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Libri di Jakob Hein

Il signor Jensen getta la spugna

Il signor Jensen getta la spugna

Jakob Hein

Libro: Libro in brossura

editore: E/O

anno edizione: 2007

pagine: 109

Senza amici, senza amore, senza interessi, il signor Jensen è un uomo abitudinario e metodico che passa volentieri inosservato tra la gente. Improvvisamente si ritrova senza lavoro: la società gli ha voltato le spalle. Ogni tentativo di recuperare il terreno perduto è vano, il signor Jensen non può e, soprattutto, non vuole proprio risalire la china. Attraverso una bizzarra quanto lucida critica al senso comune della realtà, il signor Jensen "si taglia fuori" dall'esterno, spranga ogni finestra sul mondo, come la televisione, e inizia una progressiva, inevitabile rottura con tutto. Jensen si ritrova così a vivere come un emarginato nella società di massa, un po' per scelta e un po' per le circostanze. È la raffinata arte del dolce far niente a muovere il signor Jensen, o sta forse seguendo un piano segreto? Con i suoi ragionamenti, paradossali eppure intrisi di sorprendente razionalità, il signor Jensen getta luce sui limiti della società di massa. Jakob Hein è nato a Lipsia nel 1971 ed è figlio del romanziere e drammaturgo Christoph Hein.
14,00

Magari è anche bello

Magari è anche bello

Jakob Hein

Libro: Libro in brossura

editore: E/O

anno edizione: 2007

pagine: 129

"Magari è anche bello" è il racconto asciutto e struggente di un addio. Venticinque brevi capitoli narrano il tempo che separa l'annuncio della malattia della madre dalla sua sepoltura in un anonimo cimitero di Berlino est: un tempo lineare solo nello scandire il decorso del male. Il resto si dispone su piani sfalsati che sovvertono l'andamento cronologico convenzionale, creando un racconto dove tre generazioni si alternano. La prima generazione è quella dei nonni materni, mezzo ebreo lui, scomparso nel nulla mentre tenta di raggiungere la Palestina per sfuggire all'Olocausto, tedesca lei che, finita la guerra, sposa un ex nazista convertito poi allo stalinismo. La seconda generazione è quella della madre, Christiane, figlia non amata ma donna appassionata e vitale, che dedica la vita al tentativo vano di recuperare la propria identità di ebrea. La terza generazione è quella del figlio, la voce narrante. Anche a lui non è dato riscoprire le proprie radici, almeno non dentro i confini della Germania, divisa o riunificata poco importa. L'elaborazione del lutto diventa così elaborazione non solo di una vita ma di un intero passato storico, che si ricompone attraverso i ricordi dell'infanzia e dell'adolescenza trascorsa in una DDR raccontata nel susseguirsi vorticoso delle demolizioni e delle ricostruzioni, delle morti e delle rinascite, che hanno segnato la storia recente della Germania.
14,00

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