Libri di Jan de Volder
Martire. Vita e morte di padre Jacques Hamel
Jan de Volder
Libro: Libro in brossura
editore: San Paolo Edizioni
anno edizione: 2016
pagine: 144
26 luglio 2016, Saint-Etienne-du-Rouvray. Durante la celebrazione della messa mattutina, un commando di jihadisti prende in ostaggio un gruppo di fedeli e sgozza l'anziano sacerdote, padre Jacques Hamel. È uno shock per il mondo intero, si tratta del primo martire in Europa nel 21° secolo. Ma chi era questo prete morto sull'altare? Jan de Volder, esperto di dialogo interreligioso, si è recato sul luogo del brutale omicidio e ha ricostruito minuto dopo minuto, attimo dopo attimo, questo terribile rituale di sangue. Ha incontrato gli ostaggi, i parrocchiani e gli abitanti della zona. Insieme ai fratelli di padre Hamel, ha ripercorso la storia di questo prete-operaio, da sempre a fianco degli ultimi: la vocazione, i primi anni di sacerdozio, l'apostolato in Algeria durante la guerra, la sua scelta di vivere da povero in mezzo ai poveri, fino agli ultimi, drammatici, istanti di vita. A padre Jacques Hamel, papa Francesco ha dedicato - durante la messa celebrata in suo suffragio - queste parole: "È un martire! E i martiri sono beati - dobbiamo pregarlo, che ci dia la mitezza, la fratellanza, la pace, anche il coraggio di dire la verità”.
San Damiano di Molokai. L'apostolo dei lebbrosi
Jan de Volder
Libro: Libro rilegato
editore: San Paolo Edizioni
anno edizione: 2010
pagine: 254
Sacerdote e missionario della Congregazione dei Sacri Cuori, Damiano De Veuster nel 1873 si offre come volontario per il lebbrosario dell'isola di Molokai - dove il governo confina tutti coloro che hanno contratto la malattia - restandovi per sempre, solo senza altri confratelli. Prete, medico e padre dei suoi lebbrosi, edifica una chiesa, si occupa degli orfani, riaccende la dignità dei malati spingendoli a lavorare e migliorare le loro condizioni materiali, si fa incessantemente portavoce delle loro necessità al cospetto delle autorità. Trasforma un "cimitero vivente" in una comunità viva. Nel 1885 scopre di essere stato contagiato dalla lebbra e quattro anni dopo muore. La sua figura colpì l'immaginazione dei suoi contemporanei che lo conobbero attraverso i racconti di viaggiatori, artisti e scrittori, fra gli altri Robert Louis Stevenson che ne difese appassionatamente la memoria.