Libri di Giulia Savio
Leggere la città. Genova fra scienza, urbanistica e arte
Giulia Savio
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2013
pagine: 208
Il caso di Genova nell'ambito della letteratura di viaggio è assai particolare: manca, infatti, una riflessione complessiva su come la città sia stata percepita sia da parte dei forestieri sia, specularmente, dagli intellettuali locali. Il volume si propone di dare corpo ad uno studio coerente ed organico di temi ed argomenti fino ad oggi trattati in maniera episodica. L'intento della ricerca è quello di costituire un repertorio sistematizzato delle testimonianze scritte del viaggio a Genova nell'arco di tempo scelto (XVII-XVIII secolo), e di individuare le novità riscontrate rispetto alla bibliografia nota e agli studi di settore conosciuti.
Appunti di viaggio: un percorso settecentesco fra le due Riviere
Giulia Savio
Libro
editore: Genova University Press
anno edizione: 2013
Il principe Monolasco. Storia della buonanotte
Giulia Savio
Libro
editore: Ginevra Bentivoglio EditoriA
anno edizione: 2012
pagine: 40
Una lettura educativa e divertente, dedicata ai più piccoli e non solo. Un album tutto da colorare e un mondo da "inventare" grazie alla fantasia. La storia di un principe che non conosce la parola "condividere" e di una piccola fanciulla che saprà insegnargli il significato prezioso di tale termine. Erà di lettura: da 4 anni
Lazzaro risorto. Un pittore genovese alla corte di Monaco. Lazzaro Calvi al Palais de Monaco. Nuove possibili ipotesi di attribuzione
Giulia Savio
Libro: Copertina morbida
editore: Ginevra Bentivoglio EditoriA
anno edizione: 2012
pagine: 112
Alcune ricerche presso l'Archivio del Palais de Monaco hanno permesso il recupero di materiali rari o inediti inerenti gli artisti che lavorarono alla facciata della Cour d'Honneur del Castello del Principato di Monaco. Il fronte dell'edificio è stato tradizionalmente attribuito al noto pittore genovese Luca Cambiaso, ma alcuni disegni ottocenteschi eseguiti dal giovane artista monegasco Philibert Florence gettano nuova luce su tale riconoscimento e pongono nuove domande. Chi dipinse la facciata nella prima metà del XVI secolo per volere di Stefano Grimaldi? Attraverso uno studio comparatistico coadiuvato dalle fonti si cercherà di dare una risposta.