Libri di Lizzie Doron
Cinecittà
Lizzie Doron
Libro: Libro in brossura
editore: Giuntina
anno edizione: 2017
pagine: 218
Il dizionario definisce l'amicizia «vivo e vicendevole affetto fra due persone, ispirato in genere da affinità di sentimenti e da reciproca stima». Ma possono essere amici una scrittrice di Tel Aviv, benestante, figlia di sopravvissuti alla Shoah, e un palestinese aperto al dialogo, sognatore, angosciato dalla pena quotidiana del vivere sotto occupazione? Con l'aiuto di pillole, cioccolata, perseveranza, compassione e molta pazienza Lizzie e Nadim riescono a intessere un rapporto, a scardinare la diffidenza e a compiere lo sforzo più grande: immedesimarsi nell'altro. Ad accompagnarli rimane tuttavia un punto interrogativo: riusciranno anche a sconfiggere i pregiudizi della propria gente?
L'inizio di qualcosa di bello
Lizzie Doron
Libro: Copertina morbida
editore: Giuntina
anno edizione: 2014
pagine: 244
Fuggire non serve quando non puoi dimenticare. E così Gadi e Hezi continuano ad amare Amalia la ribelle, indomabile da bambina come da adulta, testarda e sarcastica fino all'eccesso, l'unica ad essere rimasta nel quartiere che li ha uisti crescere, quel quartiere abitato da sopravvissuti alla Shoah come i loro genitori, luogo di nostalgie, sofferenze rimosse e timorose speranze. Ora sono lontani e realizzati nel loro lavoro, ma anche a New York e Parigi il passato - intreccio di verità negate e questioni irrisolte - impedisce che la loro esperienza di felicità si avveri nel presente. In questo suo quinto libro Lizzie Doron costruisce un romanzo intenso e profondo che ruota attorno a un triangolo amoroso irrealizzabile in cui memoria, amore e psiche si mescolano senza possibilità di amalgamarsi.
Salta, corri, canta!
Lizzie Doron
Libro: Copertina morbida
editore: Giuntina
anno edizione: 2012
pagine: 169
Tel Aviv, fine anni '50. I reduci dai campi di sterminio costruiscono coraggiosamente nuove famiglie, mettono ancora una volta al mondo bambini ebrei. E pensano di proteggerli nascondendo loro con il silenzio le atrocità vissute. Anche la piccola Aliza (Lizzie) appartiene a questa generazione nata dopo la guerra e cresciuta tra i fantasmi di un passato rimosso. Ma il mistero più grande riguarda il suo presente: "Dov'è mio padre? Chi è mio padre?" sono le domande che pone continuamente, a cui fa eco solo il mutismo della madre. Attraversare quel deserto, ascoltare il non detto, scandagliare la propria memoria: questo è l'arduo percorso che Aliza affronterà da adulta per dare risposta a quelle domande. In un crescendo di emozioni e di scoperte, con l'acume e la perseveranza di un detective, cercherà una spiegazione al silenzio ostinato della madre e alla complicità di tutti gli altri. Saranno le amiche d'infanzia, come lei cresciute all'ombra della Shoah, a fornirle il filo di Arianna che la porterà finalmente a sapere.
Giornate tranquille
Lizzie Doron
Libro: Libro in brossura
editore: Giuntina
anno edizione: 2010
pagine: 169
Il salone di parrucchiere di Zaytshik è il punto di ritrovo di un piccolo quartiere di Tel Aviv, non solo per la vedova Leale, la manicure che ama Zaytshik, ma anche per i suoi vicini, quasi tutti sopravvissuti alla Shoah. È qui che dopo anni di silenzio cominciano timidamente a raccontare la loro storia. Anche in questo suo nuovo romanzo, premiato da Vad Uashem con il premio Buchman, Lizzie Doron ci parla con lieve umorismo e calda compassione di un dolore che non può passare, della ricerca di un po' di felicità, del tenace aggrapparsi a una vita che a molti non sembra più degna di essere vissuta.
C'era una volta una famiglia
Lizzie Doron
Libro: Libro in brossura
editore: Giuntina
anno edizione: 2009
pagine: 140
"All'inizio degli anni cinquanta, nello Stato d'Israele nacque un nuovo paese, il paese di qua. In questo paese vive un popolo estraneo che viene dalla terra di là. I suoi abitanti sono giunti qua contro la loro volontà; uniche loro proprietà: una lingua straniera, strane usanze, ricordi e incubi. Dopo il caos della terrà di là, si imposero il compito di dare vita a una nuova creazione, e costruirono un nuovo mondo. Nel paese di qua vive anche Helena, mia madre, dopo che era morta nella seconda guerra mondiale, e qua, da sola, mi ha cresciuta. All'inizio degli anni novanta, dopo che mia madre è morta per la seconda volta, si sono riuniti e sono venuti a porgerle un ultimo saluto coloro che ancora erano rimasti nel paese di qua; e riportarono in vita quelli che non c'erano più. E quella terra, che con i suoi morti giace moribonda da ormai molti anni, risuscitò: per sette giorni tornò di nuovo in vita un paese sconosciuto, un paese che mi è stato patria e famiglia. E questa è la sua storia".
Perché non sei venuta prima della guerra?
Lizzie Doron
Libro: Copertina morbida
editore: Giuntina
anno edizione: 2008
pagine: 139
"E ogni anno, al momento di cantare 'Uno è il nostro Dio', Helena sospirava e in una sorta di controcanto chiedeva: "Perché non due? Perché non due?", e poi spiegava il significato di quella domanda: "Perché quello che abbiamo ha sbagliato, e non c'era un altro Dio che correggesse lo sbaglio". E in una tremenda afflizione aggiungeva: "Peccato, peccato che ce n'è uno solo e non di più". Un libro sulla Shoah, di cui non si parla mai espressamente ma che affiora oscura e devastante solo attraverso le ferite e i fantasmi che ossessionano Helena. Una figura di donna che, indomita, riesce a trasformare l'esperienza del dolore in una visione del mondo libera da ogni sovrastruttura e condizionamento. Come se riuscisse a fissare l'essenza del bene e del male senza bruciarsi gli occhi e l'anima.