Libri di Katia Ippaso
L'isola che c'era: grandi maestri al Teatro Ateneo (1980-1995)
Katia Ippaso
Libro: Libro rilegato
editore: Editoria & Spettacolo
anno edizione: 2019
pagine: 266
Nel modo in cui è riuscito a produrre esperienza teatrale e a mettere in circolazione la sua puntuale documentazione, il Centro Teatro Ateneo è stato un vero e proprio modello per tutte le università europee. A questo percorso straordinario rende giustizia il lavoro di Katia Ippaso, restituendo peso e storia ai tanti maestri e artisti che hanno contribuito alla vitalità dell'Istituzione e che si sono spesi in tutte le tipologie possibili della loro presenza.
Amleto a Gerusalemme
Katia Ippaso
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Editoria & Spettacolo
anno edizione: 2009
pagine: 192
Il libro documenta tutte le fasi del progetto "Tam - Strumenti di Pace", dai primi giorni a Polverigi (aprile 2008) fino alla visione dello spettacolo "On the footsteps of Hamlet" (primavera 2009) nei Territori Palestinesi. Raccoglie oltre alle voci dei pedagoghi (Gabriele Vacis in prima linea) e degli studenti coinvolti nel progetto, anche le testimonianze di scrittori conosciuti e pubblicati in Italia (Suad Amiry e Sayed Kashua) e di filmaker/documentaristi (Sahera Dirbas e Mohammad Alatar). Da segnalare soprattutto la voce di Mohammad Bakri, il protagonista di "Private" di Saverio Costanzo, il più noto attore e regista palestinese, che in questa pagine racconta il rapporto con la sua terra, con la politica, con l'arte. Il volume contiene anche un colloquio con Marco Paolini, che ha lavorato a Gerusalemme sulla Commedia dell'Arte.
Nell'ora che è d'oro
Katia Ippaso
Libro
editore: LAB
anno edizione: 2011
pagine: 186
Oriente e Occidente fanno cortocircuito in una trama ricca di sparizioni, omicidi, parole enigmatiche. "Nell'ora che è d'oro": l'ora del crepuscolo, il momento in cui le cose trapassano, la luce si spegne e arriva la notte ad illuminare le zone più nascoste. Sono i movimenti inconsci e terrifici delle creature che vivono a New York negli anni successivi all'11 settembre: fantasmi che appaiono per strada, nelle case provvisorie e nelle scuole per stranieri. Nel gergo militare, l'ora d'oro è anche l'ora di chi sopravvive: i sessanta minuti fatali in cui si gioca il destino di un ferito grave. Morire è la fine della vita; ma il sopravvivere diventa un incubo, se il passato torna a visitarci.