbolo della metropoli catalana ma, in una dimensione globale, rappresenta un vero e proprio laboratorio di "igiene sociale". Si tratta, a ben vedere, di un luogo capace di rappresentare i peggiori incubi delle classi dirigenti e, di conseguenza, anche tutte le politiche che, nel corso di un secolo, le stesse classi dirigenti hanno scelto di portare avanti per superare una situazione di volta in volta definita come «pericolosa», «amorale» e «degradata». A causa del sovraffollamento, della povertà e di attività economiche stigmatizzate come la prostituzione, in effetti, il Raval si è sempre configurato come spazio altro rispetto ai canoni morali della buona borghesia di Barcellona anche grazie alla conflittualità politica e sociale che non ha mai mancato di animare il quartiere, contribuendo a renderlo oggetto di una permanente condanna sociale nonché territorio perennemente esposto alle mire speculative del capitale finanziario. Questa attitudine si è manifestata nella contemporaneità con rinnovata virulenza, salutando l'epoca di una vera e propria colonizzazione urbana del Raval dove, per facilitare lo sfruttamento, è stato necessario espellere una popolazione evidentemente incompatibile con le caratteristiche del quartiere-vetrina pensato da palazzinari avidi e urbanisti compiacenti. Eppure, come spiega bene Miquel Fernández, il Raval non è un quartiere per ricchi. E così chi credeva di poter fare soldi facili sulla pelle degli storici abitanti del quartiere ha dovuto fare i conti con strategie di resistenza tanto efficaci quanto inaspettate. Epilogo di Manuel Delgado.
Città in vendita
Álvaro Ardura, Daniel Sorando
Libro: Copertina morbida
editore: Red Star Press
anno edizione: 2018
pagine: 159
Negli anni '60 interi quartieri di Manhattan erano considerati luoghi degradati. Quegli stessi quartieri, oggi, ospitano gli appartamenti più costosi del pianeta. Questo tipo di fenomeno, in realtà, non è affatto esclusivo di New York. Come mostrano gli autori di "Città in vendita", infatti, l'espulsione degli abitanti dei quartieri popolari a vantaggio di classi sociali con maggiore disponibilità economica è un fenomeno che riguarda tutte le città del mondo e che ovunque produce effetti simili. Così, che si parli di Belleville, di el Raval o del Bronx, le attività economiche tradizionali cedono il passo a botteghe alternative e le case già abitate da sottoproletari vengono popolate da manager ed artisti. Per definire un simile cambiamento si parla di "rigenerazione urbana" ma c'è chi preferisce usare il termine "gentrification" affermando come, di fronte al fenomeno del cambiamento nel tessuto sociale, non vi sia alcun "rinascimento urbano" da festeggiare, ma, al contrario, soltanto un nuovo processo speculativo, l'ennesimo grazie al quale i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, emarginati ed esclusi persino dai quartieri in cui sono nati. Prefazione di Daniela De Leo.
Operazione Ogro. Come e perché abbiamo ucciso Carrero Blanco
Eva Forest
Libro: Libro in brossura
editore: Red Star Press
anno edizione: 2013
pagine: 232
Il 20 dicembre del 1973, a Madrid, una detonazione di eccezionale potenza scagliava nel cielo l'auto sulla quale viaggiava l'ammiraglio Luis Carrero Blanco detto "l'Orco", presidente del Governo fascista spagnolo e delfino del dittatore Francisco Franco. L'attentato, rivendicato da ETA, segna un passaggio fondamentale nella storia della principale organizzazione militare della sinistra indipendentista basca e, in Spagna, contribuì a disarticolare il destino della dittatura franchista, facilitando il faticoso percorso di transizione verso l'agognata democrazia. Testo a lungo oggetto di censura e persecuzione, "Operazione Ogro" racconta la complessa organizzazione dell'attentato dal punto di vista dei suoi protagonisti: militanti di ETA, vale a dire semplici esponenti della classe operaia basca decisi a dimostrare come neppure il più potente degli uomini possa dirsi invulnerabile. Un'opera Gillo Pontecorvo trasse da questo libro il soggetto del suo ultimo film: "Ogro", con Gian Maria Volonté, uscito nelle sale italiane nel 1979.