Libri di L. Gianfelici
Il male
François-Xavier Putallaz
Libro: Copertina morbida
editore: Queriniana
anno edizione: 2020
pagine: 144
Un pensiero chiaro e ben organizzato sul paradosso del male. Perché il male? Come dire l'innominabile? Come prenderne le distanze per capirlo meglio? Noi vi siamo implicati: il male sconvolge le nostre vite. È un fatto: tristezza, dolore, sofferenza, morte irrompono in ogni esistenza, anche prima che ci pensiamo. Sia come sia, le diverse forme del male hanno un punto in comune: il male non è una cosa. Si presenta come una frattura in ciò che è, come un parassita che corrode il bene, senza il quale però non potrebbe nemmeno esistere. Il bene ha dunque un primato assoluto, che nutre la speranza: il bene sarà sempre più forte. L'esperienza stessa dell'infelicità, per esempio, testimonia implicitamente che siamo fatti per essere felici. L'intelligenza che cerca di affrontare il paradosso del male si sforza così di distinguere, senza separarli, il male oggettivo dalla sua risonanza soggettiva. L'impresa è rischiosa perché, volendo fare il bene, l'uomo compie talvolta atti orribili, in cui il male si mescola con l'amore. E questo rende la ricerca ancora più intrigante.
Leggere Paul Ricoeur
Jean Grondin
Libro: Libro in brossura
editore: Queriniana
anno edizione: 2014
pagine: 160
Paul Ricoeur (1913-2005) è uno dei più importanti filosofi francesi contemporanei, di sicuro uno dei più letti all’estero. Il suo pensiero ha avuto e continua ad avere una profonda influenza su tutte le scienze umane, di cui è stato uno dei teorici più acuti. Anche la teologia cristiana odierna gli è debitrice. Chi ha avuto il privilegio di seguire l’evoluzione della sua opera sa che ogni libro ritornava su argomenti familiari, affrontandoli volta per volta a partire da prospettive e riferimenti nuovi. Sicché nella sua produzione intellettuale, ricca e complessa, non è sempre facile ritrovare un unico filo conduttore. E tuttavia un filo rosso c’è. Nel l’introdurre a quest’opera multiforme, Grondin lo trova privilegiando la questione ermeneutica. Questa scelta – non l’unica possibile, certo – ha il pregio di rendere giustizia alla totalità dell’opera, al suo metodo e alla stessa autocomprensione di Ricoeur. Il libro guida così il lettore alla ricchezza del pensiero di un geniale filosofo del XX secolo e offre un ritratto tangibile di colui che ha proposto una filosofia dell’uomo agente e sofferente.
Filosofia e teologia nel pensiero di Martin Heidegger
Philippe Capelle-Dumont
Libro: Libro in brossura
editore: Queriniana
anno edizione: 2011
pagine: 256
La relazione tra filosofia e teologia rappresenta una problematica costante del cammino di pensiero di Martin Heidegger. Non è solamente l’oggetto di una conferenza del 1927 e nemmeno una semplice tematica per una rilettura della sua opera. In seguito alla pubblicazione di diversi testi maggiori del grande filosofo, rimasti a lungo sconosciuti, e alla luce del rinnovamento delle ricerche sulle sue origini sociali e intellettuali, la questione richiedeva un nuovo esame. Philippe Capelle-Dumont evidenzia le tre topiche fondamentali di questa relazione – filosofia e teologia biblica, filosofia e ontoteologia, pensiero dell’essere e attesa del dio – e le differenti tappe della loro tematizzazione. L’autore analizza il rapporto di Heidegger con la tradizione teologica utilizzando un triplice punto di vista: il radicamento nella cultura cattolica; il debito nei confronti degli schemi fondamentali della teologia cattolica e (soprattutto) protestante e dei loro principali fondatori: san Paolo, sant’Agostino, la Scolastica medievale, Lutero, Bultmann; la provenienza che autorizza paradossalmente l’uscita mai compiuta dalla teologia cristiana. Rifiutando ogni interpretazione teologica del pensiero heideggeriano, l’autore interroga infine il tema del “ritirarsi” come motivo ermeneutico centrale e come asse portante di una rinnovata concezione dei rapporti tra la filosofia e la teologia. Un contributo eccezionale alla storia della filosofia e della teologia.