Libri di Hélène Miesse
Le lettere. Volume Vol. 13
Francesco Guicciardini
Libro: Libro in brossura
editore: Scuola Normale Superiore
anno edizione: 2025
pagine: 458
					In questo tredicesimo volume, che prosegue la pubblicazione del carteggio promossa dall’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento, Francesco Guicciardini, luogotenente generale del pontefice in Lombardia, offre ancora una volta, da protagonista, una testimonianza puntuale e appassionata della complessa situazione storica e politica dell'Italia agli inizi del Cinquecento, spesso intrecciando alla narrazione degli eventi l’espressione non velata di pensieri e sentimenti personali. Fra i suoi interlocutori: Roberto Acciaiuoli, ambasciatore in Francia, Altobello Averoldi, nunzio a Venezia, Cesare Colombo, suo uomo di fiducia a Roma. Frequentissimi, quasi quotidiani, gli scambi epistolari col datario Gian Matteo Giberti e con Filippo de’ Nerli, governatore di Modena.				
									Essere uomini di «lettere». Segretari e politica culturale nel Cinquecento
Antonio Geremicca, Hélène Miesse
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2017
pagine: 287
					Nel corso del sedicesimo secolo la figura del segretario viene posta al centro di una prima ampia riflessione teorica in tutta Europa e in Italia. Numerosissimi gli studi per comprendere il carattere ibrido di questa funzione, in un secolo, come il Cinquecento, in cui le professionalità iniziano a profilarsi e a definirsi in rapporto a quella macchina burocratica che sarebbe presto divenuta propria dello “Stato moderno”. Il volume tenta di mettere a fuoco l’expertise che il segretario del Cinquecento poteva fornire in materia di politica culturale, sondare il margine di manovra, di libertà che gli è concesso dai principi, soprattutto considerando la statura intellettuale di alcuni segretari, che furono, a loro volta, collezionisti e committenti, promotori e patrocinatori di artisti e altri letterati. Il ruolo e il posto del segretario è definito con maggiore chiarezza per realtà come la Spagna e la Francia, dove la macchina del sistema “statale” centralizzato è ormai avviata; lo stesso non si può dire della penisola italiana, dove non casualmente il dibattito è più vivo. Della molteplicità di situazioni italiane il volume intende rendere conto, presentando figure segretariali provenienti da contesti diversi e attive lungo tutto l’arco del secolo: da Bernardo Dovizi da Bibbiena e Goro Gheri, all’inizio del secolo, alle più tarde esperienze di Bonifacio Vannozzi e Francesco Angeloni, fino al caso eccezionale del musicista Alfonso Fontanelli.				
									
