Libri di Innokentij F. Annenskij
Lo scrigno di cipresso. Trifogli
Innokentij F. Annenskij
Libro: Libro in brossura
editore: Giometti & Antonello
anno edizione: 2025
pagine: 288
Poeta, traduttore e critico, annoverato fra i massimi esponenti del Secolo d’Argento, Innokentij Annenskij (1855-1909) è la radice sepolta che filtra e traduce i nutrimenti del simbolismo europeo in nuove forme liriche, abbeverando il grande albero della poesia russa del Novecento. La sua opera in versi, praticamente sconosciuta ai suoi contemporanei, acquisirà un’immensa fama dopo la sua prematura scomparsa, meritandogli l’appellativo di «poeta dei poeti» e andando a influenzare in maniera decisiva il gusto dei lirici russi di ogni generazione, e in particolare di acmeisti quali Gumilëv, Mandel’štam e Anna Achmatova, che nel 1945 gli dedicherà il componimento Ucitel’ (Il maestro). Quella di Annenskij è una poesia dai contorni tenui e sfumati, malinconica ma mai arrendevole, in costante equilibro tra vita quotidiana e simbolo. Nei suoi versi si respira un’aria di peculiare e impalpabile nostalgia, che affiora, utilizzando le parole dei curatori di questo libro, come sentimento di «rimpianto per ciò che mai si è dato, che solo balugina in immagini smorzate in cui anche gli inattesi fulgori e abbagli sono ulteriori emblemi dell’assenza». Colmando una lacuna editoriale, dovuta in parte alla reputazione di «poeta intraducibile» che circonda l’autore, presentiamo in questo volume la versione integrale dei Trifogli, prima sezione della raccolta postuma Lo scrigno di cipresso, nella traduzione metrica di Laura Salmon – slavista, traduttologo e traduttrice di numerosi capolavori russi –, capace di restituire fedelmente e virtuosisticamente ai lettori italiani un tassello fondamentale della poesia del Novecento. Introduce il volume un saggio di Natalia Osis, russista e drammaturgo.
Il libro dell'insonnia
Innokentij F. Annenskij
Libro: Copertina morbida
editore: Giuliano Ladolfi Editore
anno edizione: 2011
pagine: 176
Poeta solitario e originale, Innokentij F. Annenskij (1856-1909) è entrato silenziosamente nella letteratura russa e in silenzio ne è uscito, ma la grande poesia nata dopo di lui, dall'Achmatova a Mandel'stam, da Pasternak fino a Brodskij si è nutrita, come egli aveva auspicato in una sua prosa, dell'humus della sua creazione. Ora Odisseo, ora Outis, questo fliegend Schiffahrer, ha navigato mari nebbiosi, incubi notturni, è disceso nell'Erebo del quotidiano, ma ogni volta che si è smarrito, che ha disperato, sempre ha trovato rifugio e speranza nel faro luminoso della sua poesia.