Libri di L. Rimoldi
Etnografie delle smart city. Abitare, relazionarsi e protestare nelle città intelligenti italiane
Libro: Copertina morbida
editore: Ledizioni
anno edizione: 2022
pagine: 191
L'espressione smart city non rimanda a un concetto universalmente condiviso ma, a partire dagli anni Novanta, è stata genericamente utilizzata per riferirsi a uno spazio urbano all'interno del quale, grazie alla rivoluzione delle ICT (Information and Communication Technologies), i cittadini possono usufruire di maggiori servizi erogati in tempi rapidi. Se nel villaggio globale teorizzato da McLuhan (1967) la comunicazione era soprattutto unidirezionale dal centro alla periferia, nell'epoca della smart city l'informatica diffusa sembra essere in grado di sviluppare una struttura connettiva multidirezionale che garantisce scambi costanti di dati e una sovrapposizione tra spazi fisici e virtuali (Ratti 2017). Che cosa possono dire gli antropologi di questi "nuovi" processi urbani? Obiettivo che guida i diversi saggi raccolti nel volume è cogliere le pratiche e gli immaginari di futuro che si formano attorno e attraverso la diffusione di narrative e politiche legate all'innovazione green, hi-tech e smart negli spazi urbani, come questi immaginari si inseriscono nella costellazione di significati locali e come contribuiscono a cambiare rappresentazioni pubbliche di sé e degli altri o a rafforzare sensi di appartenenza e di località. In questa luce i processi di smartizzazione dei paesaggi urbani non appaiono esclusivamente come la conseguenza di forze globali, ma anche come la risultante di economie morali locali e di modi del tutto specifici di intendere il senso dei luoghi. Premessa di Mara Benadusi.
Analisi di una situazione sociale nel moderno Zululand
Max Gluckman
Libro: Copertina morbida
editore: Ledizioni
anno edizione: 2019
pagine: 153
«Quali tipologie di relazione si costruiscono tra diversi gruppi e come si può garantire la coesione tramite il conflitto? Che tipo di impatto il capitalismo e il colonialismo stavano avendo sulle società africane? Sono questi alcuni dei quesiti cui risponde la riflessione di Gluckman. "Analisi di una situazione sociale nel moderno Zululand" ha offerto lo spunto per un'analisi che non riguardasse solo lo studio delle società "esotiche" ma che fosse in grado di allargare lo sguardo al contesto coloniale di cui tali società erano parte integrante. Su un piano metodologico, ha segnato il primo esempio di applicazione di un metodo (l'extended case analysis o analisi situazionale) che, affiancandosi all'osservazione partecipante di Malinowski, diventerà uno degli strumenti più importanti della "cassetta degli attrezzi" di cui, ancora oggi, gli antropologi si servono sul campo» (Marco Gardini e Luca Rimoldi)

