Libri di Gisella Passarelli

Lo «zio Giuanìn» lo vedi vagare, il cappello a larghe tese ed i gesti di chi tenta e ritenta una strada od un pensiero, per quelle strade di Morbegno che si aprono come ventagli al sole verso i prati del Bitto ed il ponte di Ganda o verso le vetuste contrade di San Pietro o dei Malacrida che ridestano i migliori ricordi della sua poesia vernacola. Con il suo gusto di suscitatore egli ripopola l'antico paese di macchiette popolari, di passi strisciati e di gerli carichi nel viatico della quotidiana fatica, di organetti a singhiozzo e di bande festevoli, di processioni multicolori benedette di acquasanta e di vino nostrano, di serenate romantiche tentate alle luci dei rari lampioni e sotto i cieli limpidi di stelle. Tutta una popolaresca in vernacolo, che viene su dalle radici, e si fa scena per lui divertendolo anche solo solo: lo vedi infatti gesticolare e sorridere di compiacenza come se fosse insieme attore e spettatore di quel mondo ormai suo e ch'egli ama come una realtà salvata dalla luce troppo cruda dei nostri tempi.

Un lungo racconto ambientato in uno dei quartieri più caratteristici della Milano del dopoguerra: situazioni umane e sociali di personaggi e storie in buona parte veri. Le figure inseparabili dei tre protagonisti, con la loro forza emotiva e la loro coesione, riusciranno, complice la musica, a far incontrare e unire due classi sociali, due mondi diversi, attraverso la comprensione, l'accettazione e la scoperta di valori comuni. Una storia scritta con un linguaggio che sa di poesia e di musica, in cui le dissonanze si risolvono in accordi. Una storia semplice ma ricca di empatia e di sentimenti: preludio, forse, del lento divenire di una nuova e migliore umanità.

Un'antologia poetica e in parte fotografica di alcuni dei paesaggi e dei luoghi – famosi e non – dei Paesi, Italia compresa, che Gisella Passarelli ha visitato e descritto in metafore e in poesie, spesso con delicatezza e semplicità. Una raccolta in cui immaginiamo l'Autrice condividere con i lettori percorsi, scorci di vita e riflessioni, uniti in una sorta di racconto poetico che copre un lasso di tempo di una quarantina d'anni della sua vita artistica.