Libri di Lorenzo Massimino
Giambartolo Romeo. Il cerchio che si spezza. Una storia
Alfonso Sciacca, Lorenzo Massimino
Libro: Libro in brossura
editore: Bonanno
anno edizione: 2019
pagine: 184
Un libro di storia riconduce, infine, al presente dopo averci fatto conoscere il passato. Accade sempre così, anche quando abbraccia tempi assai lontani. In questo libro l'Ottocento diventa paradigma della nostra attualità ed immagine speculare del presente. Il lettore riconosce in esso i segni della nostra quotidianità, le inquietudini e le sue incertezze. Il fatto è che questa biografia su Giambartolo Romeo, personaggio di primo piano della politica acese della seconda metà dell'Ottocento, affatto nuovo per visione della politica e motivazioni culturali, coinvolge per affinità o contrasto altri uomini dell'Acireale di allora, assai noti o poco noti, tutti sotto i potenti riflettori di un'indagine storica intesa anche come storia della cultura e della religione. Ma soprattutto come storia delle famiglie di una discreta città siciliana, essenziali punti di riferimento ed in continua tensione tra fedeltà alla tradizione e voglia inespressa o inascoltata di cambiamento. Sorprende in questo libro la metodologia e la specularità della narrazione, attenta a descrivere la complessa reciprocità degli eventi oltre che la loro essenzialità.
«Il crimen maiestatis». Dalle origini al principato augusteo
Lorenzo Massimino
Libro: Libro in brossura
editore: Bonanno
anno edizione: 2018
pagine: 100
Nella Roma repubblicana, mentre cresceva sempre più di tono la tensione politica, i partiti non trascurarono nessuna occasione pur di allargare la base elettorale e i consensi popolari. Essi, in lotta fra di loro, gli optimates e i populares, utilizzarono qualsiasi mezzo per rafforzare il potere politico e per accentrare nelle loro mani il controllo dello Stato. Fu una lotta così spietata da non escludere che si potesse giungere alla creazione di nuove leggi per mettere sotto accusa l'avversario politico, fino a sbarazzarsene con una parvenza di legalità: nacque così il crimen maiestatis (che ha il suo antecedente storico nella perduellio) che venne utilizzato in modo da incriminare quanti potessero costituire dei potenziali o reali ostacoli alla scalata verso il potere. Si utilizzarono altresì figure criminose eterogenee e dai contorni poco chiari e sfuggenti, facendo rientrare così nella fattispecie in questione la sedizione, l'alto tradimento e, più in generale, ogni comportamento più o meno lecito che potesse essere interpretato come una lesione alla grandezza del Popolo romano. L'esame di queste nuove leggi consente di rendere ancora più chiare le dinamiche stringenti della lotta civile, anche in tempi successivi, quando, con l'avvento del Principato, perfino Ottaviano, proponendo una nuova legge di maiestas, non disdegnò di eliminare gli scomodi avversari politici e, tra questi gli uccisori di Giulio Cesare, durante gli anni difficili della guerra sociale.